Un libro molto chiaro negli intendimenti e nella trattazione questo qua, dalla cui lettura ti verrà facile realizzare quanto brilli per solidità d’impianto, concretezza e credibilità. L’obiettivo è quello di fare il punto su una certa produzione in rosso toscana, quella d’alto bordo, traguardandola attraverso la lente prospettica delle degustazioni “verticali”, dove i protagonisti dell’indagine sono le etichette più celebri (e celebrate) dell’enologia regionale: le cult, le storiche ma anche quelle di più recente conio; una prospettiva decisamente congeniale per esplorare la storia di un vino dal punto di vista stilistico ed espressivo.
È opportuno però sgomberare subito il campo da eventuali fraintendimenti celati dietro a un titolo, perché “I grandi vini di Toscana” (sottotitolo: Rossi d’eccellenza) rappresenta sì una selezione -magari non esaustiva ma oltremodo indicativa- effettuata dall’autore e derivata dalla conoscenza o dalle preferenze personali (vi sono referenze davvero sfiziose), ma in parte è anche una selezione basata sulla celebrità raggiunta da certi vini a livello internazionale, aspetto quest’ultimo che non può esimere dal comprenderli, indipendentemente dal grado di coinvolgimento dell’autore stesso.
Sulla base di queste premesse non sorprende più di tanto se la lucida e inappuntabile penna “gentilesca”, alla cui autorevolezza concorre una luminosa chiarezza espositiva, non si tira indietro nell’individuare i punti deboli e gli aspetti più “dialettici” nella descrizione della cifra stilistica o della personalità dei vini che va a tratteggiare.
La lettura delle note di degustazione, parrà strano, non ti stancherà affatto. Quasi mai ripetitive, sovente concepite secondo molteplici agganci narrativi, sono efficacemente accompagnate dalle storie, che sono storie di progetti e idealità, uomini e donne, territori e vocazioni, che ti fanno capire bene il contesto in cui sei calato e sanno raccontare la Toscana del vino offrendone uno spaccato variegato e stimolante. Non manca il dettaglio tecnico sui metodi di elaborazione assunti riguardanti le varie etichette in gioco, così come non manca la sintesi di ciò che è emerso da ogni verticale, dove peraltro a ciascun vino degustato è associata una fascia di merito.
Sì, la critica enologica, per una volta, si riappropria di una visione limpida e autorevole che fa bene alla intera categoria, come un ventata di chiarezza in mezzo a tanta confusione. Per tutti coloro che chiarezza e credibilità le avevano date per disperse, è manna santa.
Ernesto Gentili – “ I grandi vini di Toscana”– Giunti Editore, pagg 256 – € 35,00 (anche in versione in lingua inglese)
La foto di Ernesto Gentili è stata tratta dall’album privato de L’AcquaBuona