Mi ero già imbattuto in precedenza nei rossi della casa. Di qualcuno mi ero pure invaghito, come la Vernaccia di Serrapetrona Morò (leggi qui). Invece oggi a colpire nel segno, inattesa, c’è la personalità vibrante ed incisiva di due bianchi che cantano fuori dal coro parlando il linguaggio dell’autenticità. Ricavati, nel primo caso, da un antico vitigno autoctono tipico del maceratese, chiamato ribona o maceratino, nell’altro da un incrocio Sauvignon Blanc x Verdicchio di più recente “elaborazione” (1930 o giù di lì) ma decisamente radicato sul territorio. Entrambi hanno fortemente rischiato di scomparire dalle campagne. Il maceratino è andato poi a costituire la base prevalente dei vini Colli Maceratesi DOC. Tradizione intenderebbe prediligerne le versioni fresche e fruttate, di poche pretese, da consumarsi obbligatoriamente giovani, ciò che esperienze più recenti, portate avanti da un piccolo stuolo di produttori curiosi, fra cui Fontezoppa, hanno sostanzialmente rivisto e in parte confutato, riscoprendone – della Ribona espressa en pureté – una vocazione all’invecchiamento da far drizzare le papille.
Tanto terragno appare il Ribona, quanto aereo e “librato” l’Incrocio Bruni. Da questi vini avrai due silhouette molto diverse fra loro, accomunate però da una pregevole caratterizzazione, che le fa muovere lungo il crinale emozionale che attiene ai bianchi di personalità. Casomai ce ne fossimo dimenticati, questi piccoli grandi bianchi marchigiani ci ricordano che non di solo riflettori si vive, ma che un’enologia qualitativa trova senso ulteriore alla sua grandezza dal momento in cui si intride degli umori più profondi ricavabili dai suoi territori, anche i meno conosciuti, anche i meno ovvi. Una diversità organolettica così luminosa va soltanto comunicata e fatta conoscere. Perché, indipendentemente dal tasso di complessità, nella diversità sta la meraviglia. E a tutti noi farebbe maledettamente bene continuare a meravigliarci.
Si ringrazia Francesco Saverio Russo, giovane wine blogger marchigiano di belle speranze (www.wineblogroll.com), per l’opportunità di assaggio e di conoscenza. Si ringrazia Pesce Briaco Wine Restaurant (www.pescebriaco.it) per l’ospitalità e l’ispirata location.