Il Giro d’Italia a tappe (golose). Pesaro e la pizza Rossini

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La tappa che ci porterà da Tortoreto Lido a Pesaro, seguendo le orme (o meglio le ruote) di Nibali e compagni, ci conduce direttamente in Pizzeria.
Se nella maggior parte dei casi le tradizioni enogastronomiche italiane possono vantare radici ottocentesche quando non più antiche, in questo articolo vi parleremo di una tradizione recentissima, quella che, in circa cinquant’anni, ha fatto diventare la Pizza Rossini il prodotto tipico pesarese più noto e più richiesto.

Per prima cosa occorre fare chiarezza sul nome, sulle origini e su cosa sia la Pizza Rossini. La Pizza Rossini è una pizza margherita con uova sode tagliate a fette sottili e maionese sparsa sopra, e mi sembra già di sentire le voci di coloro i quali, scandalizzati dall’insolito abbinamento, urlano al sacrilegio, all’aberrazione di un Patrimonio UNESCO, la Pizza!

In verità l’abbinamento pomodoro e uova in gastronomia non è così inusuale, tutt’altro, è spesso un connubio che ritroviamo nelle frittate; inoltre uova sode e maionese sono un aperitivo francese molto chic. Vero è che con il buon Gioacchino Rossini poco c’entra, non solo perché il compositore non conobbe la pizza per ragioni cronologiche ma neppure si ricorda una passione particolare del compositore per l’antipasto di uova guarnite con maionese.
Non occorre però ricordare che Rossini era celebre per essere una buona forchetta e soprattutto per i suoi natali pesaresi.

In realtà, le origini della prelibatezza pesarese pare risalgano ad una pasticceria del centro storico, che negli anni ’60 del secolo scorso propose delle piccole pizzette da colazione o aperitivo con uova sode e maionese: fu subito un successo. Ad oggi non c’è locale, ristorante, bar o pasticceria di Pesaro che non proponga la sua Rossini.

Nel 2018, nell’anno della ricorrenza dei centocinquant’anni dalla morte dell’autore del Barbiere di Siviglia, l’amministrazione locale ha indetto il primo Festival della Pizza Rossini. L’evento ha letteralmente spopolato e il 27 settembre di quest’anno si terrà la seconda edizione.

La vincitrice della categoria ” Cena” 2018 è stata la pizzeria “C’era una volta” di Pesaro. La titolare dello storico locale pesarese ci racconta come in cucina utilizzino 140 uova a settimana per produrre la maionese per le Rossini. Ma non finisce qui: la pizzeria C’era una volta ha inventato anche la “Rossiccia” (Rossini classica + salsiccia) e la “pizza PDM” (la Rossini con patate e guanciale). Ah, prima di parlare di junk food o cibo da fastidio food, vi consigliamo di assaggiarla, magari accompagnandola ad un buon boccale di birra artigianale!

Pizzeria C’era una volta –  via Cattaneo, 26  – Pesaro

Elena Pravato

Se fossi un vino fermo sarei un Moscato giallo Castel Beseno. perché adoro i dolci (prepararli e mangiarli ) e resto fedele alla regola non scritta dei sommelier “dolce con dolce” . Inoltre è trentino come la terra che mi ha adottato. Se fossi uno spumante sceglierei un Oltrepò Pavese perché ricorda la mia Lombardia, dove sono nata e cresciuta. Se fossi un bicchiere sarei un bicchierino da shot o cicchetto, data la mia statura tutt’altro che imponente.

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