Il progetto è nato dalla collaborazione tra la famiglia Frescobaldi proprietaria, oltre alla propria azienda vinicola, dell’omonimo ristorante in piazza della Signoria a Firenze e della Tenuta dell’Ornellaia (dal 2005), e la famiglia Bindella, tra i principali protagonisti dell’enogastronomia svizzera, importatori dell’Ornellaia dalla prima vendemmia nonché produttori di vino nella Tenuta Vallocaia in quel di Montepulciano.
Fa strano pensare che il primo ristorante di una celebrata azienda vinicola italiana venga realizzato all’estero piuttosto che nella patria natia. La ragione, o almeno così me la spiego, può risiedere, oltre ai rapporti personali degli attori coinvolti, nelle caratteristiche intrinseche della città: affascinante nelle sue diversità e contraddizioni, cosmopolita, amante delle eccellenze italiane e, soprattutto, decisamente ricca. Non a caso Zurigo ha vinto, anche nel 2017, la classifica di città più cara al mondo!
Il menù è focalizzato sulla cucina Toscana senza tralasciare i piatti tipici di altre regioni con l’intento di lasciare libero il commensale di viaggiare lungo la penisola secondo la propria curiosità e i propri gusti. Tradizione sì ma con la leggerezza e l’eleganza trasmessagli dai Maestri. Particolare la carta dei vini, qualche bollicina e poi si può scegliere solo tra i vini delle due tenute. Una scelta forse un po’ troppo restrittiva ma valorizzata dall’Archivio Storico di Ornellaia dove si può accedere, portafoglio permettendo, a bottiglie rare sia per annata che per formato.
Melanzana affumicata, pomodori e burrata: molto interessante, i ricordi di melanzana alla parmigiana sono palesi ma di tutt’altra levatura sono la consistenza, la delicatezza e la complessità gustativa.
Tagliatelle agli zucchini, cozze e zafferano: pasta fatta in casa di pregevole fattura e perfetta cottura, le salse di zucchini e zafferano e la sapidità iodata delle cozze ricordano una girata nella dolce campagna toscana che si conclude con un tuffo in mare. Si respira aria bolgherese.
Gamberi con condimento in agrodolce: la salsa di pomodoro fresca viene aggiunta al tavolo, i gamberi di Mazara sono coinvolti in un gioco tra dolcezze ed acidità che mi lascia un po’ perplesso. Stranamente può capitare che qualche verdura, non solo lessata come potrebbe sembrare alla vista, ecceda d’intensità alterando un equilibrio già fragile di suo. Molto buono il pan brioche servito assieme.
Formaggi assortiti: c’è poco da dire, dall’acidulo del caprino alla grassezza del taleggio passando per le varie aromaticità dei pecorini la qualità non viene mai meno.
Mela e fior di latte: dolce estivo delicato e molto rinfrescante grazie all’acidità della mela giustamente attenuata dalla cremosità del fior di latte.
Fatte le dovute considerazioni (cambio chf/eur, costo della vita a Zurigo) devo constatare un ottimo rapporto qualità/prezzo.
In conclusione si percepisce che il progetto punta in alto nella speranza di ghermire almeno una stella del firmamento enogastronomico. Le premesse ci sono già tutte a pochi mesi dall’apertura, rimane solo il dubbio di come possa essere valutata una cantina così unica quanto selettiva.