Stiamo parlando di Ciliegiolo d’Italia, evento alla sua seconda edizione che si è svolto a Narni, in provincia di Terni, sabato 14 e domenica 15 maggio scorsi. Una kermesse che quest’anno ha dimostrato la voglia di crescere e rinnovarsi: quasi 40 le aziende presenti ai banchi di assaggio che producono etichette almeno 80% ciliegiolo, 4 le degustazione guidate da importanti penne del mondo vinicolo, e 4 i cooking show in cui quest’uva ha saputo palesare la sua versatilità anche in cucina ed il suo sapersi sposare bene a tavola con molti piatti, tradizionali e non.
Due degustazioni in particolare, quella di Fabio Pracchia “Il ciliegiolo nel tempo”, e quella di Antonio Boco “Il ciliegiolo di Narni in anteprima” sono stati i momenti chiave all’interno della manifestazione, pensati per dare risalto sia alle differenti interpretazioni di ciliegiolo, anche se proveniente da una stessa località e da climi, perciò, abbastanza simili, sia alla longevità di questi vini.
Spiffero Ciliegiolo di Narni Igt 2015 dell’azienda Giro di Vento, che fa soltanto acciaio. Al naso ciliegia appena colta, sentori marini, note speziate, ed all’assaggio un’acidità spinta ed una trama tannica ben equilibrata. Un vino ideale per la tavola, immediato, ben fatto, che si fa bere, e ribere, senza mai stancare.
Brecciaro Ciliegiolo di Narni Igt 2014 Leonardo Bussoletti, con una sosta in botti grandi. Il frutto, qui, ha meno voce in capitolo, messo in seconda linea da uno speziato, in cui predomina il pepe nero, abbastanza spinto. La finezza dei profumi è, però, netta. In bocca la sapidità fa da padrona, affiancata da sensazioni piccanti e dalla mandorla amara, all’inizio ed alla fine. Un vino più complesso del precedente, con tannini quasi impercettibili, di grande eleganza e persistenza.
Dei 9 campioni degustati, di seguito quelli che maggiormente ci anno colpito.
Spiffero Ciliegiolo di Narni Igt 201o Giro di Vento: naso vinoso, fresco, all’assaggio succoso, belli i tannini perfettamente integrati e la ciliegia che contrasta con la lieve sensazione amara.
Frutta matura, ciliegia sotto spirito, spezie. Corpo dalle spalle larghe, trama tannica a tutto tondo, un vino croccante e perfettamente equilibrato.
Ciliegiolo Igt Umbria 2010 – Fontesecca
Profumi salmastri, balsamici ed in parte erbacei. All’assaggio estremamente fresco e sapido.
Inamara Vino da Tavola 2009 – Ligabue
Bouquet più floreale e un corpo costituito da un’acidità preponderante, che dona estrema freschezza, e da tannini leggeri e di buona trama.
Poggio Ciliegio Maremma Toscana Doc 2001 – Rascioni e Cecconello
Un vino-icona della longevità del ciliegiolo. Bouquet composto da frutta e fiori rossi, tabacco da pipa, polvere di cacao. All’assaggio regala un tannino vibrante ed un corpo carico. Un vino lungo, beverino e sapido, che appare ancora un giovane cavaliere pieno di energia.