Un’altra brava collaboratrice si unisce alla nostra squadra. Ne siamo felici.
di Nicoletta Dicova
Un Amarone “ superstar”
L’annata 2008 dal punto di vista tecnico
La vendemmia
La vendemmia 2008 in Valpolicella rappresenta finalmente il ritorno alla normalità del calendario vegetativo, col sollievo dei viticoltori locali. Dopo una serie di annate caratterizzate da ondate di calore e maturazioni anticipate, nel 2008 le uve sono state raccolte in perfetta media; la vendemmia è iniziata il 22 di settembre. L’annata 2008 in Valpolicella si è contraddistinta con una difficile primavera, molto umida e piovosa, in particolare nei mesi di aprile e giugno, seguita da un’estate senza eccessive calure e da un meraviglioso autunno. Un settembre caldo e asciutto ha dato all’ uva la possibilità di uno straordinario recupero facendo sì che le uve maturassero in maniera ottimale con buona sintesi aromatica e senza scottature dei grappoli. Miglior performance ha avuto l’uva corvina.
L’appassimento
Il periodo dell’appassimento si è svolto in condizioni ottimali nel primo mese, il più critico per la sanità finale, novembre e dicembre hanno richiesto invece l’intervento del condizionamento assistito nei fruttai. L’appassimento si è svolto in condizioni di ottima sanità delle uve, le elevate concentrazioni di glicerina rilevate nei vini sono l’indicatore di un significativo attacco di botrytis nobile sulle uve, che ha conferito ai vini maggior morbidezza e complessità gustativa.
Pigiatura, fermentazione e affinamento
La pigiatura nel 2008 è iniziata attorno al 15 dicembre; le fermentazioni si sono svolte nella regola, la durata media è stata di circa 30 giorni. L’affinamento in legno seguito alla macerazione ha accentuato le caratteristiche positive degli Amarone di questa annata fresca, conservandone appunto la freschezza e finezza, sostenute da una dichiarata aromaticità.
I terroir dell’Amarone
L’annata 2008 presenta un Amarone stilisticamente più evoluto, in cui il terroir diventa protagonista di concerto con la tecnica dell’appassimento; un Amarone più equilibrato, in cui la tecnica dell’appassimento non sovrasta più il territorio, come succedeva a volte nel passato. I sei terroir distintivi della DOC Valpolicella hanno lasciato la loro impronta sul prodotto finito in maniera netta e tangibile; detto in termini grossolani e generici si notano queste tendenze:
– Vallate Occidentali dеlla Valpolicella Classica (Sant’Ambrogio,San Pietro in Cariano, Fumane): un vino più austero, sentori di spezie ed erbe aromatiche a fianco dei classici sentori di ciliegia e marasca; la vallata di Fumane in particolare ha dato vita ad un vino di struttura, potenzialmente molto longevo.
– Vallata di Negrar: vini opulenti, dal tannino molto morbido e dolce e dal frutto ben maturo
– Vallate di Cazzano,Mezzane e Val d’Illasi: vini molto ricchi, sentori caratteristici di ciliegia e spezie dolci
– Vallate di Marano e di Valpantena: vini di gran finezza e eleganza, spiccate note floreali e balsamiche, speziati.
Le degustazioni
Il livello generale degli assaggi è parso molto buono. I produttori presenti hanno proposto in degustazione vini qualitativamente validi e ben eseguiti dal punto di vista enologico. Ciò che emerge rispetto agli Amarone di una decina di anni fa, come già annotato, è un Amarone stilisticamente più maturo e armonioso rispetto alla sua esuberante fase giovanile. Un Amarone che ha “compreso” meglio la sua identità e il suo potenziale, un vino insomma più consapevole di ciò che può e vuole essere. Un Amarone più equilibrato e “saggio”, dove gli slanci della sua gioventù vengono ora bilanciati da una maggior ricerca della finezza, con il risultato di un vino più completo e godibile. Dove si ritira il legno, avanza il terroir. Si nota la tendenza da parte dei produttori di prediligere l’uso di legni di formato grande a scapito delle barriques, con la conseguenza positiva di un terroir più leggibile nel bicchiere. Ogni vallata ha il suo stile distintivo, che ho trovato nettamente più marcato rispetto a qualche decennio fa.
Il carattere dell’annata 2008? Un’annata più fresca del solito, che ha dato dei vini di maggior finezza, strutturati ma senza essere corpulenti. Un Amarone notevolmente più territoriale. A detta di uno dei produttori presenti “ Il 2008 è stata un ‘annata che ha premiato chi ha lavorato bene in vigna. Mentre il 2007 è venuto buono dappertutto, il 2008 è riuscito solo a chi ha saputo fare bene la sua parte nel vigneto”.
My favourites
Con il riflesso nella mente della luce emanata da queste parole di Marinella ed il gusto del suo vino in bocca, saluto la splendida Verona con una passeggiata serale in Piazza delle Erbe prima della partenza. Non l’avevo mai vista così bella prima. L’ho sempre considerata splendida, ma quella sera c’era qualcosa di magico nell’ariа. Non so se è stato per via di quei vini ispirati o del pensiero di Steiner, fattostà che quella sera il mondo mi è sembrato più bello e più giusto.
il Massimago 2008 è superbo.