Nasce così VinitalyBio, spazio dedicato al vino Bio certificato. «Grazie al progetto Vinitalybio – afferma Paolo Carnemolla, presidente di FederBio, che verifica il rispetto dei termini di certificazione degli espositori italiani ed esteri produttori di vini biologici – abbiamo l’opportunità di dare finalmente visibilità e voce al vino biologico certificato, che rappresenta l’unica garanzia per chi intende acquistare un prodotto ottenuto secondo i princìpi e le rigorose normative dell’UE in materia di biologico. La sua forza è la certificazione, unico requisito indispensabile per partecipare alla manifestazione e sul rispetto del quale FederBio supporta Veronafiere con apposito personale e verifiche mirate».
Si ripropone in termini più stringenti VIvit spazio per il vino artigianale e naturale ma non certificato (ospitato nel padiglione 12) e, per guardare all’estero in maniera più organica, Vinintenrnational che cerca di riunire in un unico spazio le etichette estere. Quest’ultimo è collocato tra il padiglione 11 e Sol&Agrifood; Vininternational è stato pensato per dare organicità e risalto alla presenza di espositori esteri a Verona. Nel regno del vino italiano, questa “cittadella” rappresenta il resto dell’enologia mondiale, sia quella del Vecchio che del Nuovo mondo, con presenze anche da Paesi alle prime uscite pubbliche in eventi internazionali.
Si sta quindi passando da un evento improntato sui territori ad un salone che propone temi di degustazione. Una scelta che stimola la curiosità e ottimizza il lavoro di chi cerca al Vinitaly un esperienza coerente e fruibile, sia per il professionista che per il tecnico o l’appassionato.
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