Taurasi 2004. Another point of view!

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Ho letto con attenzione i numerosi pezzi scritti sull’Anteprima Taurasi 2004 alla quale a causa di altri impegni non avevo potuto prendere parte. Sono riuscito, successivamente, grazie alla fattiva collaborazione dei bravi organizzatori a ricevere una campionatura rappresentativa, anche se molto ristretta nel numero, delle etichette presenti alla manifestazione. Ripeto, una selezione minima ma che ritengo abbastanza significativa considerato I nomi dei produttori in gioco. Mi sono, così, organizzato una mattina di buon ora in ufficio una degustazione alla cieca insieme ad un amico venuto da fuori.

L’impressione generale è stata la conferma di un’annata decisamente positiva che ha meritato senza se e senza ma il massimo riconoscimento. Un’annata già godibile adesso ma che regalerà ulteriori gioie a chi avrà la pazienza di aspettare e mettere un po’ di bottiglie in cantina. Ho deciso di riportare le note di degustazione seguendo l’ordine della mia classifica personale, stilata seguendo il criterio da 1 a 5 stelle, emersa alla fine della mattinata.

Trattandosi di soli otto campioni, gli assaggi sono stati effettuati, oltre che alla cieca, senza sputacchiera, ed ogni vino è stato più volte riassaggiato nel corso delle 3 ore che ho dedicato alla degustazione. Questa procedura mi ha confermato, ancora una volta, due cose: primo che per degustare con attenzione bisogna limitare quanto più possibile il numero delle referenze da esaminare; secondo che sputare è un limite così come deglutire una dose eccessivamente ridotta di liquido. Naturalmente ciò non è sempre possibile e manifestazioni come le Anteprime vanno giustamente nella direzione opposta col numero maggiore possibile di campioni in degustazione sia per poter dare a tutte le aziende la possibilità di essere presenti sia a tutti i degustatori la chance di una panoramica quanto più esaustiva possibile. Ecco, dunque, i risultati finali:

Taurasi 2004Di Prisco *****

Bella frutta. Integro. Ampio e complesso. Sensazioni agrumate che donano un respiro ed una freschezza decisamente apprezzabili. Fine e delicato nella sua progressione sussurrata fatta di sottili sfumature terziarie. Al palato è fresco, teso e appagante. Il migliore della serie, non manca del carattere e vigore tipico della denominazione e dell’aglianico ma si impone senza urlare lasciando prevalere la sua superiore classe ed eleganza.

Taurasi Santa Vara 2004La Molara ****1/2

Frutto speziato e maturo. All’inizio si avverte qualche nota dolce (vaniglia) mutuata dal legno d’affinamento. Col trascorrere dei minuti ritrova equilibrio ed una buona complessità. Al palato è corposo, lungo e di ottima persistenza nel finale. Le suggestioni di un approccio meditatamente moderno, certamente, non sfuggono ma la prova d’insieme non lascia dubbi sulla sua efficacia interpretativa.

Taurasi Macchia dei Goti 2004Caggiano ****

Prugna scura e intensità. Il carattere decisamente fruttato viene impreziosito col passare dei minuti da sentroi floreali, resinosi, linfatici (un timbro abbastanza caratteristico proprio di questa etichetta). Note terziarie contribuiscono ulteriormente ad amplairne lo spettro olfattivo. Al palato è austero, l’acidità vibrante ed il tannino solido ma risoluto. In prospettiva merita, probabilmente, qualcosina in più della valutazione che per il momento ho ritenuto di assegnare.

Taurasi Vigna Andrea 2004Colli di Lapio ****

Densità e varianza di sensazioni organolettiche. Il legno è abbastanza avvertibile anche se l’uso rigoroso che ne viene fatto consente al vino di distendersi e non rimanerne imbrigliato. Il corredo di spezie orientali si innesta su uno sfondo floreale e si fonde col frutto carnoso. Al palato è lungo, abbastanza sapido, piacevole adesso ma con buoni margini di terziarizzazione.

Taurasi Naturalis Historia 2004Mastroberardino ****

E’ sicuramente il vino più ricco in termini “quantitativi” di tutta la serie anche se per il naso ed il mio palato risulta a tratti eccessivo. La struttura è notevole e coerente nel suo sviluppo naso-bocca ma in questo momento sembra ancora alla ricerca del necessario equilibrio. Tanta roba ma anche un bel po’ di rovere. Le componenti generose di alcol, acidità e tannino abbisognano di tempo per armonizzarsi e regalare una prova più delineata e leggibile.

Taurasi 2004F.lli Urciolo ***

Se per i campioni fin qui descritti ho volutamente evitato la fase visiva (perché in linea con le aspettative della tipologia) devo in questo caso fare un’eccezione. Il colore mi ha lasciato infatti piuttosto perplesso. Eccessivamente concentrato, quasi nero e dai riflessi intensamente violacei. Anche in questo bicchiere c’è tanta materia ma ancor più compressa e difficile da decifrare rispetto al precedente. Al palato il palese squilibrio rende ogni tentativo di riconciliazione vano con una chiusura dura e veloce. Va sicuramente aspettato e riassaggiato tra qualche mese o, perché no, tra qualche anno.

Taurasi Radici 2004Mastroberardino ***

Il naso appare troppo semplice: alcol, frutto e sentori vegetali che tradiscono una certa rusticità espressiva. Un quadro non deprecabile ma che lascia qualche dubbio di raggiunta maturità. Se da una lato, infatti, il profilo olfattivo conforta per freschezza e vivacità dall’altro prelude ad un palato che palesa la medesima incompletezza risolvendosi in un finale dal tannino marcatamente verde e amarognolo. Un ottimo aglianico cui non riesce, però, di essere all’altezza di un grande Taurasi.

Taurasi 2004Contrada **1/2

Le classiche note agrumate che distinguono i migliori campioni della denominazione sembrano aver preso in questa bottiglia una direzione apparentemente improbabile. La derivazione verso sentori lattici infatti sembrano evidenziare qualche problema fermentativo. Incertezze che, per la cronaca, non mostra assolutamente al palato dove scorre abbastanza lineare e piacevole. Migliora e recupera notevolmente con l’ossigenazione, ci riserviamo di assaggiarne altra bottiglia nuovamente più in là.

Nota a margine: ringrazio l’amico Raffaele Del Franco “Responsabile Eventi Consorzio Tutela Vini d’Irpinia” per la preziosa collaborazione e l’indispensabile professionalità senza le quali non avrei avuto la possibilità di realizzare questa interessante e stimolante degustazione “a posteriori”.

Fabio Cimmino

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