Il Müller Thurgau, nonostante sia nato da un incrocio neanche tanto lontano nel tempo ad opera del tecnico Müller, vanta origini oscure. Che sia il riesling uno dei genitori pare ormai confermato, ma il fatto se esista o meno un altro vitigno genitore non sembra molto chiaro. Recenti studi di analisi genetica danno come ipotesi assai accreditata un “atto di nascita” dovuto ad una auto-fecondazione di riesling, che ha dato vita al semenzale da cui deriverebbero tutti i cloni presenti oggi sul mercato. Comunque la si pensi in fatto di origini, la forte influenza del riesling è assodata e ci fa capire come i territori di maggior pregio per il nostro vitigno si trovino in zone nordiche e ad altimetrie importanti.
La fortuna del Müller ha incontrato fasi alterne: meno aromatico del traminer, meno caratterizzato del sauvignon e meno aristocratico del riesling, è stato spesso utilizzato per vini poco ambiziosi, dalle tirature sostenute e dalla cura organolettica incerta. Eppure si tratta di un vitigno versatile se, prima della moda odierna, era già ampiamente utilizzato per la spumantizzazione, data la sua buona acidità.
Per farlo abbiamo rivolto le nostre attenzioni su quei territori nei quali viene da più tempo coltivato; territori vocati quindi, dove esiste una tradizione consolidata nella produzione di vini bianchi. Il Trentino, per esempio, e poi l’Alto Adige, ovviamente, dove il Müller Thurgau è storicamente presente da molti anni, in quest’ultimo caso incontrando – con l’aiuto di Laura Sbalchiero che cura per loro i rapporti con la stampa – alcuni importanti produttori della Valle Isarco
Gaierhof
L
Cantina Produttori Cortaccia
Sempre parlando di produttori importanti, abbiamo incontrato la Cantina di Cortaccia, firma ben nota per gli amanti dei vini altoatesini, che in questo caso ci dà prova della capacità di invecchiamento del nostro Müller Thurgau, presentandoci Graun 2013.
Al giallo leggermente dorato segue un naso complesso con note di fiori dolci, albicocca e, in sottofondo, una caratteristica nota idrocarburica. In bocca è ampio, ben dosato da una freschezza che ben si sposa con la sapidità, dal finale persistente. Bel volume e bella consistenza.
Köfererhof
Sempre alla ricerca del Müller e delle sue espressioni più squisitamente territoriali, incontriamo la Tenuta Köfererhof di Bressanone.
Il Valle Isarco Müller Thurgau 2016 deriva da un appezzamento di 0,8 ettari ben esposto e che gode della freschezza della Valle d’Isarco, nella zona più settentrionale per la coltivazione della vite in Alto Adige.
Il giallo paglierino con riflessi verdognoli, il profumo fresco, floreale, intenso e persistente, la bocca sapida, fresca, quasi tagliente, e il bel finale lievemente morbido fanno di questa versione un bella espressione del territorio e del vitigno, in un connubio di grande eleganza ed equilibrio.
Rielinger
Non poteva mancare la prova di botte di Rielingerhof, già raccontato in un altro articolo, che ci offre un Valle Isarco Müller Thurgau 2017 fresco , complesso, giocato più sulle morbidezze che non sulle durezze, appena uscito dall’affinamento ma già piacevole e vivo, con sentori di ginestra, pera e lieve agrume.
Termina qui la passeggiata fra i Müller Thurgau incontrati al Vinitaly, con la convinzione che questo vitigno, troppo spesso considerato un fratello minore dei vitigni di origine teutonica, abbia trovato -e ancor più debba trovare- una sua piena valorizzazione per le zone più fredde (e quindi più vocate) del nostro paese.
Per informazioni:
https://www.rielinger.it/?l=it
http://www.kellerei-kurtatsch.it/
L’immagine dell’uva Müller Thurgau è tratta da Wikipedia
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