Sta infatti in quella latente rugosità tannica, in quel restringimento di carreggiata che tende a rendere i vini affilati in chiusura di partita, in quei varchi gustativi di marca vegetale, l’impiccio più avvertibile, ossia la filiazione legittima della lunga estate calda 2012. Anche se non mancano all’appello piacevolezza e un certo alito di freschezza (più di quanto ci si potesse attendere).
BAROLO 2012 ZONA NOVELLO
Nota introduttiva: assaggi riportati in stretto ordine di apparizione, con il grado di immedesimazione da immaginarsi. Mancano all’appello le bottiglie visibilmente problematiche (circostanza non così rara) oppure troppo poco coinvolgenti per essere vere.
Barolo 2012- Piazzo Armando
Sciolto, sottile, educato, ben disposto al dialogo, ispirata liaison fra frutto e fiore. Oddio, il finale non è di quelli espansivi o esplosivi. Ma è coordinato, quello sì, anche se un po’ rugoso.
Barolo Trentaquattro34 – Rattalino
Note boisé e di bon bon alla ciliegia gettano un’ombra di lordure sul profilo aromatico. Al gusto, dai tratti selvatici e “aguzzi”, fanno capolino risvolti vegetali. La timbrica austera non resta ben incanalata nell’alveo dell’equilibrio espositivo.
Barolo Corini-Pallaretta 2012 – Le Strette
La sensazione eterea ne smorza i dettagli aromatici. In bocca è affusolato, con la forza tannica che si “mangia” un po’ il finale. Ora manca di equilibrio, e c’è un pizzico di calore in esubero.
Barolo Panerole 2012 – Franco Conterno
Smalto e alcol accompagnano una bocca brevilinea e contratta, anche se succosa.
Barolo Ravera 2012 – Vajra
I profumi mentolati e floreali, con il sottotraccia minerale, annunciano garbo e portamento; delizioso, elegante, dettagliato, irresistibile alla beva, è il Nebbiolo nella sua veste più intima e spigliata. E’ un grande esordio.
Barolo Ravera 2012 – Giribaldi Mario
Toni boisé e di pneumatico suggeriscono che deve ancora sciogliersi ‘sto naso; lo sviluppo gustativo non risolve diatribe ed incertezze, risultando ancora farraginoso. Note di bon bon alla ciliegia convivono malvolentieri con gli accenti vegetali.
Barolo Ravera 2012 – Reva
Rarefatto, affusolato, lieve. Quasi timido. Più Nebbiolo che Barolo, ma a rigore stilistico e a “sentimento” riesce a rendersi accattivante.
Barolo Ravera 2012 – Vietti
Dei suoi profumi ne apprezzerai la pienezza e la coriacea presenza scenica, ma non ancora la piacevolezza di un dispiegarsi dettagliato. Bocca leggermente corrugata, dal carattere altero e dalle screziature vegetali: ha un suo perché insomma, anche se poco concessivo.
Barolo Ravera 2012 – Marziano Abbona
Rosolio, geranio e sensazione fané. Scorre via liscio e senza increspature, si beve bene. Il rischio semmai è che ti appaia fin troppo sottile e “accennato”, al limite della vaghezza.
Barolo Sottocastello di Novello 2012 – Grimaldi Giacomo
Calore ed avvolgenza non ne cancellano il grip, dote che gli appartiene. Di contro, alcol e tannini “bruciano” il finale, che vira sull’allappante.
BAROLO 2012 DA PIU’ COMUNI
Barolo 2012 – Gillardi
Più Chianti che Nebbiolo. Davvero, lo confonderei. Un po’ dilavato negli umori, gira a largo dalla concretezza e mal ne afferro la personalità.
Barolo 2012 – Bartolo Mascarello
Belle le erbe aromatiche, e bella la scioltezza. Ottima la finezza d’impianto, con la tipicità e la franchezza. E se il finale non sembra memorabile come in altre occasioni è comunque un vino fresco, tonico e dispiegato. Insomma, un “Bartolo” molto piacevole e piuttosto colloquiale. Per questo, istintivamente attraente.
Barolo Tre Utin 2012 – Mario Gagliasso
Tipicità e rigore, apprezzabili, devono fare i conti con una sensazione pseudo-calorica ed evoluta di troppo. La chiusura pragmatica non giova alla compiutezza.
Barolo 2012 – Prunotto
Quasi un Pinot Noir, merd de poule compresa. Sì, a parte qualche incertezza aromatica, che vorremmo sperare di natura passeggera, in bocca vibra con leggerezza e sinuosità, rivelando un passo felpato e una delicata tessitura tannica.
Barolo 2012 – Cascina Bongiovanni
Buona rarefazione aromatica, sia pur con qualche incertezza, e attraente “dico non dico”. Bocca ordinata, compassata, a-emozionale.
Barolo 2012 – Rocche Costamagna
Percorso da una traccia di vegetalità, lineare e preciso negli assetti, è un Barolo all’apparenza freddo e distaccato, a cui vorresti associata una quota di determinazione in più.
Barolo Pichemej 2012 – Gian Piero Marrone
Carnoso e seducente ai profumi -sono ribes, cuoio e fragolina del bosco-, la tempra e la saldezza corroborano una progressione tonica e vivace, con un finale sapido/minerale ringalluzzente. Sopportabili e non esacerbati i risvolti esotici del frutto. Leggibile il commento alcolico.
Barolo 2012 – Alessandro Rivetto
Toni caffeosi screziano di umori più cupi uno spettro aromatico poco rilassato, in sé. Qualche asprezza vegetale di troppo se lo bevi. Grana tannica nsci nsci.
Barolo 2012 – Parusso
Terra & cuoio. Ma soprattutto gli immancabili – e fors’anche esacerbati – toni esotici di pesca e papaya, che tanto fan Parusso. Bocca che attacca dolce ed accomodante, sebbene poco contrastata dalla spinta agrumata. Piuttosto stretto e sbrigativo il finale.
Barolo Vinum Vita Est 2012 – Terre del Barolo
Le note di ferrochina denunciano latenti ossidazioni in un campione non perfettissimo, ma se non hai fretta capirai che in bocca va meglio: austera certo, ma anche forte e tesa. Non proprio elegante diciamo, ma mai banale.
Barolo 2012 – Reva
Bella tempra e reattività, stuzzicanti i toni agrumati: “diritto”, efficace, concreto. Di lui mi piacciono ritmo e stile. Sorpresa. Da vigneti in Serralunga e Castiglion Falletto.
Barolo 2012 – Luigi Oddero e Figli
Disinvoltura, sottotraccia minerale, classe tannica e scioltezza. Stile apprezzabile e bel conseguimento per l’annata.
Barolo 2012 – Pio Cesare
Smaltato ai profumi, ovattato nella progressione, il generoso contributo del rovere concede troppe chance alla stucchevolezza.
Barolo Paesi Tuoi 2012 – Vite Colte
Pigna di cipresso, profondità balsamica, sottobosco umido. Le note di liquirizia ne amplificano il carattere altero, senza che sconfini nell’intransigenza. Certo qualche “sorriso” in più non guasterebbe.
Barolo 2012 – Gemma
Notevole similitudine con un Pinot Nero. Per sentori, tattilità e sottigliezze. A suo modo delicato, non enorme nella progressione ma affascinante nella sostanza.
Barolo 2012 – Azelia
Austero e balsamico, senza impacci, scorre bene, brillante, rigoroso. Non mi dispiace affatto per saldezza e concretezza. Buono.
Barolo 2012 – Fontanafredda
Florealità e sfumature minerali, succo e determinazione. Sì, un vino espressivo ed equilibrato. Super sorpresa, da che recupera una disinvoltura e uno stile dagli accenti assolutamente “classici” che non mi aspettavo, e che quindi prendo e porto a casa con molto piacere.
Barolo 2012 – Le Cecche
Un po’ frenato nello sviluppo gustativo, il rovere tende ad addolcirne la trama. Carnoso, adeguatamente denso e coeso, resta un po’ lì senza affondare il colpo sul versante della personalità. Vigneti in Diano.
Barolo Castiglione 2012 – Vietti
Assai potente, granitico, senza fronzoli, tannico. E se oggi mancano cambi di passo e sfumature, non manca certo il carattere.
Barolo 2012 – Cantina del Nebbiolo
Nell’apparentarsi con uno Spatburgunder della germanica Ahr per profilatura, accenti mentolati e impasto del rovere, se ne esce piuttosto dolce e monocorde al gusto.
Barolo Aculei 2012 – La Biòca
Intenso, ma con le note boisé ad infastidire il coté balsamico-floreale. Bocca assai monotematica per via dei toni esotici e della dolcezza del rovere.
Barolo Stòlet 2012 – La Biòca
Fascino indiscreto di terra e calore, interessante per impasto e misura, anche se va più in larghezza che in profondità.
Barolo 2012 – Famiglia Anselma
Morigerati esotismi qui, con le erbe aromatiche a ingentilire e ad intrigare; smaliziato, “consapevole”, tecnicamente ineccepibile, sostanzialmente a-emozionale. Da vigneti in Barolo, Monforte e Serralunga.
Barolo Tre Ciabot 2012- Cascina Ballarin
Alcol in sopravanzo. Bocca agrumata e stretta, sentitamente affusolata, certo fresca ma poco diffusiva. Da vigneti in La Morra, Novello e Monforte.
Barolo 2012 – Francone
Sfaccettato, giocato sull’eleganza floreale, limpido, sinuoso, disinvolto, puro. Una boccata d’aria fresca, pur senza toccare abissi di profondità. Da vigneti in La Morra e Monforte d’Alba.
Barolo 2012 – Oddero Poderi e Cantine
Potente ma non sguaiato, austero ma non severo. Quasi fosse un Monforte style, l’indole a suo modo introspettiva non ne frena progressione ed espressività. Sopra tutto però colpisce per freschezza gustativa. Da vigneti in La Morra (Bricco della Chiesa e Capalot) e Castiglion Falletto (Bricco Fiasco).
Barolo I Tre Pais 2012 – Broccardo
Sul fascino della evoluzione controllata, si beve bene, è sciolto, scattante, senza compromessi, dai salvifici risvolti agrumati. Però! Da vigneti in Barolo (Paiagallo), Monforte (Bricco San Pietro) e Novello (Ravera).
Barolo Bricco Ambrogio 2012 – Grimaldi Bruna (Roddi)
Senti la freschezza, ciò che rappresenta il lato suo più convincente. Attacca bene, si espande poi si contrae, svelando una grana tannica leggermente rugosa.
Barolo Bricco Ambrogio 2012 – Paolo Scavino (Roddi)
Menta e ferrochina rendono ombroso il quadro dei profumi. Meno cupo delle attese al palato, la china insiste ma è un commento leggero. Il tratto è rigoroso, il carattere altero, la chiusura fresca.
Barolo Camilla 2012 – Bruna Grimaldi (Grinzane)
Erbe aromatiche, tensione sapido-minerale. Nervoso e reattivo, affusolato e ben proporzionato, scatta, allunga e si propone. Molto “Bruna Grimaldi style”.