Nel libro Nossiter ripropone lo schema della divagazione nel mondo del vino come specchio del mondo in cui viviamo, riprendendo e approfondendo quei temi che aveva accennato nel documentario. E’ un libro scritto in difesa del terroir e di tutto ciò che questo termine francese, adottato ormai in tutto il mondo del vino e delle produzioni agricole, rappresenta. Il senso lo chiarisce direttamente l’autore nel primo capitolo: “La forza di un vino (come di ogni altra esperienza culturale, tra l’altro, o anche semplicemente affettiva) dipende dal contesto in cui ne viene fatta l’esperienza … così ovunque io viva, è il terroir a guidare da sempre il mio senso del gusto. Terroir che è un atto di generosità; è condividere un bene privato per il beneficio pubblico; è un modo unico per offrire al resto del mondo la possibilità di condividere la bellezza di un’identità, di una determinata cultura”.
La forma narrativa utilizzata è quella del racconto di un viaggio personale che Nossiter compie a partire dalle cantine, i ristoranti e i bistrot di Parigi, passando per la Spagna per arrivare ai più rigogliosi vigneti brasiliani e alle cosmopolite atmosfere di New York. Un’antiguida, un’insurrezione contro i vini omologati e “parkerizzati” (Robert Parker è il famoso guru americano che, con la connivenza di famosi enologi e giornalisti di settore, è uno dei principali responsabili dell’affermazione dello stereotipo del vino piacione e muscoloso che ancor oggi, nonostante gli incoraggianti segnali di cambiamento, resta nel mondo il modello qualitativo di riferimento). Perché “[…] la lotta per la difesa dell’individualità del vino, per la sopravvivenza del gusto individuale contro le forze livellanti del potere impersonale (soprattutto quando è esercitato da una manciata di individui) è una lotta che ci riguarda tutti … La difesa del terroir, non è segno di una ostinata e cieca difesa della tradizione. Al contrario, è un modo di andare avanti in modo etico, proteggendo la nostra identità e lottando contro le forze globali che vogliono uniformare il gusto”.
In queste frasi si capisce gran parte del tema principale del libro, che in definitiva è la difesa dell’espressione della libertà personale (di gusto ma anche di pensiero) come “unica garanzia contro l’incalzante totalitarismo morbido”.
“Le vie del vino” di Jonathan Nossiter
Einaudi, pp. 242, euro 16