220 Km a sud di Chablis, 130 a sud di Digione, 80 a sud di Beaune, dieci a nord del Beaujolais, dove termina anche il dominio dello chardonnay, quella che è senz’altro l’Appellation di maggior prestigio della regione del Mâconnais è stata istituita nel 1929 e si estende su 760 ettari e quattro comuni ad ovest della cittadina di Macon (Fuissé, Solutré-Pouilly, Vergisson e Chaintré). Contraddistinta da una forte parcellizzazione delle proprietà, è caratterizzata da un clima non troppo continentale che vede qui il maestrale iniziare la sua corsa fino a Marsiglia, con una forte escursione termica fra agosto e settembre. I terreni sono scuri, di matrice argilloso-calcarea; le rese imposte sono piuttosto basse (perlomeno sugli standard italiani), 60 quintali per ettaro che danno luogo a cinque milioni di bottiglie l’anno.
I vini a confronto
Pouilly-Fuissé
Intenso e pungente, ricco al naso di agrumi e mela che con l’ossigeno si arricchiscono di sensazoni più dolci confetto ha nella beva bel molto acido, è fragrante, sempre minerale, con la componenti aromatiche fruttate ancora piuttosto compresse.
Pouilly-Fuissé Les Birbettes 2002 – Chateau des Rontets
Mieloso, minerale, leggermente affumicato, ,accarezza il naso con un sottofondo mentoso molto suadente, frutta bianca matura mostrando solo qualche traccia di evoluzione. Attacco preciso in bocca, bella trama vellutata, fresca e acida, e grande spinta verso un bellissimo finale, dalla lungha vibrante scia minerale.
Viré-Clessé 2003 – Domaine Valette
Dolce, suadente, mieloso, il naso è molto potente e spinge sfoggiando in un secondo momento una dolce caramella di pesca. Bella conferma in una bocca larga, ancora potente ma fresca. Vino molto bello, equilibrato, con un finale marcato dalla pietra focaia non lunghissimo ma dinamico.
Naso di persistenza mostruosa, molto minerale, quasi ferroso, nel quale emerge anche l’agrume dolce, la scorza d’arancia. Subito coerente il palato che sfoggia una bella trama larga, vellutata ed è assai saporito con le sue sensazioni agrumiate. Bello il finale all’insegna della morbidezza.
Pouilly-Fuissé 1998 – Domaine Guffens-Heynen
Di grande intensità e persistenza, mostra grande eleganza nei suoi toni affumicati ma ancora una gran bel frutto giallo. Un pochino rigido nell’ingresso in bocca, mostra comunque un bella freschezza.
Pouilly-Fuissé 1993 – Domaine Guffens-Heynen
Di colore paglierino carico, ha naso ricco di fiori e frutta gialla, miele, con accenni di crema pasticcera. Mostra qualche vuoto in bocca, ed ha in una bella mineralità la sua dote migliore.
Vernaccia di San Gimignano Rialto 2007 – Cappella di Sant’Andrea
Fiori bianchi e frutta bianca matura caratterizzano un olfatto leggero e piacevole. Bella presenza in bocca, con una beva che nella prima parte è spessa e cremosa, poi più fresca. L’azienda ha gestione spigliata e giovanile.
Vernaccia di San Gimignano Riserva Vigna ai Sassi 2006 – Tenuta Le Calcinaie
Naso erboso di bel respiro, pungente, dove si affiancano agrumi e pera matura. Molto equilibrato,sfoggia beva sicura, fresca e tesa, non priva di spessore e sapidità. Finale dinamico e di grande piacevolezza.
Vernaccia di San Gimignano Vigna Casanuova 2005 – Fontaleoni
Con bella persistenza viene presentato un quadro delicatamente dolce; l’ingresso al palato è sontuoso, la beva è equilibrata, e segnata nel finale da piacevole acidità.
Olfatto mentoso, vegetale, delicato, pungente, fascinoso nelle sue sfumature di erbe aromatiche. L’acidità innerva decisamente la beva che va un pochino in discesa ma mantenendo buon fascino. Azienda storica, con le prime vigne a Vernaccia piantate nel 1970.
Vernaccia di San Gimignano Le Mandorle 2003 – Poggio Alloro
Vera e propria azienda agricola rigorosamente biologica (cento ettari di cui venti di vigneto, allevamento di chianina, apicoltura…) produce questo vino “a singolo vigneto” che profuma di fiori gialli, tisana, agrumi maturi. In bocca è equilibrato e teso, con un nerbo ben rivestito di corpo che rende la beva succosa, ed un finale compatto ed espressivo.
Vernaccia di San Gimignano Riserva 2002 – Panizzi
Gianni Panizzi, figura fondamentale per la viticoltura di San Gimignano, è ora amministratore delegato dell’azienda che ha fondato e che ha tracciato la strada per la riscossa della denominazione. Questa Riserva fermenta in barrique, sta un anno sui lieviti con frequenti batonnage, dopo un anno viene travasata in acciaio per stare un altro anno in bottiglia. Al naso è minerale, mostra fresche note di pompelmo e sensazioni erbose. Al palatp mostra densità e compattezza, ma anche tensione ed acidità viva, fine e ben integrata che accompagna la beva nel finale.
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Ciao!
Visti i Francesi presenti, avete bevuto particolarmente bene, sennò sai che palle con la Vernaccia ?
😉 Un salutone
Ti piacerebbe anche a te fare vino in Borgogna, confessa…..