Maffini contro Marsella, vince il… Fiano

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Volendo seguire una metafora pugilistica si è trattato dell’incontro-scontro tra due pesi massimi, due concentrati di potenza e forza, anche se di “estrazione” molto diversa. Quello di Marsella è il 2005 mentre quello di Maffini è il Pietraincatenata 2004. Il primo nasce sulle colline di Summonte in provincia di Avellino e vede solo acciaio mentre il secondo nasce nel Cilento, a due passi dal mare, in provincia di Salerno fermentando ed affinando in barriques. Dicevo sicuramente due pesi massimi per estratto, concentrazione, intensità aromatica e persistenza gustativa. Marsella è un Fiano d’Avellino per certi aspetti atipico in cui l’influenza del terroir singolare dove nasce è decisamente condizionata dalla mano esperta dell’interprete.

Sono in molti, infatti, ad affermare che se non è un Fiano proprio riconoscibilissimo dal punto di vista squisitamente varietale lo è senza dubbio sotto l’aspetto dello stile del produttore. Uno stile apprezzato soprattutto da chi ama certi vini francesi, in particolare i bianchi della Borgogna, per i suoi profumi fascinosi e coinvolgenti. Un Fiano ricco, dal fruttato esotico ed allo stesso tempo finemente floreale, con quella sua vena vagamente minerale diversa da quella più netta e classica di altri campioni della denominazione provenienti da altre sottozone. Quel sentore di trementina che ne è il timbro ed il tratto distintivo e poi l’impatto al palato travolgente, segnato da un finale lungo ed appagante senza peccare di quel narcisismo che troppo spesso gli viene rimproverato. Convincente, infine, la tenuta a bottiglia aperta con solo un filino di alcol forse troppo generoso.

Il Pietraincatenata di Maffini è una selezione nata più di recente e decisa dal produttore per sperimentare tutte le potenzialità del fiano cilentano spingendole fino all’extrema ratio prima in vigna e poi in cantina. Il risultato è una straordinaria progressione di sensazioni in cui le suggestioni del rovere, pur evidenti, si fondono alle altre componenti esaltando la materia prima nella prova d’insieme. Non gli manca, infatti, la dinamicità del sorso sostenuto come è dalla necessaria freschezza. Sono entrambi vini in continua evoluzione e pertanto ogni volta diversi, compromessi, talvolta, dalla lora stessa esuberanza. Entrambi i vini pur nella loro diversità mostrano la necessità di trascorre il giusto tempo in bottiglia per acquisire sempre maggiore complessità ed impreziosirsi di quelle sfumature tali da renderli unici ed irripetibili. Il Fiano d’Avellino di Marsella dovrà trovare maggiore controllo mentre il Pietraincatenata di Maffini quell’equilibrio che oggi, forse, non ha e che smusserà le ingerenze del legno.

L’incontro è terminato ai punti non essendo stato nessuno dei due in grado di mettere knock down l’avversario. Alla fine dell’ultimo bicchiere è stato, dunque, la giuria (nel caso specifico io…) a dover decretare il vincitore. Come accade spesso nella box i verdetti ai punti sono sempre molto discussi ed accusati non di rado di parzialità. Io non faccio eccezione. Il mio gusto personale avrebbe scelto la bottiglia di uno piuttosto che dell’altro ma solo ed unicamente sulla base di preferenze del tutto personali e non mi è sembrato giusto. L’incontro è da ripetersi convocando una giuria allargata, per il momento ha vinto il Fiano…

L’immagine dell’uva fiano è tratta dal sito www.vinocampania.it

Fabio Cimmino

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