Purtroppo però alcune cose sono mutate anche a Bordeaux. Il cambiamento imposto dal terrorismo islamico si “sente” anche a Vinexpo: fino alla scorsa edizione l’accesso era controllato ma non impediva di arrivare ai desk per il recupero dei pass o del materiale informativo; quest’anno una postazione lontana dal Palazzo delle Esposizioni filtrava gli accessi ed effettuava su tutti controlli tipo aeroporto. Altro cambiamento, quest’ultimo di tipo organizzativo, è stato la fruizione del servizio navetta riservato alla sola città di Bordeaux. In precedenza il servizio navetta raccoglieva i visitatori presenti a Saint-Emilion e in altre località, per un raggio d’azione sui 40 km attorno a Bordeaux, consentendo una diffusione delle presenze e un riverbero dell’evento su di un vasto territorio. Oggi, con questa riduzione, spostarsi da Saint-Emilion a Bordeaux senza prendere l’auto ci costringe ad utilizzare prima il treno, poi la navetta, con un tempo di viaggio -per 40 km di percorso- superiore alle 2 ore! D’altro canto, affrontare La Rocade in auto significa impegnare più di 3 ore per raggiungere il parco delle Esposizioni. Alla fine, comunque, riusciamo ad entrare e l’aria che si respira è fin da subito frenetica. La prima destinazione è l’area stampa, dove è possibile recuperare inviti e comunicazioni delle aziende presenti. Qui è sempre attivo un bar, dove è possibile rilassarsi tra un incontro e l’altro e dove si incontrano amici e colleghi, anche italiani.
La prima degustazione ci porta ad assaggiare i vini proposti da un Domaine importante del panor
La tecnica di cantina prevede oltre un anno di permanenza sui lieviti prima dell’imbottigliamento e il risultato è notevole. Il colore qui è giallo dorato, più marcato rispetto al vino precedente, e la densità è importante, favorita da un certo residuo zuccherino. All’olfatto siamo su note di uva passa, cera, agrumi canditi, qualche rimando resinoso e di pasticceria fresca. In bocca la concentrazione e la mineralità sono evidenti, con una bella armonia e una dinamicità che testimoniano circa la giovinezza del vino e il suo presumibile potenziale di longevità.
Vinexpo offre la possibilità di avventurarsi in degustazioni veramente particolari, quale quella che abbiamo intrapreso nell’area espositiva della Spagna, alle prese con i vini della Mancha. Zona centrale della Spagna, la Mancia è in massima parte un altopiano disposto fra i 600 e i 700 m.s.l.m., e questo la espone a venti di varie direzioni: i mulini a vento, di letteraria memoria, sono ancora il simbolo di questo territorio. Nei quasi 163.000 ettari vitati sono presenti 251 aziende vinicole, in buona parte rappresentate nello spazio espositivo a degustazione libera attrezzato dalla D.O. Mancha.
Dalle degustazioni effettuate -una trentina di vini sui circa 90 campioni presenti- l’impressione è stata quella di un territorio molto diversificato, sia come qualità che come stile produttivo. Vi sono, a mio avviso, vini ancora troppo “imperfetti” per poter affrontare un mercato evoluto e, paradossalmente, questo è più vero per i vini rossi che non per i bianchi o i rosati. Molti vini invece avevano una loro personalità, alle volte un po’ estroversa, ma che comunicava comunque un territorio estremo come quello della Mancha
Tra questi ricordiamo Yugo Arien 2016 della
Nella categoria Rosati si distingue il Luna Negra Rosado 2016 della Bodegas Palacio de Galiana, un tempranillo in purezza vinificato in rosato dove le note lievemente vegetali si sposano con aromi fruttati freschi che accompagnano una bocca coerente e rinfrescante. I rossi, la maggior parte dei vini in assaggio, si sono presentati spesso tannici e con acidità elevate, anche volatili, ciò che ne ha compromesso spesso il giudizio. Non così per lo Yuntero Reserva 2010 della Bodegas Yuntero, che sia pur fondato sulla austerità presenta un buon profilo aromatico e una bocca viva e possente. Al punto tale da poterlo annoverare tra i migliori vini degustati.
Sempr
Ultima tappa della giornata l’area Champagne: assaggiamo Champagne Poissinet, con sede a Cuchery La Maison, negli ultimi anni, si sta dedicando alla cura dei vigneti secondo il
Si chiude qui la prima giornata in quel di Bordeaux. Il giorno seguente ci attenderanno visite di eccezione a Saint-Emilion: Chateau Pavie, Chateau Cheval Blanc e Chateau Angelus, tanto per dire.
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