Come si sa, sono due i corni del dilemma. L’export italiano cresce, e per questo molti Consorzi inviano comunicati densi di soddisfazione. Il vino traina la ripresa del settore enogastronomico, che a sua volta in Italia compete con il manifatturiero per il primato nell’aggresione dei mercati esteri. Gli USA tirano moltissimo, i paesi BRIC (Brasile, Russia, India, Cina), sono con diversa velocità ed intensità in fase di conquista.
Ma prosegue anche il calo dei consumi interni: dai 100 litri pro capite degli anni Settanta ai 45 litri del 2007 fino ai circa 40 litri a testa di oggi; un trend destinato, secondo le previsioni, a diminuire ulteriormente entro il 2015. Predilezione per la qualità, bere meno per bere meglio? Ma allora perché tante bottiglie, anche delle più illustri Docg, subiscono l’umilazione di essere vendute a meno di tre euro? Il Consorzio del Chianti Classico, per dirne uno rappresentativo, comunica il “+34% rilevato nel mese di marzo rispetto al marzo precedente, ed in generale un primo trimestre 2011 che registra un incremento medio delle vendite del 18,5% rispetto allo stesso periodo del 2010.” Ma lascia il dubbio: in quantità o in valore? Carpené, storica azienda del Prosecco, celebra una chiusura d’esercizio con +7.9% nel 2010. Per non parlare del trend positivo dell’Amarone. Insomma, quale è la verità?
In definitiva sarà bene, nonostante critiche e perplessità (quale è il vero target di una fiera che inizia il giovedì e finisce il lunedì, l’operatore o il consumatore finale?), fare un giro anche quest’anno fra i padiglioni della fiera di Verona per vedere se è possibile capire, al di là di ipocrisie, pessimismi o ottimismi di maniera, come stanno andando veramente le cose.
Vinitaly, Fiera di Verona
7-11 Aprile, Ore 9.30-18.30 (9.30-16.30 il lunedì)
Informazioni qui
Eventi paralleli: Sol (Salone dell’Olio Extravergine di oliva di qualità), Agrifood (Rassegna dell’agroalimentare di qualità), Enolitech (Nuove applicazioni e tecnologie per la filiera eno-olivicola)
Aggiungiamo a margine che ė di ieri la notizia che dal prossimo anno i giorni di Vinitaly saranno domenica-mercoledì invece che giovedì-lunedì. Insomma, quelli più tranquilli per gli operatori (ristoratori), diversamente da quanto è accaduto fino a quest’anno, quando l’organizzazione sembrava privilegiare il consumatore finale che si muove verso il fine settimana