Badia di Morrona, storica espressione del territorio pisano

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Siano lodati, sempre siano lodati, quei piccoli produttori che mettono l’anima e riescono a “far parlare” i loro vigneti curando personalmente i filari uno per uno. Ma siano lodate anche quelle aziende strutturate, che danno lavoro, che vanno alla ricerca dei mercati per continuare ad essere sostenibili economicamente, che marcano un territorio, che non mollano alle lusinghe dei brand o dei fondi d’investimento senza volto.

A quest’ultima categoria appartiene Badia di Morrona: oltre 100 ettari di vigneti sparpagliati sulle colline pisane, alcuni dei quali punteggiano curati il panorama che si ammira dalla strada che partendo da ovest nel comune di Terricciola (dove c’è la bella cantina) procede verso est sconfinando poi in quello di Casciana Terme. A quest’ultimo appartiene il più apprezzato cru di sangiovese, quello che dà origine al VignaAlta, un Terre di Pisa Doc, giusto per ribadire la fiducia nel proprio territorio. E poi l’accoglienza: 110 posti letto distribuiti in casolari immersi in contesti suggestivi, tutti con piscina, e che fanno riferimento al ristorante La Fornace.

Tutto questo si deve alla famiglia genovese Gaslini Alberti il cui legame ultradecennale con la campagna pisana si è intensificato negli anni ’80 con l’unificazione di due aziende, e poi con la decisione di produrre vino di qualità, che risale al 1994: oltre al sangiovese, in vigna ci sono merlot, cabernet sauvignon, syrah, e poi vermentino, viogner, trebbiano e malvasia oggi “interpretati” dall’enologo Adolfo Benvenuti.

I vini di Badia di Morrona hanno l’ambizione di dare voce a un territorio, quello pisano più interno ma comunque non troppo distante dal mare, mettendo in luce caratteri e peculiarità dei suoi vini. A far capire, per esempio, che qui il sangiovese è più smussato e materico di quanto non sia in altre zone, magari più frequentate. Per fare qualche esempio: il Chianti Riserva I Sodi del Paretaio 2020, che si mantiene fedele alla storica denominazione, è ampio e pungente, e anche al palato mostra una bella piccantezza nell’ambito di una beva saporita; il Taneto 2021, blend di sangiovese, merlot e syrah è un vino seducente e di facile lettura nelle sue sensazioni speziate e nel suo essere scorrevole e vellutato. E poi, un paio di annate delle etichette “storiche” N’Antia (blend di merlot, cabernet sauvignon e franc) e VignaAlta. Il N’Antia 2020 esibisce un bel frutto maturo, è denso e scorrevole in bocca dove appaiono sfumature di caffè. Nel finale, un ritorno fresco. Il 2017 aggiunge spunti terrosi, ferrosi ed ematici, e si distende in una beva di buona freschezza. Il VignaAlta 2019 interpreta una buona annata con la sua finezza ed ampiezza al naso, è setoso e leggero sul palato, saporito e pungente nel finale. Il VignaAlta 2017 si apre lentamente, soffre l’annata difficile con qualche sensazione di magrezza ma è di straordinaria sapidità.

Badia di Morrona
Via di Badia, 8 – Terricciola (PI)
Tel 0587 658505
www.badiadimorrona.it

Nella seconda immagine, Filippo Gaslini Alberti e Adolfo Benvenuti

Riccardo Farchioni

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