di Luca Bonci
In due parole la tecnica: temperature di vinificazione elevate, fino a 30 gradi, macerazioni lente e lunghe, anche oltre i venti giorni, senza forzature, riducendo al minimo le follature. Maturazione in legni piccoli, di primo e secondo passaggio e di taglie diversificate. Infine, lungo affinamento in bottiglia, che se supera l’anno per il Gratius può arrivare ai 30 mesi per il Margone. Piccole differenze quindi per i due vini, che devono la loro individualità in misura assai maggiore, come intuibile, alle viti da cui nascono, e che potremmo ridurre semplificatoriamente a una classica contrapposizione tra forza e grazia.
Annata più estroversa la successiva, dal rubino limpido e lucente e dalle note laccate, minerali e di frutta matura. Bel carattere e bocca salina, acida, sapida, tesa. Un 2000 molto piacevole, corposo ma non campione di eleganza.
Eleganza che non manca al Margone 2001, dal rubino compatto e dai profumi meno sparati, ma austero, lungo e deciso, di bella struttura.
Torniamo alla freschezza col Margone 2004, dal colore rubino purpureo e dalle note eleganti di ciliegia. Bello l’equilibrio gustativo, il corpo e la tensione. E chiudiamo con l’annata 2005, dal rubino con concentrato e dal naso ampio che una speziatura molto diretta non rende ancora nitidissimo, ma che sfoggia una grande presenza sapida al gusto.
Non regge ovviamente il confronto il 2003, vivo nei colori, etereo e dolce al naso, sempre elegante, ma dal frutto troppo maturo e dai tannini troppo verdi (intendiamoci, stiamo criticando un vino comunque bello!) in bocca.
Il Gratius 2004 non convince subito, ha colore vivo e limpido, frutto ampio, ma sembra meno complesso. In bocca è leggero, austero, persistente, dalla grande beva, ma non ci emoziona subito come il 2001… “subito no”, ma basta dargli un poco di tempo, che si apre suadentissimo, mostrando una finezza da grande annata.
Dispiacerebbe non finire in bellezza, e non restiamo delusi, perché il Gratius 2006, dal colore rubino purpureo e dai profumi penetranti, persino peperini, non è ancora alla giusta maturazione (pur essendo di già più che piacevole) ma ci regala un passo, una presenza acida, una sapidità, che non possono non farci ben sperare in una fruttuosa attesa.
Gerhard ha scrutato le nostre espressioni con attenzione, ed è soddisfatto, non poteva essere altrimenti, ma non si ferma qui: “da quest’anno si passa al biologico, non per un <<credo>> ma per fare più buono il vino, e poi abbiamo anche sperimentato un raffreddamento iniziale del mosto, per rallentare ancora la vinificazione… perché? Perché ci sono sempre più vignaioli bravi, bisogna migliorarsi!”
Tenuta agricola Il Molino di Grace
Località Il Volano Lucarelli
Panzano in Chianti (FI)
Tel. 055 8561010
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