Il nostro cestino non aveva le antine, ma era coperto dal canovaccio “buono”. Ultimamente in spiaggia sono riapparsi. Non so se ci avete fatto caso. Al pari della dipartita delle baby-sitter. Perché è tornato di moda portarsi il pranzo da casa, proprio così, come prendersi cura in prima persona dei propri figli. Scontato, ridirete voi. Non sempre, aggiungo io. Perché se lavori non vai al mare, e le mamme di oggi a chi lasciano i figli? Nonne consenzienti sempre meno, strutture pubbliche che paiono lager. Ho un esempio noto per voi: Federica Panicucci (seguita conduttrice televisiva), quando è al mare qui in Versilia, passa le sue giornate in compagnia del marito Mario Fargetta e dei figli. Non so se è un caso, ma quest’anno mi ha positivamente stupita l’assenza della tata (peraltro persona squisita). E con lei altre, forse meno note, ma sempre donne che fino all’anno passato si presentavano in riva al mare con tanto di “nanny”.
Comunque: dicevamo che è tornato alla ribalta il paniere da spiaggia.
Panini esclusi, troppo facile, la differenza la fanno manualità ai fornelli e fantasia. E c’è una persona che in questi anni non ha mai mollato la presa, si tratta di Gianni Mercatali, professionista delle pierre (vale a dire chi sa come organizzare eventi e far circolare in modo giusto il nome dei propri clienti) con dote che lo rende estremamente amabile: grande forchetta. Da venti anni organizza ogni penultima settimana di agosto la sua sfida al miglior manicaretto. S’intitola “A Tavola Sulla Spiaggia” (www.atavolasullaspiaggia.it) che quest’anno cade il 23 agosto, per la prima volta in notturna, come di consueto al bagno Roma di Levante a Forte dei Marmi. “Proprio in Versilia era consuetudine preparare a casa il pranzo, da consumarsi poi sotto la tenda per vivere in famiglia o con gli amici quel momento socializzante” spiega la sua idea. Donne, uomini, ragazzi, l’importante è avere voglia di mettersi in discussione servendo alla giuria il meglio della propria offerta “pop”.
Dodici piatti da giudicare, per altrettanti concorrenti, chiamati ad osservare precise linee guida: semplicità in cucina e valorizzazione dei prodotti locali. Ma anche piatti dove la materia prima è costituita dagli avanzi, per una cucina del recupero. Il tutto pescato nelle migliori tradizioni gastronomiche italiane, quelle più vere, spesso legate a memorie familiari, a gesti tramandati, a saperi rubati anche solo con lo sguardo. E chi meglio di Beppe Bigazzi, ancora una volta presidente di giuria, poteva accogliere il messaggio? “È un’idea interessante che aiuta a conoscere ed apprezzare i prodotti del luogo – ha detto Bigazzi – tant’è che ho di nuovo aderito all’invito di Mercatali. Non si fa una cucina seria senza materie prime serie. Anche quest’anno nella valutazione dei piatti questo aspetto sarà tenuto in considerazione e come di consueto giudicherò con spietato rigore”. L’edizione passata l’ha vinta una ragazza poco più che ventenne, Gaia Bianchini (nella foto), studentessa d’ingegneria edile, con una personale rivisitazione del cacciucco, provocatoriamente abbinato allo champagne Perrier Jouet.
Dopodiché, la sera successiva tutti in Capannina per la premiazione, dove il patròn Gherardo Guidi taglierà un panettone di 5 kg prodotto dalla pugliese Pregiata Forneria Lenti di Grottaglie (Ta), prodotto con lievito madre con lunghe lievitazioni e cotto nel forno a legna, un dolce tutto made in Italy che il gastronauta Davide Paolini (non perdete la sua rubrica sul Domenicale del Sole 24Ore) ha intenzione di togliere dall’angolo del dessert tipicamente natalizio.
Beppe Biazzi e Luca Gardini insieme?
Bigazzi, ovviamente
mi sfugge qualcosa?