Ma parlando di storia del vino in senso più ampio, da queste parti il primo scritto sull’argomento risale all’847. Montecarlo non esisteva ancora perché sarebbe stata fondata nel 1333, ma c’era già la “via vinaria”. E, saltando qualche secolo, fu nel 1870 che Giulio Magnani, pioniere con la sua fattoria della viticoltura locale, si decise ad andare in Francia per imparare come si potesse “ingentilire” il gusto del trebbiano toscano; se ne tornò con la cultura dei vitigni “foresti”: sauvignon, pinot bianco e grigio, merlot, cabernet sauvignon e franc, syrah, oltre al semillon e la roussane che evocano Sauterne e Rodano, ma si ritrovano in modo assai peculiare (o forse unico in Italia) anche nei disciplinari delle denominazioni locali.
La degustazione in azienda
Fermentazione di 120 giorni con lieviti selezionati, affinamento di tre mesi in bottiglia. Il colore è buccia di cipolla gialla, al naso profuma di lampone e leggera fragola, che esprime con buona comunicativa assieme ad un sottofondo di frutta gialla. L’effervescenza è fine e decisa, inizialmente pungente poi più soffice. Finale leggermente spigoloso, acidulo, e con un punta amarognola.
Particolare Inedito Premiere Cuvée (13%)
È prodotto da uve pinot bianco ispirandosi quindi al modello del Vasario, una delle etichette classiche della cantina. Dopo la fermentazione che dura circa sei mesi, avviene la filtrazione e l’affinamento in bottiglia per altri tre. Questa versione contiene uve della raccolta 2013 lavorate in acciaio e quelle 2012, 2011, 2010 in barrique. Il colore è giallo tendente al dorato e i profumi compositi spaziano dai fiori bianchi alla frutta esotica, agli agrumi, alla leggera vaniglia. La struttura è importante, la bolla piacevole, verso la fine si avverte l’impronta del legno.
Vi
Fermentato ed affinato in acciaio, mostra un naso mediamente intenso e polposo, che si esprime su note di tè. Attacco di in bocca pulito, beva cremosa e scorrevole, finale pungente e quasi tannico. Con l’ossigenazione emerge una bella mineralità.
Vasario 2012 (14%)
Etichetta classica della cantina, che inizialmente apparteneva alla ampia famiglia di bianchi in barrique. Poi i tempi (ed i gusti) sono cambiati, e la percentuale della massa che va in legno piccolo si è ridotta al 30 per cento. Colore paglierino intenso, profumi levigati di discreta intensità che esprimono fiori bianchi, ananas, menta e salvia, leggera vaniglia. Dopo un attacco scattante, subito saporito, il vino si distende bene in bocca, compatto anche se non eccessivamente largo.
Cercatoja 2011 (14.5%)
L’anno di uscita della prima annata, il 1975, ne fa la prima riserva della provincia di Lucca. Dall’uvaggio originale ė stato escluso il merlot, mentre sono rimasti cabernet sauvignon e syrah, vinificati separatamente in barrique ed assemblati alla fine. Di colore rubino porpora intenso ha naso scalpitante e diretto, di bella energia e persistente, ampio e carnoso, che si distende su note di frutta rossa, liquirizia e bacca. Al palato l’ingresso mostra sfumature vegetali, la trama è vellutata, e la dinamica un po’ scomposta è ancora giovanile. Il tannino è vivo anche se risente alquanto del contributo del rovere mostrando qualche asciuttezza.
50 anniversario 2010 (14.5%)
È il nuovo vino della cantina, situato al top della gamma (parliamo di un prezzo all’operatore di 50 euro + Iva). È la selezione del meglio che c’è in cantina, individuata di anno in anno. Questa versione è realizzata dalle migliori tre barrique di sangiovese. Venti giorni di macerazione sulle bucce Il naso, fermentazione malolattica e 24 mesi di soggiorno in barrique, un altro anno in cemento. Il naso, profondo e complesso, spazia dalla viola al cuoio, alla frutta rossa. Al palato riesce a combinare snellezza e concentrazione; si avvertono una buona potenza e una freschezza che aumenta con l’ossigenazione. La beva, anche salina, termina con un bell’allungo.
Tenuta del Buonamico
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Nell’ultima immagine, Eugenio Fontana