La verticale
L’evoluzione, nel colore, si riconosce anche attraverso la bella tonalità mogano dell’unghia. Il naso viene raggiunto da affascinanti note terziarie e speziate che spaziano dal tabacco al cardamomo, mentre il frutto maturo e prugnoso nelle retrovie conferisce al quadro olfattivo uno sfondo di calda e suadente dolcezza. Il palato è coerente, e qualche sbavatura alcolica convive con freschezza e succosità, una trama fine e belle risonanze finali.
Petra 1998 (50% cabernet sauvignon, merlot)
Anche questo vino è tratto dai vigneti già esistenti al momento dell’acquisto, ed ha un olfatto dall’abbraccio meno ampio e caldo che mostra una componente preponderante di tipo balsamico e mentolato e più acuta di cenere, anche se non fa difetto il ricordo fruttato di una leggera caramella di ribes. Attacco in bocca con coloriture verdi e beva compatta, con spunti verdognoli e qualche spigolosità.
Figlio di una annata più fresca delle precedente, esprime un naso profondo ed elegante nel quale si riconosce il fruttato della prugna; in bocca parte subito compatto, spesso, morbido senza essere pesante e termina con un buon allargamento, fine e fresco.
Petra 2000 (50% cabernet sauvignon, merlot)
Esordio in questa annata per i vigneti di nuovo impianto e “alleggerimento” dell’affinamento in legno, visto che metà delle barrique utilizzate diventano usate di secondo passaggio. I toni maturi al naso sono caldi anche se appaiono meno eleganti che nel ’97, sono terrosi e caratterizzati da sensazioni di ciliegia nera. In bocca è ancora spesso e morbido, ha nerbo limitato, ed insiste su note confetturate che alla lunga ne connotano il carattere.
Olfatto aereo, ampio, avvolgente e coinvolgente, etereo e quasi impalpabile, in qualche modo “delocalizzato” come un suono che arrivi da un luogo indefinito. In un secondo momento si avverte anche una maggior definizione aromatica sulle sensazioni di frutta rossa. Palato di grande ampiezza e di beva leggera, soave, fresca che con bello slancio arriva al finale rimanendo a lungo espressivo.
Petra 2002 (55% cabernet sauvignon, merlot)
Aumenta la tecnologia in cantina e la percentuale di cabernet sauvignon nell’uvaggio. L’annata meno favorevole si fa sentire esprimendo un naso reticente, statico, di carattere grafitico, che si avverte anche profondo ma non riesce ad essere comunicativo. La beva è concentrata e vellutata, ha una concretezza lontana dall’ariosità del 2001. Il finale fa fatica ad imbrigliare una notevole massa tannica.
Subentrano i nuovi vigneti di cabernet sauvignon dalle acquisizioni della zona di Riotorto, più prossime al mare. Nonostante l’anticipo della vendemmia di quindici giorni l’annata calda non perdona e l’olfatto insiste su un carattere surmaturo del fruttato. Il palato è contratto, mostra qualche ripetitività e un finale leggermente asciugante.
Petra 2004 (70% cabernet sauvignon, merlot)
La mano francese di Pascal Chatonnet comincia in questa annata a far avvertire la sua presenza. Il colore è cupo, giovanile e il naso è sfaccettato mostrando via via note floreali, poi d’inchiostro, ferrose ed ematiche. Soprattutto si avverte una nuova “impaginazione”, che vede dopo l’ingresso in bocca un alleggerimento ed assieme un allargamento; con questo il vino si dà come l’idea di voler fare più sul serio, il risultato appare più compiuto e mostra i caratteri del vino “importante” come le aperture, le spinte. Una increspatura fine che parte già a metà della bocca sigla un finale di grande classe.
Dopo la prima e (finora) unica annata assenza, con questa annata i due territori di San Lorenzo e Riotorto raggiungono una sintesi compiuta, ed ecco ancora un colore cupo e un naso che si apre lentamente su note boschive e di macchia mediterranea, per esprimere poi anche spunti di liquirizia e frutto nero maturo. Un vino in qualche modo più astratto, senza troppe concretezze fruttate, di dolcezza solo accennata. L’attacco è comunque denso, compatto, mentre, di nuovo, in un secondo tempo si avverte un alleggerimento e la spinta verso il finale che rispetto al 2004 appare un pochino più “rugoso”
Petra 2007 (70% cabernet sauvignon, merlot)
Colore violaceo e naso già compiuto, elegante, persistente anche se ancora da distendersi compiutamente. Si avverte già una bella profondità e un frutto nel quale prevale la cicliegia matura. Palato ancora un pochino contratto, finezza di tannini già in bella evidenza.
Nelle foto, Vittorio Moretti, Francesca Moretti, Pascal Chatonnet e Daniela Scrobogna di AIS Bibenda che ha introdotto la degustazione
Ne sono felice. Deve esser stata una goduria.
Ad maiora.