Neve, freddo, lunghe ore di sci nelle gambe e atmosfera vacanziera possono stimolare un appetito atavico che spesso porta a non far troppo i conti con bilancia e calorie. Se poi questo meritato surplus calorico è assecondato con proposte creative e gustose, beh, allora la goduria è davvero massima! L’accoppiata sci-enogastronomia fa parte ormai di ogni comprensorio turistico che si rispetti, ma se c’è un luogo dove tale concetto è stato esplorato e sviluppato al meglio, questi è l’Alta Badia.
Non devo certo raccontarvi io della bellezza di quei luoghi, incastonati nel cuore delle Dolomiti, patrimonio unico che tutto il mondo ci invidia. Né parlarvi, da modesto sciatore dilettante, delle emozioni che piste mitiche, come quelle della Gran Risa, sede della Coppa del Mondo, o del Sella Ronda, o del Giro della Grande Guerra, possono riservare a chi le percorre sci ai piedi. Parlando di enogastronomia qualche buon suggerimento però sento di poterlo dare. Allacciate gli scarponi, preparate calici e forchette, e seguitemi!
Negli ultimi anni in Alta Badia le iniziative tese ad esaltare il connubio sport sulla neve/gastronomia si sono moltiplicate (a questo link dell’ufficio turistico trovate tutte le informazioni possibili). L’offerta mangereccia, in tutti i rifugi del comprensorio, è di altissimo livello, sia per la cucina che per l’offerta al bicchiere, con cantine di montagna che fanno invidia ai migliori ristoranti gourmet metropolitani. Quindi, se siete di quelli dal palato “esigente”, oltre a polente, cotolette, wurstel e crauti (ci sono sempre, per carità, e sono buonissimi!), potete scegliere piatti alla carta e bottiglie di qualità assoluta.
L’iniziativa più nota, giunta quest’anno al decennale, va sotto il nome di “Sciare con gusto”. Ideata nel 2009 dal “tristellato” chef NorbertNiederkofler, del ristorante St. Hubertus a San Cassiano, ha una formula semplice ma di grande attrattiva: a ciascuno dei rifugi aderenti è abbinato un piatto gourmet firmato da un grande chef italiano, che va ad arricchire il già succulento menù della casa. Se non bastasse la bellezza delle vette e delle piste, può venire lo stimolo, allora, di organizzare un tour settimanale da una baita all’altra anche solo per la curiosità di assaggiare qualcuno di questi piatti d’autore! Potete scegliere tra il “modaiolo” Moritzino (un po’ troppo “rumoroso” e glamour per i miei gusti), oppure il Jimmi, dove oltre ad aver mangiato molto bene ho assaggiato le grappe e i liquori specialità della casa, oppure l’assolato e rimodernato Piz Arlara…
L’esperienza più esaltante però l’ho vissuta presso Ütia de Bioch, la baita ladina recentemente ristrutturata dalla famiglia Valentini, facilmente raggiungibile, sci ai piedi, da Corvara o da San Cassiano (www.bioch.it). Markus, il “padrone di casa”, accoglie tutti con un sorriso sincero e con grande gentilezza. Quando iniziamo a parlare di vino però i suoi occhi (insieme ai miei) si illuminano, così mi porta a vedere la bellissima cantina che lì, a duemila e passa metri di fronte alla Marmolada, sta mettendo in piedi: una “parete” vinosa nella quale perdersi e una saletta degustazione che verrà inaugurata a breve. Le etichette spaziano da nord a sud Italia, fra nomi noti e chicche di territorio, e dimostrano tutta la passione e la competenza di Markus. Il panorama a 360° è fantastico, ma la qualità dei piatti non è da meno: uno su tutti, imperdibile, è un grande classico di Bioch: i “Tortelli Gourmet” ideati da Niederkofler, ripieni con patè di speck e ricotta di bufala su fondo di fagioli risina e aceto balsamico. Goduria allo stato puro!
Volendo invece suggerire, sempre in ottica gourmet, un “campo base” in cui soggiornare, non ho dubbi e dico Sporthotel Panorama a Corvara (qui il sito). Mi è piaciuto per tanti motivi e lo raccomando senza esitazione. È molto curato, ma senza essere formale. I servizi e l’attenzione ai dettagli sono di alto livello (è un 4 stelle), ma senza sfarzi lussuosi in eccesso. Sobrietà ed accoglienza sono di casa. Ha tutto quello che ti aspetti da un hotel di montagna: il bar caldo e ben fornito, l’area relax ampia e spaziosa, dotata di piscina coperta, vasca a idromassaggio, saune finlandesi, bagno turco, bagno cristalli, sauna tirolese, con l’antico fienile adibito a sala massaggi. E poi ovviamente la ski-room, con un piccolo nolo attrezzature interno, comodo e conveniente, se non siete tra quelli “fissati” per avere gli sci di grido dell’ultimissima stagione. C’è anche una piccola area giochi per i bimbi, minimale ma comunque funzionale per far giocare un po’ le piccole pesti (questo è un punto di miglioramento, se avete figli non aspettatevi i servizi a cui vi abituano i family hotel di quelle parti…).
I motivi però per cui lo stra-consiglio sono due: innanzi tutto la posizione fantastica. Appena sopra l’abitato di Corvara (ci si arriva a piedi con una passeggiata di pochi minuti o comunque vi portano loro con la navetta), ha una vista impagabile sul Gruppo del Sella e sul Sassongher (sennò che “panorama” hotel sarebbe?). Uscite dalla ski-room e a pochi passi avrete due opzioni: o prendete la seggiovia quadriposto Arlara, che vi porta in quota verso Punta Trieste, Pralongià, Cherz e quindi tutto il “sistema” reticolare fra Corvara, San Cassiano e La Villa; oppure inforcando subito gli sci vi troverete già in mezzo alle piste (bellissimo!), scendete giù e arriverete alla partenza della cabinovia Col Alto o, verso l’altro versante, alla base della telecabina del Piz Boè e di Colfosco: il che vuol dire, in pratica, che sarete al centro della grande “rete” Dolomiti Superski e Sella Ronda.
Il secondo motivo è un’offerta enogastronomica di livello straordinario. Il merito è innanzi tutto di Michael Costamoling, uno dei nipoti del fondatore della struttura. Michele (si fa chiamare anche in versione italianizzata) è un sommelier di lungo corso che vanta una delle più belle collezioni di vini che abbia mai visto. Sassicaia, Ornellaia, baroli, brunelli, vini mitici e piccoli tesori da tutta Italia, con varietà e profondità d’annate da far invidia a qualunque grand hotel internazionale! Non è solo appassionato di vino, ma anche di cucina, per cui ai fornelli ha chiamato da poco tempo lo chef Alexander Egger (una lunga gavetta fino alla gestione del noto ristorante dell’hotel La Perla, sempre a Corvara). La formazione tecnica unita alla passione instancabile porta ad un’alternanza di piatti tradizionali di impronta tirolese-ladina e proposte più ricercate di ispirazione moderna e internazionale, curatissimi anche nella presentazione. Nulla da invidiare, in sostanza, ad un ristorante stellato. Anzi, appena Michael avrà finito di sistemare alcuni dettagli, non mi stupirei se “la guida rossa” si accorgesse davvero di loro.
Per comprendenre l’unicità della proposta e il perché mi ha tanto esaltato lo Sporthotel, devo però tornare al vino. Lo scorso anno Michael ha lanciato un evento sci+vino molto intrigante, che è diventato un appuntamento fisso del mese di gennaio: il Wine Cup Alta Badia. In più giornate, fra zone e rifugi diversi, Michael accompagna un numero ristretto di ospiti in un “safari” di degustazioni itineranti, sempre sci o ciaspole ai piedi ovviamente. In genere questi incontri vengono organizzati in vari comprensori alpini, sponsorizzati da consorzi e cantine locali. Qui è Michael che invece pesca il meglio dalla sua sconfinata cantina e invita alcuni dei produttori più blasonati da tutta Italia. L’edizione di quest’anno si è svolta dall’8 al 18 gennaio, tra birre artigianali italiane e internazionali, cene a tema con abbinamenti di alto livello e verticali di prestigio assoluto, come quella di cinque annate di Masseto di Ornellaia o quella dell’Apparita del Castello di Ama.
Galleria fotografica
Insomma, il mio consiglio spassionato è andateci (magari a fine stagione, a marzo, consultando sempre sul sito dell’ufficio turistico i tanti eventi in programma) e…sciate con gusto!
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Credits: foto di apertura ufficio turistico Alta Badia, poi Markus di Utia Bioch e Michael dello Sporthotel. I piatti in gallery sono dello chef Alexander Egger, con eccezione dei tortelli gourmet.
I piatti della gallery sono quasi tutti del Bioch tranne la trota il risotto e la coscietta di galletto
Ha ragione…diciamo che sono metà e metà, ok? Comunque offerta gastronomica di altissimo livello in entrambi i casi.
Grazie della precisazione.
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I piatti della gallery sono quasi tutti del Bioch tranne la trota il risotto e la coscietta di galletto
Ha ragione…diciamo che sono metà e metà, ok? Comunque offerta gastronomica di altissimo livello in entrambi i casi.
Grazie della precisazione.