Già l’ambiente restituisce energia e riconciliazione con la filosofia del prendere la vita a piccoli sorsi di piacere e serenità. Lo stesso che suggerisce il signor Giovanni, storico proprietario di questo luogo assieme alla moglie Giuseppina, la cuoca, sempre prodiga di parole gentili e affettuose per tutti, soprattutto per i bambini.
Calde stanze, ricche di bottiglie poste su bei scaffali di legno e casse di vino disposte a terra o impilate una sull’altra in modo da costituire un appoggio per altri recipienti.
Passiamo ora alle proposte della curatissima cucina che hanno come riferimento materie prime di qualità del territorio e non, eccellenze gastronomiche, presìdi Slow Food. Formaggi a latte crudo, di alpeggio, francesi, e prosciutti e salumi delle migliori produzioni sempre in linea con l’etica della materia prima: il prosciutto iberico Pata negra e quello del maiale ungherese Mangalica, quello friulano di D’Osvaldo, quelli da maiali di Cinta senese della Fattoria di Rodano, ma anche il manzo di pozza della valle del Serchio, ancora l’embutido spagnolo chiamato Cecina de Leon.
E poi anche piatti caldi, semplici, preparati con ingredienti genuini, legati alla stagionalità e all’attenzione ad ogni ingrediente, a partire ad esempio dalla scelta di paste di grani antichi e ad essiccatura lenta. Certo una piccola cucina, considerato che comunque non è il vero punto di forza del locale costituito invece dalla cantina… ma ciò non toglie la sincera qualità ai piatti serviti, anzi!
Io, molto attenta ai particolari nutrizionistici (deformazione professionale…) voglio anche sottolineare che la qualità si percepisce già a partire dai cestini con un pane “vero”, buono da solo, mentre si aspetta un piatto e si beve un sorso di vino, e questo la dice lunga…
Primo: il Sauvignon dell’Azienda Agricola Popphof (Alto Adige), un vino da sorseggiare con tranquillità chiacchierando con amici, capace di rilasciare sensazioni di leggerezza, con una sua personale armonia: sentito! Anzi bissato!!!
E, poi, due chiacchiere su vini davvero singolari provenienti dalla Valtellina, di cui questa volta abbiamo rimandato l’assaggio, ma che dalle parole di Nicola ci è venuta immediatamente voglia di provare. Il loro carattere, che risente del terreno granitico da cui hanno origine, trasmesso al gusto può davvero costituire un’esperienza interessante. Eccoli: Valtellina Superiore Sassella Le Barbarine Riserva 2007, Inferno Fiamme Antiche Riserva 2007, Valtellina Superiore Sassella Vigna Regina 2005 di Ar.Pe.Pe.
Il vitigno con cui sono prodotti questi vini è in prevalenza nebbiolo, il loro colore caratteristico è un rosso rubino tendente al granato; il profumo è caratteristico, persistente e sottile, gradevole; il sapore è asciutto e leggermente tannico, vellutato, armonico. L’ultimo risente in particolare dell’uva da vigne di oltre 50 anni le cui radici affondano in suoli poveri composti da roccia granitica sfaldata. Muri a secco sostengono fazzoletti di terra strappati alle Alpi retiche dove tutto è ancora fatto a mano. I grappoli, trasportati a spalla in piccole cassette fino alla cantina scavata all’interno della montagna, dopo la pigiatura vengono vinificati in tini di castagno, rovere e acacia.
E finisco con un’ultima parola: spero a breve di incontrarvi qua a ritagliarci una bella serata o un pranzo semplice e armonioso, di grande rispetto per qualità, scelta, consapevolezza, piacere!
Alla prossima!
Vino e Convivio
Via di Coselli, 6 – 55012 Lucca
0583 403573
Comunque è Giovanni…..non Giuseppe.
Grazie, abbiamo corretto. E tireremo le orecchie all’autrice!