È una domenica d’agosto finalmente assolata, fa caldo. Percorrere nel mezzogiorno le curve morbide della Val di Cembra dà una sensazione di pace. Anche se nelle autostrade è giorno da bollino rosso, quassù il traffico è ridotto all’osso, sono tutti a pranzo, tranne ogni tanto qualche gruppo di irriducibili motociclisti, fanatici delle pieghe in montagna. La valle è ampia ma profondamente solcata dal torrente Avisio, che ne ha modellato le sponde con pendenze ripide. Collega Trento alle valli dolomitiche di Fiemme e di Fassa, ed è famosa (oltre che per le celebri Piramidi di Segonzano) per le sue cave di porfido, dove si estraggono i cubetti di pietra che pavimentano i centri storici di tutt’Italia.
Affrontandola in discesa, scendendo da Cavalese, è per un lungo tratto completamente rivestita di foreste di conifere. Poi, dall’abitato di Valda, verso gli 800 metri di quota, si cominciano a vedere le prime vigne. A Faver ci si immette in una ampia galleria, e quando si esce, si ha davanti Cembra, ed è un colpo d’occhio mozzafiato.
Tutta la vallata nel versante destro, quello esposto a meridione, è coperta di vigneti. Il verde chiaro della vite disegna infiniti filari, che seguono le pieghe della montagna in innumerevoli forme, direzioni, pendenze. Non si può passare indifferenti: la meraviglia per un simile panorama obbliga a una sosta, a fermare la macchina in una piazzola a bordo strada, spegnere il motore per fare silenzio e tuffare gli occhi in una tale meraviglia.
Faver, Cembra, Lisignago… scorrono i piccoli paesi, bellissimi, e ad ogni svolta della strada è un panorama che reclama una sosta, una foto. A Lisignago, appena passato il paese c’è una piazzola con un grande torchio pieno di gerani; basta accostare un attimo e ci si affaccia a un balcone con un panorama indimenticabile. Poco più in basso, un cartello indica una località cara agli appassionati di ciclismo: Giovo, il paese natale di Francesco Moser (anche lui viticoltore, tra l’altro).
È domenica e ora di pranzo, purtroppo non è possibile visitare qualche vignaiolo, ma con un po’ di fortuna a Cembra troviamo aperta la Cantina Sociale della Val di Cembra. Si tratta di una moderna struttura di raccolta delle uve, vinificazione e vendita, nata per lavorare le uve dei circa 400 soci conferitori della valle. I vigneti vanno da altitudini di 300 metri fino agli 872 metri della Vigna delle Forche, il cru più alto, interamente vitato a Müller-Thurgau.
Assaggiamo proprio il Müller-Thurgau Vigna delle Forche 2013; è un Müller di gran mineralità e freschezza, quasi severo, con le classiche note varietali fruttate e floreali ben tenute insieme dal rigore fresco dell’acidità e della sapidità, senza nessuna concessione alle rotondità calde e aromatiche troppo spiccate che capita di trovare in prodotti più semplici, magari coltivati in fondovalle.
L’altro assaggio è un sorprendente incrocio Manzoni: il Maso Franch-L’altro Manzoni 2010 di Lavis. Tutt’altra musica rispetto al Müller; il colore è un paglierino carico, più denso nel bicchiere: il naso è segnato dal passaggio in rovere, ma affiorano belle note minerali e agrumate. In bocca è denso, ha una bella personalità fruttata, una acidità pimpante a tenere a bada la morbidezza. Splendido esempio di quanto possa evolvere bene nel tempo un bianco ben fatto, e di quanto le regole di mercato possano essere ottuse: dato che i rivenditori e i ristoratori continuano a chiedere l’ultima annata, oggi è in vendita il 2013, assolutamente troppo giovane, mentre questo splendido vino al top della forma viene messo in offerta in cantina a un prezzo vantaggiosissimo attorno ai 5 euro. Un motivo in più per fare una visita alla cantina di Cembra, dove anche le annate precedenti dei riesling o dei sauvignon vengono proposte a prezzi molto buoni, in quanto il mercato richiede già i vini più recenti.
Ma la Val di Cembra non è solo terra di bianchi; qui nascono finissimi pinot nero utilizzati sia come base per gli spumanti Trento Doc, sia vinificati in rosso; un indirizzo da tener presente in questo senso è quello della piccola azienda dei Fratelli Pelz, sempre di Cembra; il loro pinot nero è pura finezza, che non ha niente da invidiare ai migliori pinot altoatesini, con il vantaggio di un prezzo mediamente più favorevole.
Un ultimo paragrafo per completare la cartolina: per chi passasse in zona, due punti di riferimento per due notevoli esperienze gastronomiche.
La prima a Canezza di Pergine Valsugana, è l’Osteria Storica Morelli. Qui lo chef Fiorenzo Varesco insieme alla moglie, propone piatti tradizionali trentini cucinati con maestria estrema e con attentissima scelta degli ingredienti. Assolutamente da non perdere il salmerino della val di Fiemme cucinato in uno speciale contenitore brevettato da Fiorenzo, che contemporaneamente cuoce e affumica il pesce. Una esperienza irripetibile per la gola. Eccezionale la carta dei vini, incentrata sulle varietà più rare del Trentino, provenienti dalle zone meno conosciute. Conto sui 35 euro vini esclusi.
Gli indirizzi segnalati:
Cembra cantina di montagna
Viale IV Novembre, 72 – 38034- Cembra – (TN) tel. +39 0461 680010
www.cembracantinadimontagna.it
Fratelli Pelz
Loc. Cavade, 3
38034 Cembra (TN)
Tel. +39 0461 683051 Mobile +39 347 8144793
pelz@email.it
Osteria Storica Morelli
Piazza Petrini 1 Canezza di Pergine Valsugana (TN)
Telefono: 0461509504
Cellulare: 3474447150
www.osteriastoricamorelli.it
Osteria de l’Acquarol
Via Nazionale, 42 – 38030 Panchià (TN)
tel. 0462 813082 – cell. 349 5342065
www.osteriadelacquarol.it
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