Anteprima Taurasi 2004: il Principe d’Irpinia di rosso vestito

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– Ogni grande Paese del vino ha le sue terre emergenti, che affiancano le più classiche in una sfida sempre in bilico fra tradizione e innovazione … – scrive Roberto Cipresso nel suo “Romanzo del Vino”.

TAURASI (AV) – Sono in Irpinia e ci sono tornato con grande interesse, da buon “animale curioso” quale sono, per assistere a una nuova testimonianza dell’evoluzione di questa terra che, anno dopo anno, progredisce, costruendosi una credibilità vitivinicola sempre crescente e proponendo al pubblico prodotti sempre rappresentativi del territorio e della tradizione.

Non solo le produzioni sono sempre più rivolte alla cura dell’aspetto qualitativo, ma tutto il movimento sembra crescere con continuità ed efficacia: giovani ed intraprendenti amministrazioni locali organizzano manifestazioni sempre più interessanti e complete, di concerto con produttori sempre più mediatici, consorzi sempre più dinamici e strutture ricettive in rimonta verso standard qualitativi migliori. Poi ci sono appassionati professionisti che mettono insieme tutte queste componenti e rendono disponibili eventi come Anteprima Taurasi, l’occasione in cui la docg rossa prodotta in irpinia viene presentata agli operatori ed al pubblico. Anche quest’anno gli organizzatori hanno saputo costruire una manifestazione coinvolgente che ha avuto il suo cuore pulsante nel Castello Marchionale di Taurasi e la sua vetrina eccezionale nel Chiostro del Convento dei Padri Domenicani, inserendo nel programma le visite alle cantine.

Il Taurasi è il rosso irpino per eccellenza, unica docg “rossa” della regione e come tale riceve adeguato trattamento in cantina; infatti il disciplinare prevede un periodo di invecchiamento obbligatorio di almeno tre anni di cui almeno uno in botti di legno. La tipologia “riserva” prevede a sua volta almeno quattro anni di invecchiamento, di cui almeno diciotto mesi passati in botti di legno. Questa importante maturazione assolve due fondamentali compiti: il primo consiste nel puro affinamento ed ammorbidimento degli spigoli di un vitigno “maschio”, il secondo è quello di apportare al vino stesso quella complessità di aromi che solo il legno sa regalare, al meglio se sapientemente utilizzato.

L’annata 2004 è stata valutata con il massimo riconoscimento (5 stelle) in un’apposita sessione degustativa affidata ad una commissione mista di enologi, giornalisti e sommeliers campani, e presieduta dal professor Luigi Moio (ordinario di Enologia all’Università Federico II di Napoli), che si è tenuta il 28 novembre e che, sui 15 campioni testati alla cieca, ha particolarmente centrato l’analisi su tre fattori centrali come: integrità, riconoscibilità del vitigno e delle sottozone, potenziale evolutivo. Un tale riconoscimento pone forti aspettative sui riscontri di mercato e lo sforzo organizzativo per presentare al meglio questa vendemmia è stato notevole, creativo ed efficace.

La manifestazione si è aperta ufficialmente la sera del 30 novembre presso il Castello di Taurasi, alla presenza delle istituzioni, in una cornice suggestiva e poetica: Andrea Lucisano con il suo gruppo di artisti ha interpretato “Il Cantico dell’Uva“, portando in scena uno spettacolo viscerale e toccante, in cui la terra e l’acqua vivono e comunicano attraverso sonorità commoventi. La terra e l’acqua nella genesi del vino, che a sua volta risuona vibrando in un calice come uno strumento a percussione; versi declamati tra i diversi momenti musicali di intenso folclore, accompagnati dalle immagini di interessanti dipinti. Un lungo momento introduttivo che ha trascinato tutti i presenti in una dimensione particolare, diversa, ma incredibilmente calzante con l’intensità del protagonista assoluto dell’evento: il Taurasi.

Nella sessione degustativa dedicata alla stampa specializzata che si è tenuta il mattino seguente, introdotta dal presidente del Consorzio di Tutela Vini d’Irpinia, Piero Mastroberardino, erano in tasting numerose categorie di vini. 17 erano le etichette delle varie tipologie e annate di Aglianico, fra cui mi preme sottolineare le performance del Serpico 2005 di Feudi San Gregorio ed il Nude 2004 della Cantina Giardino. Tre le proposte della doc Irpinia Campi Taurasini annata 2005, che hanno introdotto il passaggio al vivo della degustazione, con 28 etichette di Taurasi docg 2004 di cui 13 campioni di botte. In assaggio anche due annate 2003 e tre versioni di Riserva 2001.

Premetto che per scelta ho preferito dedicare tutte le mie attenzioni alla sola docg ed in calce all’articolo ho inserito i miei personali e quanto mai sintetici appunti di degustazione, rigorosamente alla cieca. A mio giudizio però alcune etichette meritano una citazione particolare, componendo a gruppi di tre su un podio virtuale e decisamente soggettivo.

In evidenza, fra i 2004, il Vigna Andrea di Colli di Lapio che più di tutti a fatto vibrare le mie personali corde emozionali, mostrando un carattere ed una incisività tali da lasciare il segno; al suo fianco, per caratteristiche diverse in cui eleganza e raffinatezza sfavillano in un duale meccanismo di sinergie tra naso e palato, il Naturalis Historia di Mastroberardino. Non da meno il Fatica Contadina di Terredora che, non ancora imbottigliato, già dimostra consistenza ed ampiezza di indubbio spessore. Subito a ridosso di questo trittico di eccellenza pongo (ma si tratta di sfumature) il Taurasi dei fratelli Urciuolo, magnifico e dinamico, quello di Barrasso, accattivante e tonico, e il Campo Re di Terredora per profondità gustative infinite. Da menzionare anche il Vigna Cinque Querce di Molettieri armonico e caldo, il Taurasi di Castel dei Franci, fragrante e amabile, e il Baiardo di Aminea , bello sostanzioso e pronto. Fra i 2003 cito la Riserva Cretanera di Villa Raiano per una tessitura particolarmente fine; fra i 2001 invece, da portare a casa, la Riserva di Antica Hirpinia, avvolgente e appagante.

In conclusione questa 2004 sembra un’annata certamente di grande pregio e prospettiva, ma seppure in un contesto qualitativo decisamente elevato (di fatto non ho riscontrato alcuna “stecca”), faccio comunque un po’ fatica ad accostare quest’annata alla storica 2001 o anche alla meravigliosa ’99. Per carità, lungi da me contestare il verdetto dell’apposita commissione, non mi ritengo un così profondo conoscitore del territorio e del suo aglianico, senza contare che le premesse per convincermi definitivamente, magari riassaggiando qualcuno di questi 2004 fra qualche anno ci sono tutte.

Infine un commento sull’ultima novità di questa edizione di Anteprima Taurasi, ossia la competizione sportiva che ha visto giornalisti, sommeliers, agronomi, produttori e amministratori del Comune di Taurasi (tra cui il sindaco Antonio Buono) contendersi su un campo di calcio a 5 la prima edizione della Coppa Taurasi. Un trofeo amatoriale (ma non troppo) che personalmente spero verrà rimesso in palio il prossimo anno per darci modo di avere la rivincita e “vendicare” così la cocente eliminazione della nostra rappresentativa. Quest’anno infatti la coppa è stata vinta dalla compagine dei produttori che in una tiratissima finale contro l’agguerrita squadra degli agronomi si è imposta per 1 a 0. Bella iniziativa, ma dovevano avvertirci che avremmo trovato veri e propri collettivi più che affiatati.

Quindi appuntamento al 2008 per l’anteprima del Taurasi 2005.

APPUNTI DI DEGUSTAZIONE – TAURASI DOCG 2004 IMBOTTIGLIATI

Taurasi 2004 – Feudi di San Gregorio

Naso intenso e maturo; progressivo ed equilibrato in bocca fra incisività e lungo respiro sapido. Buona profondità aromatica. Buono.

Taurasi 2004 – Pietracupa

Naso severo e vegetale, gustativa più aperta e varia. Agevole ma non altrettanto stimolante, per una beva certo scorrevole seppur non brillante. Timido.

Taurasi Radici 2004 – Mastroberardino

Olfattiva che subisce una temperatura di servizio non ideale, prima vegetale poi fruttata. In bocca è gustoso, caldo e carnoso. Belli i tannini e la PAI. Godibile.

Taurasi Vigna Macchia dei Goti 2004 – Caggiano

Incerto al naso (questo freddo ha davvero creato qualche turbativa), ma poi si concede pieno al palato. Bacche rosse, corpo e speziature. Ben fatto.

Taurasi Hirpus 2004 – Contrada Michele

Naso un pò legnoso e alcolico; palato corposo e maschio, ma senza eccessi sgradevoli. Da riprovare comunque in futuro. Tosto.

Taurasi Santa Vara 2004 – La Molara

Evoluto nel colore e al naso. In bocca và. Amarena a tutto campo e tannini finali. Monocorde.

Taurasi 2004 – Di Prisco

Calore e acidità. Buona coerenza gusto-olfattiva a base di viole e ciliegie. Poca verve in una fase ancora prematura. Giovane.

Taurasi Naturalis Historia 2004 – Mastroberardino

Naso intenso, corposo e raffinato. Palato caldo e strutturato. Gioco intrigante fra tannini e sapidità. Bella la complessità e l’armonia. Suggestivo.

Taurasi 2004 – Urciolo

Colore scuro, naso carico e profondo; abbraccia il palato con numerose e persistenti sfumature. Polpa, fiori e cuoio in una beva dinamica. Ottimo.

Taurasi Vigna Andrea 2004 – Colli di Lapio

Bello da vedere; profumi intensi, serrati ma leggibili. In bocca è avvolgente e composito; polpa, confettura, cuoio e liquirizia. Retronasale lunghissimo e fedele. Avvincente.

Taurasi 2004 – Perillo

Scuro e denso. Compatto al naso e caldo in bocca. Tannini virili, prugne dalla buccia spessa e mallo di noce. Da rivedere tra qualche anno. Maschio.

Taurasi Vigna Cinque Querce 2004 – Molettieri

Apertura olfattiva limpida e approccio garbato al palato. Lascia tracce accese alla deglutizione facendosi apprezzare nel retronasale. Caldo.

Taurasi 2004 – I Capitani

Colore, naso e gustativa evoluti. Uva surmatura o scelte di vinificazione? Equilibrato e caldo, ma da interpretare. Diverso.

Taurasi 2004 – Tenuta Ponte

Componenti equilibrate e fruibili in un buon complesso gusto-olfattivo. Bella sapidità. Disciplinato.

Taurasi Poema 2004 – Manimurci

Naso caldo e seducente. Corposo in bocca con tannini morbidi, carnosità fruttata e spezie intriganti. Buona la PAI in un complesso accattivante. Piacione.

TAURASI DOCG RISERVA 2003

Taurasi Cretanera riserva 2003 – Villa Raiano

Colore evoluto e luminoso. Naso incisivo, complesso e maturo. In bocca piace la trama speziata di cacao, liquirizia e tabacco dolce che accompagna la confettura. Elegante.

Taurasi riserva 2003 – Contrade di Taurasi

Profumi strani, sembra acerbo e vegetale, poi sensazioni di fiori appassiti. In bocca si riprende, ma tannini accesi invadono la gustativa. Sembra un 2004 acerbo. Trattenuto.

TAURASI DOCG RISERVA 2001

Taurasi Piano di Montevergine riserva 2001 – Feudi di San Gregorio

Buona tenuta di corpo e consistenza. Complesso olfattivo ampio e completo; bocca decisa e fruttata con tannini ben serrati. Integro e ancora di prospettiva. Mordace.

Taurasi riserva 2001 – Gmg Vinicola Taurasi

Bel vino che tiene il calice con personalità. Profondità di aromi che richiamano terra, bacche rosse e goudron. Invade le papille con calda voluttà, sottobosco, liquirizia e cuoio invecchiato. Austero.

Taurasi Riserva 2001 – Antica Hirpinia

Ottima evoluzione olfattiva, polpa e pepe rosa. Avvolge il palato con personalità, in una sinfonia di fragranze calde e variegate, amalgamate ottimamente a tannini equilibrati. Appagante.

TAURASI DOCG 2004 NON ANCORA IMBOTTIGLIATI – CAMPIONI DI BOTTE

Taurasi 2004 – Castel dei Franci

Ottima impressione. Naso invitante ricco di viola ed amarena. Al palato è fragrante e dolce, di confettura e cioccolato; finale lungo tannico il giusto e sapido. Amabile.

Taurasi 2004 – Di Meo

Impatto cromatico imperscrutabile. Naso frenato, ma decifrabile su tonalità fruttate e dolci. Bocca garbata di frutta carnosa e tostatura. Già espressivo, ma di prospettiva. Piacevole.

Taurasi Baiardo 2004 – Aminea

Colore serrato, ma profumi ampi e distribuiti. In bocca si avverte una lieve spigolatura acida, ma esprime polpa e sostanza. Finale ricco di spezie nobili. Pronto.

Taurasi 2004 – Antica Hirpinia

Al naso si concede lento e progressivo. In bocca non sconvolge per intensità, ma è limpido e pulito; frutta e tannini in buona armonia, manca l’acuto. Lineare.

Taurasi Spalatone 2004 – E. Russo

Scuro nel cristallo e aromi ancora trattenuti con la componente fruttata più evidente. La gustativa è coerente, non si libera ma lascia intuire belle potenzialità. Promettente.

Taurasi Campo Re 2004 – Terredora

Granato e intenso all’occhio. Naso evoluto e penetrante. Al palato è fra quelli che emozionano: prugne cotte, tabacco e cuoio. Finale ancora sapido con tannini rotondi. Complimenti.

Taurasi 2004 – Antico Borgo

Profumi serrati, ma intellegibili su toni dolci con sentori di legno. In bocca è corposo, si apprezzano la struttura fruttata ed il controllo dei tannini. Onesto.

Taurasi Gagliardo 2004 – Colli di Castelfranci

Gli aromi fruttati non brillano per incisività, ristretta la gamma. Al palato è vagamente amaricante, con tannini virili ed un finale appena sapido. Da rivedere in futuro. Giovane.

Taurasi 2004 – D’Antiche Terre

Naso cupo e profondo che richiama sottobosco e humus . Al palato rivela un buon corpo, ma con tannini ancora da levigare. Visione positiva in controluce. Aspettiamolo.

Taurasi 2004 – Marianna

Naso intrigante con note fumè. In bocca propone una buona complessità e un adeguato tenore tannico. Fresco.

Taurasi 2004 – Barrasso

Profumi carichi e profondi, con sfumature speziate importanti. La degustazione è piacevole, il vino è denso e complesso, marmellatoso, cioccolatoso … forse “ruffianoso”. Smagliante.

Taurasi Fatica Contadina 2004 – Terredora

Colore scuro di bella presenza. Naso pieno, abbondante e fitto. In bocca è altrettanto ricco, confettura e spezie si fanno incisive grazie a tannini vigorosi, ma vellutati. Convincente.

Taurasi 2004 – Vigna Villae

Cromatismi più tenui della media. Naso morbido e fruttato; gusto anche delicato, dolce e fin troppo garbato. Tannini un po’ spenti per una beva più che attuale. Prontissimo.

Nella seconda foto: Pietro Mastroberardino; nell’ultima, la barriccaia dell’azienda Antica Hirpinia

Riccardo Brandi

Riccardo Brandi (brandi@acquabuona.it), romano, laureato in Scienze della Comunicazione, affronta con rigore un lavoro votato ai calcoli ed alla tecnologia avanzata nel mondo della comunicazione. Valvola di sfogo a tanta austerità sono le emozioni che trae dalla passione per il vino di qualità e da ogni aspetto del mondo enogastronomico. Ha frequentato corsi di degustazione (AIS), di abbinamento (vino/cibo), di approfondimento (sigari e distillati) e gastronomia (Gambero Rosso). Enoturista e gourmet a tutto campo, oggi ha un credo profondo: degustare, scrivere e condividere esperienze sensoriali.

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