Se poi accade che il più piccolo produttore di Montepulciano, o quasi, si chiami Massimo Romeo, avrete il piacere di apprezzarne le doti tipiche di un vero artigiano del vino, frammiste qui ad una sensibilità e ad una verace dolcezza d’animo tali da far la differenza. Idealità unita a pragmatismo, ecco cosa potrete trovarci. E una corrispondenza euritmica fra carattere dei vini e carattere della persona.
Là fuori, il “panettone” di Nottola, disposto a circa 330 metri sul livello del mare, con i suoi terreni costituiti da antichi depositi fluvio-lacustri fatti di sabbie e lenti argillose, innervati da un ricco scheletro che assume la forma del sasso di arenile e da importanti sedimenti in ferro (così almeno è per la parte di vigna da cui proviene il sangiovese del cru Lipitiresco), rappresenta una zona calda e luminosa nello scacchiere vitato di Montepulciano, caratterizzata però da una bella ventilazione (non a caso vi si pratica una agricoltura biologica da tempi non sospetti!). A Nottola, da circa trent’anni, a partire da un vigneto con leggibili variazioni di suoli al suo interno, Massimo Romeo produce vini a sua immagine e somiglianza.
I VINI DI UN GIORNO
Naso da illimpidirsi, come in attesa, pervaso da umori ancora compressi, da cui spunta un sentore di viola, e con la viola il bagliore di un respiro immaginato. Ne apprezzerai di già, però, il grip gustativo, mentre il pizzico di calore alcolico in esubero è una insidia veniale se la raffronti alla sostanziale coesione del tutto. La chiusura pragmatica e intransigente non smette di richiamare alla mente la scorza altera di un giovane Brunello della razza “antica”.
Vino Nobile Lipitiresco 2010
Ferroso e caratteriale, ti inchioda all’ascolto per prestanza e flessuosità. Da una parte hai la proverbiale saldezza, con gli accenti ferrosi, il timbro minerale, l’indole compassata. Dall’altra una tattilità levigata, seducente, unita ad un fraseggio, ad un “sotteso” e ad uno sviluppo gustativo in grado di accordare spazi all’eleganza. Tannini di razza e freschezza annunciano un finale propulsivo, penetrante e profondo. E’ un bel vedere.
Vino Nobile di Montepulciano Lipitiresco 2007
Carnoso, sanguigno, di spessore, sfodera una bella grinta nonostante la generosa allure. Succo, grip e brillantezza, ravvivati da un provvidenziale equilibrio, concorrono alla causa e portano dritti alla meta. Al cospetto di una annata calda, Lipitiresco non disperde tono e profilatura. E non era facile.
Vino Nobile di Montepulciano Lipitiresco 2003
Da una raccolta anticipata e agostana, ecco qua un rosso intenso, concessivo, inaspettatamente e brillantemente bilanciato, che odora di humus e violetta. Il vigore fruttato, avvolgente senza risultare “spalmato”, rende residuale la sensazione terziarizzata. L’ardire di dischiudere all’aria una suadenza tanto inattesa e bella poi, lo proietta senza indugi fra i conseguimenti “sangiovesosi” più riusciti in rapporto al focoso millesimo.
Vino Nobile di Montepulciano Lipitiresco 2000
Profumi inizialmente sintonizzati sul tema del sottobosco e della ghianda, a suggerire classicità e assenza di fronzoli. L’indole austera eppure sottende tensione, lo vedi e lo senti. Emerge al gusto una sensazione acida ficcante, che allunga il sorso e pulisce bene la bocca. Ne coglierai allora il prezioso dettaglio minerale dai risvolti salmastri, a commento di uno sviluppo indomito e coeso, che non intende piegarsi alle insidie del tempo. In sua compagnia starai bene.
Visita e assaggi effettuati nel mese di dicembre 2016