Fattoria di Montemaggio, tradizione toscana e volti russi

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Nel mondo del vino ci sono aziende che tracciano nel tempo una linea che può segnare magari alti e bassi, ma è sicura e riconoscibile. Questo spesso perché sono sostenute da una famiglia, sia essa nobiliare secondo l’araldica o di nobile tradizione contadina, che ha saputo evolversi rimanendo comunque fedele a se stessa e ai suoi valori. E anzi, l’affidabilità e la riconoscibilità di un vino spesso dipendono proprio dalla continuità della storia aziendale che ci sta dietro.

Qualche volta (più di qualche, purtroppo) questo non accade. Le storie si interrompono, e se il destino è particolarmente avverso può succedere anzi che addirittura quasi non nascano. Questo è stato il caso, ahinoi, della Fattoria di Montemaggio, in quel di Radda in Chianti. Fondata nel 1970 in un angolo incantevole della zona più selvaggia e boscosa del Chianti Classico di sponda senese, è finita presto in mani straniere e non è riuscita pressoché mai veramente a decollare anche per i continui cambiamenti di mano e la scarsa convinzione di coloro che in mano ce l’avevano. Dal 2008 è di proprietà russa, e non di uno di quei lontani e invisibili “ricconi” con infinite capacità di spesa che abbiamo ormai imparato a conoscere in diversi ambiti, ma di Valeria Zavadnikova, giovane donna dall’aspetto gentile che dopo un passato cosmopolita (dalla Russia a Londra passando per la Cina, e frequentazioni spagnole dovute alla nazionalità del marito), ha deciso di stabilirsi “in fattoria”.

70 ettari di proprietà fra oliveti, bosco e 9 ettari di vigneti, prevalentemente esposti a sud ovest, ricchi di galestro, alberese e arenarie, e coltivati in biologico certificato dal 2009. Uve presenti, oltre al maggioritario sangiovese, sono merlot, pugnitello, chardonnay, malvasia nera e ciliegiolo, non ancora tutti in produzione. In una sottozona, quella di Radda appunto, grazie alle cui altitudini si caratterizza di per sé per un carattere fine e sottile nei vini, qui preservato grazie alla convinzione dello staff tecnico (l’agronoma Ilaria Anichini e il consulente enologo Andrea Paoletti, in azienda dal 1996) di limitare al massimo l’uso della barrique a favore della botte grande.

Il nuovo volto ai vini di Montemaggio lo hanno dato il pittore russo Andrey Remnev (che non a caso lavora con materiali naturali come terra e tuorlo d’uovo) e la moglie Marina Zimoglyad, grafica, che hanno reinterpretato con stile e sensibilità russa la figura di una giovane donna etrusca con un cesto di uva.

I vini: il Bianco di Montemaggio 2011, uno chardonnay fermentato e maturato in tonneaux, dopo l’incertezza di una prima bottiglia mostra il suo carattere denso e burroso, con un un finale compatto e in ascesa; il Rosé di Montemaggio 2011, da uve sangiovese delle zone più fresche vendemmiate precocemente, segue il percorso dei rosati di qualità: con le bucce lasciate assieme il liquido per una notte, poi separate, e a seguire una fermentazione di dieci giorni. Un vino che mostra delicatezza e rotondità di un frutto rosso lieve, sostenuto da viva acidità.

Il Chianti Classico Montemaggio 2008 (sangiovese e piccolo saldo di merlot, fermentazione parte in acciaio e parte in cemento, malolattica acciao, 18 mesi in parte in botte da 32 ettolitri, parte in tonneaux da 5 ettolitri) ha naso aitante, con note di lampone in primo piano, e beva piacevole; il vino più convincente, il Chianti Classico Riserva di Montemaggio 2007 (all’incirca stessa composizione con una scelta delle uve lasciate in pianta più a lungo, fermentazione in parte in acciaio e in parte in cemento, malolattica in legno ed acciao, 24 mesi in parte in botte e in parte in tonneaux) è fresco in un olfatto che lascia trapelare leggere note vegetali, ed è ampio e nervoso in bocca, dove si sovrappone una nota matura nel sottofondo; l’IGT Torre di Montemaggio 2008 (un merlot che segue in cantina lo stesso percorso del Chianti) sfoggia un grande frutto rosso e nero, dolce e rotondo, vivacizzato da un finale di buona persistenza.

Un panorama che vedrà forse cambiamenti, visto che sperimentazioni sono in atto. Attendiamo dunque fiduciosi il nuovo corso della Fattoria di Montemaggio.

Fattoria di Montemaggio
Località Montemaggio – Radda in Chianti (SI)
Tel. 0577.738323
info@montemaggio.com
www.montemaggio.com

 

 

Riccardo Farchioni

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