2019, un’annata in bellezza. Selezione di Chianti Classico e Chianti Classico Riserva

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L’ultima grande annata intesa nel senso “classico” del termine. Così mi è apparsa la 2019, soprattutto in Chianti Classico. Una combinazione di eventi meteorologici e una scansione delle varie fasi fenologiche della vite che ci hanno fatto ricordare certi grandi millesimi degli anni ’80.

Un clima mediamente più rigido e umido nella prima metà dell’anno, piogge primaverili che hanno consentito la creazione di importanti riserve idriche, un leggero e generalizzato ritardo del ciclo vegetativo rispetto alla media degli ultimi anni, una estate calda ma senza picchi eccessivi di calore o particolari sfraceli dovuti a precipitazioni violente, e poi un settembre comme-il-faut caratterizzato da adeguate escursioni termiche, hanno propiziato vendemmie assai più consone alla natura tardiva del sangiovese, consentendo di ottenere parametri lusinghieri sia in termini di estratti che di acidità.

Fra gli aspetti salienti, bicchieri alla mano, la tensione, il grado di contrasto e le (giuste) proporzioni, senza che i vini spancino o sbuffino fuori troppo alcol, mantenendo invero brillantezza/freschezza nei corredi aromatici, spinta e tono nelle trame gustative. Certo, il livello di complessità è mutevole, in dipendenza di estri e terroir, ma c’è una particolare attitudine riscontrabile con una frequenza confortante: saper trasmettere una idea di territorio più limpida e meno mediata.

Ecco sì, un millesimo “spingitore di territorio”, per dirla alla Guzzanti, in grado di restituirci vini espressivi, versatili, comunicativi ma anche bellamente nervosi e dal buon potenziale evolutivo. Un millesimo rivelatore di dettagli, insomma, che non prevarica ma accompagna, agevolando sincerità e trasparenza, circostanza questa che non è di tutti i giorni, anzi, e che potrebbe costituire – purtroppo per noi – un’eccezione, visti i chiari di luna climatici che stanno plasmando le stagioni della contemporaneità.

C’è da dire poi  – e non è una novità – che l’uscita sul mercato dei vini ricadenti sotto una denominazione di origine controllata (o controllata e garantita, come in  questo caso) si è fatta assai articolata, e il Chianti Classico non fa eccezione. Può capitare quindi che alcuni di essi vadano in commercio nel pieno rispetto dei limiti temporali minimi imposti dal disciplinare, altri invece che ritardino il loro ingresso di un anno (e a volte più).

Diversi i motivi alla base di queste scelte: per esempio di natura stilistico-sostanziale, legati cioè al percorso evolutivo di un vino in relazione alla specifica annata, e quindi all’esigenza di immettere in commercio vini considerati pronti, o più pronti, oppure di natura strategico-commerciale, aspetto quest’ultimo che può offrire la stura a diverse chiavi di lettura, con tutti i chiari e tutti gli scuri del caso. Non è così infrequente che la ragione stia nel mezzo.

Ecco così spiegata la selezione di oggi per quanto riguarda i Chianti Classico 2019, ovvero i vini “d’annata”, perché riguarda esclusivamente quei vini usciti sul mercato nel corso del 2022, e non prima. Questo per sottolineare che non ho voluto riproporre vini (buoni o molto buoni) già recensiti in precedenza.

Sul fronte complementare, proponiamo una selezione di Chianti Classico Riserva 2019 attualmente sul mercato, con il discorso che si ribalta, perché stavolta sono i primi Riserva ad essere stati commercializzati. C’è da attendersi infatti diverse altre uscite in futuro, ciò che avverrà presumibilmente nel corso del 2023.  L’annata in gioco, d’altronde, non presuppone certo di dover temere alcunché, quanto a potenziale di longevità, e quindi la sensazione che se ne potranno vedere ancora delle belle persiste e prende campo, facendosi quasi certezza.

Altra cosa sono i Chianti Classico Gran Selezione 2019, che invece approderanno massicciamente sui mercati e sui tavoli di assaggio nel corso del 2023, e dei quali perciò riparleremo.

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CHIANTI CLASSICO 2019

BERTINGA – Chianti Classico La Porta di Vertine 2019 (Gaiole in Chianti)

Pulito, fresco, proporzionato, di implacabile linearità, è un vino rigoroso e senza eccessi, dagli intriganti risvolti di pietra focaia e sapido al gusto. Semmai un po’ stretto ed essenziale, ma la china intrapresa da questa nuova etichetta è tutta da seguire.

CASTELLINUZZA E PIUCA – Chianti Classico 2019 (Lamole)

Puro, incontaminato, quintessenziale. Non ti spieghi fino in fondo se sia solo istinto o se ci sia dell’altro, ma l’autenticità e il candore stanno di casa, e nella sua fisionomia finto-semplice si fa struggente.

CASTELLO DI BOSSI – Chianti Classico 2019 (Castelnuovo Berardenga)

Frutto deliziosamente definito, incedere elegante, buon grado di contrasto: ecco un vino sfaccettato, flessuoso, sapido e convincente, che ribadisce un corso nuovo in casa Bossi.

IL POGGIOLINO – Chianti Classico 2019 ( San Donato in Poggio)

La disinvoltura e la scorrevolezza sono la sua forza. Fresco e sopportabilmente vegetale, si profila con garbo perché ha il ritmo nel Dna.  E’ un nervosismo buono, il suo.

LE CINCIOLE – Chianti Classico 2019 (Panzano)

Una certa esplicitezza dai risvolti esotico-tropicali gli rende un’aura da vino cesellato, spulizzito, consapevole, quantomeno aromaticamente. Al gusto è invero proporzionato, fresco, agrumato, scattante, dall’acidità tagliente e dalla beva agile.

LE MASSE – Chianti Classico 2019 (San Donato in Poggio)

Bella naturalezza qui, in un sorso melodioso, fresco, ampio, succoso, teso e salino. Fra le sorprese più liete.

MONTECALVI – Chianti Classico 2019 ( Greve in Chianti)

Un vino evocativo e prodigo di suggestioni (nuvola tannica alla Bruno Giacosa, per dire), da cui traspaiono sottigliezze e rarefazioni. Impianto fresco nei sapori, naturalezza che gira a mille e impagabile misura.

MONTEROTONDO – Chianti Classico Vigna Vaggiolata 2019 (Gaiole in Chianti)

Il fondo floreale chiama eleganza; è succoso, naturale nello sviluppo, affusolato nella trama, con un sentimento d’altura ben esplicitato.

PODERE CAMPRIANO – Chianti Classico 2019 (Greve in Chianti)

Tenero, ampio e floreale, a metà strada fra un Pinot nero e un Sangiovese, possiede un timbro iodato-minerale, un eloquio raffinato e una sensuale levigatezza.

PODERE CASTELLINUZZA – Chianti Classico 2019 (Lamole)

Profumi coinvolgenti, di bella complessità, e poi bocca fresca, fremente, succosa, dritta, appena nervosa e intirizzita nella chiosa tannica ma molto caratterizzata.

POMONA – Chianti Classico 2019 (Castellina in Chianti – Vagliagli)

Soffuso e quasi introspettivo ai profumi, da cui trapela freschezza, ha un palato aggraziato e ordinato, dalla timbrica minerale sottocutanea e dai risvolti vulcanici.

TENUTA DI CARLEONE – Chianti Classico 2019 (Radda in Chianti)

Un vino trasparente in tutto: sostenuto, iodato, nature. Una scheggia di freschezza. A dinamismo vince lui.

TERRENO – Chianti Classico 2019 (Greve in Chianti)

Pulito ed elegante nel comparto aromatico, molto equilibrato al gusto, si beve con agio, dotato com’è di adeguato contrasto e di adeguata lena. Qualche rivolo di dolcezza in sopravanzo ma stilisticamente connotato.

VAL DELLE CORTI – Chianti Classico 2019 (Radda in Chianti)

Carezzevole e dettagliato, sapido e succoso, sciorina un tannino di gran classe intarsiato nella materia. Garbo e profondità sono la sua firma.

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CHIANTI CLASSICO RISERVA 2019

BUONDONNO – Chianti Classico Riserva 2019 (Castellina in Chianti)

Integro, profondo, dal timbro gessoso-minerale in evidenza, ha saldezza, grip, croccantezza di frutto e un finale che si allunga con decisione. E’ giovane, di prospettiva, ed è anche molto buono.

CASTELLO DI ALBOLA – Chianti Classico Riserva 2019 (Radda in Chianti)

Sapore, compiutezza, equilibrio, modi eleganti. In lui convivono reattività e accelerazioni. Ineccepibile, nitido, chiaro.

CASTELLO DI VOLPAIA – Chianti Classico Riserva 2019 (Radda in Chianti)

Si distingue per compostezza, e per il fatto di non lasciar percepire nessun sopravanzo alcolico ai profumi; è succoso, preciso, profilato, solo non lunghissimo.

DIEVOLE – Chianti Classico Riserva Novecento 2019 (Vagliagli)

Fragrante, accordato, gentile (senza risultare tenero), è un vino gustoso, senza intemperanze tanniche o alcoliche. Le fondamenta sono eleganti, lo stile abbraccia il classico.

ISTINE – Chianti Classico Riserva Levigne 2019 ( Radda e Gaiole)

Bella materia qui, per un vino fremente, caldo, succoso, ricco di sapore e dai riverberi di agrume. Spinge molto, e sa il fatto suo.

LE MICCINE – Chianti Classico Riserva 2019 (Gaiole in Chianti)

La freschezza e il portamento ne fanno un vino accordato e quasi sentimentale. Il leggero freno del rovere e la lunghezza non strabiliante poco incidono sulla sostanza delle cose. C’è una grazia che non puoi evitare.

LILLIANO  – Chianti Classico Riserva 2019 (Castellina in Chianti)

Sentori di viola e china instradano un sorso limpido nei toni e ben disegnato nella trama. Avvolgente, fresco e succoso, è quel che si dice un vino ben fatto.

MONTE BERNARDI – Chianti Classico Riserva 2019 (Panzano)

Frutto innervato di note fresche e mentolate, sorso turgido e vivo, agile e scorrevole, di felice disinvoltura di passo. Vi respiri un senso innato di naturalezza, e un impagabile calibro espressivo.

MONTE BERNARDI – Chianti Classico Riserva Sa’etta 2019 (Panzano)

Qualche contrazione tannica figlia della gioventù in un sorso vibrante e contrastato, grintoso e profondo, saldamente ancorato a fondamenta eleganti e con un piglio caratteriale da vino d’autore.

MONTERAPONI – Chianti Classico Riserva Il Campitello 2019 ( Radda in Chianti)

Essenziale nel senso di essenza, affusolato e al contempo flessuoso, si muove bene senza interferenze, pungolato dalla corrente acida. Tannini dolcissimi.

QUERCIABELLA  – Chianti Classico Riserva 2019 (Greve, Lamole, Radda)

Bella ricchezza, soprattutto interiore: ha succo, spinta, propulsione, calibro tannico, e un finale che vira sul sale. La migliore Riserva di Querciabella dei ricordi miei.

RIECINE – Chianti Classico Riserva 2019 (Gaiole in Chianti)

Frutto e fiore in compendio armonioso: c’è succo, eleganza, compiutezza. E una dolcezza morigerata e accorta. E un tannino integrato di stoffa buona. Si beve proprio bene.

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FERNANDO PARDINI

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