Trentodoc Methius Riserva 2002 – Metius
Il bicchiere, corredato da un bel perlage molto persistente, regala sensazioni di agrume maturo, vaniglia, tisane; la beva si segnala per una decisa presenza ed una evidente grassezza, e si alleggerisce in prossimità di un finale pungente e fresco.
Trentodoc Riserva Cuvée dell’Abate 2001 – Abate Nero
Il naso ampio ed arioso, caratterizzato da profumi di caramella e confetto, anticipa un palato che mette in mostra una beva tesa e diritta, di buoni spessore ed energia, anche se poi difetta un po’ di nerbo e di presenza nel finale.
Trentodoc Mach Riserva del Fondatore 2001 – Fondazione E. Mach
Il colore è giallo intenso ed il naso è ampio, opulento, non privo di una piacevole componente minerale, dai toni affumicati e di fieno. L’impatto delle bollicine si è affievolito cedendo il posto ad una beva cremosa e vellutata, che beneficia di un ritorno di bella energia finale.
Trentodoc Riserva 2000 – Letrari
Sboccato nel 2007, è l’espressione di una annata minore. Probabilmente per questo prevalgono al naso i sentori di frutta secca (nocciola in prevalenza) e di caffè, vaniglia, mandorla tostata in un palato ampio ed improntato a toni dolci.
Un vino che, dopo passaggi in acciaio e in barrique, affina cinque anni in bottiglia. Quelli che si avvertono con più chiarezza sono i rimandi di confetto e pasticceria; la beva è rotonda, ampia e morbida, forse non freschissima, e l’impatto aromatico rimane modesto a fronte di una bella acidità e di un gran nerbo nel finale.
Trentodoc Millesimato 1996 – Cesarini Sforza
Di bel perlage persistente, esprime un naso molto ricco, squillante e nervoso: segnato da un percepibile apporto dei lieviti e arricchito da sentori di panforte e uva passa, virando poi verso note agrumate di pompelmo addolcito. Molto ampio e fresco al palato, quasi esplosivo, va un pochino in calo nel finale riproponendo sensazioni di lievito.
Trentodoc Altemasi Graal 1995 – Cavit
La sboccatura è avvenuta nel 2004, in piena evoluzione terziaria. Figlio di una ottima vendemmia, mostra un naso brioso e arioso fondato sui registri della brioche, della frutta candita e del mallo di noce. Beva spessa e anche potente, mentosa e di “astratta” eleganza.
Trentodoc Riserva del Fondatore 1994 – Ferrari F.lli Lunelli
Bollicina italiana d’eccellenza per antonomasia e prodotta solo quando le uve (lo chardonnay del Maso Pianizza) vengono considerate perfette, mostra qui un naso intenso e cangiante: dapprima prevalgono la nocciola e note affumicate; poi, in crescita di intensità, si avvertono erbe sia alpine, sia mediterranee (lavanda). La beva è tesa e con buona acidità integrata, anche se la vitalità è inferiore rispetto all’olfatto. Bella energia nel finale.
Trentodoc Riserva 1992 – Balter
Appena sboccato si mostra vitalissimo, con un naso prepotente che spazia dal cioccolato al miele, dalla cera d’api ai sentori di lievito. Bocca potente e limpida, delicatamente increspata, che non cede d’intensità e termina autorevole con rimandi di nocciola e spezie.
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[…] abbiamo seguito anche in passato nei suoi momenti di riflessione e dibattito, nelle degustazioni di vecchie annate, come in quelle in uscita. La storia invece ci riporta alle intuizioni del ”Sior Giulio […]