Forse proprio perché questi vini sono struggente testimonianza d’affetto, orgogliosa e vivissima, e sanno raccontare una terra, la loro terra, senza bisogno di parole (pensa te il privilegio!). Fatto sta che traducono gesti antichi e antiche consapevolezze con invidiabile senso estetico ed inopinabile maturità espressiva. Nelle loro movenze, lo sento, germoglia il seme della contemporaneità. Non guardano alle mode, e neanche le sentono. Senza tentennamenti li innalzo ad archetipi. Sono loro l’augurio più bello, l’elogio intonato alla purezza e alla autenticità.
Sono figli legittimi, i prediletti, di una vitivinicoltura per certi versi ingenua ed incontaminata, epurata da tecnicismi o da tecnologie ad effetto. Ma sono il frutto delle antiche premure, e di chi forse conosceva già la potenza evocatrice di un territorio chiamato Chianti, e ne ha raccolto soltanto i segni. A ben vedere, è tutto ciò che serve alle ragioni della bellezza. Ed è tutto ciò che serve all’augurio migliore che ho.
*****
Profumi splendidi e dispiegati, di nobile allure e stimolante suggestione silvestre. Reattivo, setoso, contrastato, ispirato mélange di flessuosità e saldezza, è vino ricco dentro e fuori. La purezza abita questo bicchiere. (Chianti Classico Riserva 1985 – Badia a Coltibuono)
Quando si dice old fashioned. Affilato, acido, agrumato, stilizzato, fintamente disadorno. Un microcosmo di umori sussurrati, le cui sorti restano appese ad una trama sottile ricamata a punto croce. Una scheggia di disarmante bevibilità. (Chianti Classico Riserva 1979 – Badia a Coltibuono)
Le screziature aromatiche di un legno non propriamente integerrimo sono tracce veniali se stai alle pulsazioni vitali, alla snellezza e alla agilità che lo animano. Infiltrante, dinamico, non lo fermi, non si ferma. Devastante la bevibilità. Un inno alla vita, contro tutto e tutti. (Chianti Classico Riserva 1965 – Badia a Coltibuono)
Bello per come si rifrangono i colori all’aria, bello per come si rincorrono i profumi (gelée di fragole, cedro, incenso, pepe, alloro, mazzetto odoroso, rosa e carcadé), bello per la subliminale sua impalpabilità. Indimenticabile per come ancora respira e fa respirare. Di sola anima, sa di tutto. (Chianti Classico Riserva 1958 – Badia a Coltibuono)
*****
Questo viaggio nel tempo, o nel futuro, è stato reso possibile grazie alla ospitalità e alla disponibilità di Roberto Stucchi ed Emanuela Stucchi Prinetti, fratello e sorella, anime belle di Badia a Coltibuono. Già dagli occhi, prima ancora che dalla spiccata sensibilità umana, ne intuirete la speciale caratura.