di Ilaria Pipola
La storia del vino Bursồn è legata a doppio filo al territorio di Bagnacavallo, alla pianura romagnola limitrofa e ad Antonio Longanesi che ebbe il merito di scoprire e diffondere il vitigno sconosciuto da cui si ricava questa uva. Non si conoscono le origini di questo vitigno, ma grazie alla testardaggine di Antonio Longanesi, detto Bursồn, contadino da generazioni, oggi è possibile produrre l’uva Bursona che si caratterizza per un’alta gradazione alcolica e per molti anni è servita a tagliare il Sangiovese.
Il vino Bursồn del Consorzio di Bagnacavallo, è prodotto in due versioni, etichetta blu ed etichetta nera, secondo un rigido disciplinare; ha una gradazione alcolica di 14/15 gradi, di colore rosso rubino intenso, al naso si presenta complesso, con note balsamiche. In bocca è armonico e persistente. E’ ottimo in abbinamento con carni rosse e selvaggina. Un vino aristocratico che farà strada.
Immagini tratte da www.consorzioilbagnacavallo.it
Io l’ho bevuto. L’ho preso dal nipote di Antonio Longanesi. L’etichetta nera è un gran vino, con una parte di uva appassita, ricorda molto alla lunga l’amarone….ma alla lunga, non mi fraintendete. Comunque un ottimo vino, soprattuto se consideriamo la zona vinicola del Ravennate per nulla famosa. Anche questo è il suo problema. Daniele Longanesi, mi diceva che fa fatica a proporlo fuori dall’emilia , perchè sono tutti diffidenti, compresi i distributori.