BACOLI (NA) – Lo scorso aprile si è svolta tra le mura dell’accogliente Casina Vanvitelliana sul Lago Fusaro, in quel di Bacoli in provincia di Napoli, la seconda edizione di “Parlano i Vignaioli“, una manifestazione fortemente voluta da Daniela Di Gruttola della Cantina Giardino per portare a Napoli i migliori interpreti del vino naturale in Italia. L’evento ha riscosso un notevole successo di pubblico (almeno in apparenza decisamente superiore all’anno scorso), a riprova dell’interesse sempre più crescente per il mondo dei vini biologici, biodinamici e naturali. Un momento di riflessione, oltre che di degustazioni, per fare il punto della situazione in Italia e soprattutto al sud. Ho deciso così di presentarvi, in una serie di pezzi, una rappresentativa delle aziende presenti. Purtroppo non di tutte, essendo diverse sfuggite all’assaggio, ma per le quali mi riprometto di rimediare quanto prima nel prossimo futuro. Altre, invece, non sono state incluse per una scelta ragionata, essendo state oggetto più volte, nel passato anche recente, di mie recensioni (su questa e/o altre testate). Sempre volutamente ho preferito tralasciare il riferimento a singole annate. Quella che potrà apparire agli occhi di molti appassionati lettori, i più intransigenti, una leggerezza inaccettabile nasce, in realtà, dalla precisa volontà di distogliere l’attenzione dal millesimo per sottolineare la validità di etichetta e produttore indipendentemente dalle variabili contingenti legate alla vendemmia. Spero mi perdonerete.
Basilicata
La vinificazione avviene separatamente per le uve dei diversi vigneti aziendali: vigna di Pian del Moro (la parcella piantata 80 anni fa), vigna di Serra del Prete (di 45 anni di età) e vigna Vernavà (di 25 anni). Serra del Prete è un rosso che metterei con molta probabilità in una “cieca” di vini base nebbiolo tanto mi ricorda una denominazione blasonata come Barolo. Forse esagero ma si tratta davvero di un’interpretazione assolutamente peculiare e straordinaria. Nobile e austero nel suo approccio olfattivo: un bel frutto integro, maturo con note speziate e un leggero tocco animale che donano complessità e ampiezza. Il sottofondo balsamico “rinfresca” il calice ad ogni snasata. In bocca entra pieno, corposo, senza strafare, conducendo ad un finale sapido e lungo. Una bella bottiglia dal prezzo contenuto. Una giovane promessa da monitorare negli anni a seguire.
Un annetto fa in una piccola enoteca, a Parigi, specializzata in vini naturali, le uniche etichette italiane presenti erano quelle di Camerlengo. Sei mesi dopo gli scaffali svuotati, il rosso di Antonio Cascarano era andato letteralmente a ruba. Una bella soddisfazione, no?! La cantina di epoca millenaria, scavata nel tufo, si trova all’interno del Parco delle Cantine del comune di Rapolla, piccolo paesino alle pendici del Monte Vulture. Camerlengo ha significato la rinascita dell’azienda del nonno Falaguerra, famoso produttore di vino ed olio, una storia interrotta negli anni settanta. La prima fase ha previsto il recupero ostinato e paziente di parte dei vecchi vigneti. Il vulcano spento, da epoca preistorica, ha lasciato in eredità un terreno ideale per la coltivazione della vite. Oggi si producono due diverse etichette di Aglianico del Vulture. Seguito in cantina dall’enologo Antonio Di Gruttola i vini di Camerlengo non sono di certo una novità nel panorama dei vini naturali e non solo dei vini naturali. Antelio è un piccolo capolavoro di istintività e rigore. Dopo le note iniziali di riduzione il naso si apre lentamente su nitide sensazioni floreali, sottili ed eleganti. Con il trascorrere dei minuti si arricchisce di note minerali, ferrose ed ematiche, di timbro dichiaratamente cinereo e vulcanico. In bocca, pur senza rinunciare a volume e sostanza, si allunga in profondità e persistenza lasciando indelebile ricordo di sè. Ormai una certezza dell’enologia vulturina.
Calabria
La immagine del monte Vulture è tratta da dove-andare.it; quella dei vigneti di Cirò dal nostro archivio
[…] La prima parte dedicata a Calabria e Basilicata var a2a_config = a2a_config || {}; a2a_localize = { Share: "Condividi", Save: "Salva", Subscribe: "Abbonati", Email: "E-mail", Bookmark: "Segnalibro", ShowAll: "espandi", ShowLess: "comprimi", FindServices: "Trova servizi", FindAnyServiceToAddTo: "Trova subito un servizio da aggiungere", PoweredBy: "Fornito da", ShareViaEmail: "Condividi via email", SubscribeViaEmail: "Abbonati via email", BookmarkInYourBrowser: "Aggiungi ai segnalibri", BookmarkInstructions: "Premi Ctrl+D o Cmd+D per aggiungere questa pagina alla lista dei segnalibri", AddToYourFavorites: "Aggiungi ai favoriti", SendFromWebOrProgram: "Invia da un indirizzo email o client di posta elettronica", EmailProgram: "Client di posta elettronica" }; a2a_config.linkname="“Parlano i vignaioli”: la Campania"; a2a_config.linkurl="https://www.acquabuona.it/2011/06/parlano-i-vignaioli-irpinia-e-costiera/"; a2a_config.show_title=1; Parole chiave: aglianico, Costiera Amalfitana, Greco, Irpinia […]