Tanto per fare un esempio: il candore fruttato, l’eleganza
Ma quando affermiamo che è la gamma tutta a godere di compiutezza e quadratura, intendiamo coinvolgere nell’asserto, ad esempio, una Freisa (Kié) che a suo modo ha già fatto parlare di sé, dal momento in cui se ne esplora una attitudine pressoché disattesa nella pratica comune, quella della longevità. Oppure una delle Barbere d’Alba più regolari della denominazione, dove l’avvenenza femminea del tratto gustativo si arricchisce di elementi caratteriali e strutturali, a connotare un vino nato per crescere nel tempo.
Qualche mese fa c’è stata l’ultima visita al quartier generale di Vergne, la Mulholland Drive di Barolo. Oddio, la vista contundente sulla vastità dei vigneti attorno, la limpidezza del cielo di Langa e la squisita accoglienza di Aldo e della sua famiglia sono armi improprie atte a provocare suggestione. Però, al netto di ogni “complicanza emozionale”, ritengo che la qualità riscontrata nei vini sia alta, molto alta. Di più, e mi ripeto: diffusa e generalizzata. Tanto da coinvolgere anche l’ultimo nato, il Barolo Ravera, che in corrispondenza di un’annata come la 2012 va disegnando una prestazione a tutto tondo, di una incisività che non dimentichi. Che ci volete fare, è solo l’ultimo tassello liquido di una storia familiare figlia della passione e della intraprendenza, che ha sempre voglia di crescere guardando costantemente al futuro. Una storia di Langa.
Langhe Bianco Dragon 2014 – Luigi Baudana G.D. Vajra (chardonnay, sauvignon, nascetta, riesling)
Fresco, ritmato, affusolato, sapido, elegante, nitido e solare nella sua evidenza fruttata. Un che di trattenuto nell’incedere, ma è questione di lana caprina.
Langhe Riesling Pétracine 2014
Una lama. Affilato, longilineo, verticale, fintamente disadorno, in realtà ricco dentro. E’ una classe non urlata a sussurrarti di privilegi e di personalità.
Dolcetto d’Alba 2015 (cv)
Bella polpa, succo di mirtillo e amarene. Ricchezza e croccantezza come maritate, chiusura tipicamente ammandorlata: vuole tempo.
Langhe Nebbiolo 2014 (dai vigneti in Sinio d’Alba)
Molto fresco, succoso, finto-semplice, dinamico e spensierato. Il nebiulin come piace a me. Da bere ancora e ancora, senza pentimento. Conta niente la leggera latenza in profondità o in “perfezione”, tanta la complicità. E’ il lato suo istintuale a prevalere.
Barbera d’Alba Superiore 2013
Rigore assoluto di Barbera fresca e contrastata, croccante e polputa, di ciliegia e terra lieve. La ritrosia nell’eloquio conserva in sé una tensione propositiva, che lascia ben sperare. Ancora in sottotraccia, ma pulsante, la sensualità.
Langhe Freisa Kyé 2012
Stoffa soda e compatta, sentimento floreale a snellire il giusto, tanta freschezza di fondo. Il passare del tempo, per adesso, è un argomento che non lo riguarda. La chiusura vibrante è nel segno dell’acidità. A lei, solo a lei, si deve la momentanea idiosincrasia alle ragioni della distensione.
Barolo Albe 2012 (da vigneti La Volta, Fossati, Costa di Vergne)
Gentile leggiadria di frutto e fiori. Arioso e comunicativo, soffuso e delicato, la misura e la disinvoltura abitano questo bicchiere.
Tappeto aromatico ricamato in macramé: elegantissimo commento floreale, struggente candore fruttato, fondamenta minerali. No, non lo puoi evitare. Un po’ ossuto, mi dirai, ma che ritmo, che silhouette, che garbo espositivo!
Barolo Ravera 2012
Bel compendio di finezza ed austerità. Profondo, balsamico, “ghiandoso”, ti seduce per il non detto e per la scorza altera, ti affascina per l’idea di futuro che è in grado di trasmettere.
Barolo Baudana 2012 – Baudana G.D. Vajra
Le inflessioni terrose, le note di ghianda e i risvolti di pirite annunciano un sorso volitivo, sodo e senza fronzoli. La chiusura liquiriziosa ne conferma il temperamento roccioso. Da attendere.
Barolo Cerretta 2012 – Baudana G.D. Vajra
Bella ouverture aromatica, e buona densità tattile. Sviluppo più bilanciato e sciolto rispetto al Baudana pari annata, più accomodante ed esplicativo, se vogliamo. Nel frattempo il lungo finale di marca sapida-terrosa richiama alla mente, prepotentemente, le plaghe di Serralunga. E tutto questo, a ben vedere, basta.
Nota a margine: lo so, il sospetto di un refuso si fa legittimo, e invece no: Vaira (con la i) è il nome della famiglia. Vajra con la j quello dell’azienda, del marchio, dei vini.
Visita aziendale effettuata nella incipiente primavera del 2016
Contributi fotografici, in ordine di apparizione: Aldo Vaira; ritratto familiare (da sx a dx: Giuseppe, Aldo, Milena, Francesca e Isidoro); il vigneto Bricco delle Viole a Vergne.
Altri incontri di Langa, in Langa: Giuseppe Mascarello e Figlio, Giovanni Sordo, Poderi Marcarini, Poderi Colla, Boroli, Elio Cogno