A riveder le stelle

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Le stelle contano, nei gesti e nei modi di Giuseppe ed Elisa Sesti – padre e figlia -, custodi, vignaioli e oliandoli nell’intatto stupore di Argiano, antichissimo borgo rurale fuori dal tempo già abitato in epoca etrusca.

Quel luogo emana un’energia di mistica potenza evocativa. Non puoi evitarla, la senti a pelle e non sai spiegarti il perché, dal momento in cui travalica i confini leggibili del borgo e delle sue bellezze architettoniche. Contiene in sé il sacro e il profano, la terra e il cielo, l’arcano e il tangibile. Li condensa in un tutt’uno, ti confonde, e allo stesso tempo ti irradia.

La vòlta celeste e i suoi regolamenti, d’altronde, non hanno segreti per Giuseppe Sesti, fra i massimi studiosi al mondo di astronomia e di antichi sistemi di calendario. Alle stelle qui ci si affida per scandire le azioni di campagna e di cantina. Dalle stelle se ne ricava una logica, una guida.
Io di certezze non ne ho. In cuor mio vorrei affidarmi alle stelle, ma finisce sempre che mi affidi speranzoso alle cose che conosco di già, in compagnia delle quali potrei stare bene. Gioco di rimessa quindi, volo basso.

Ecco, un vino come il Brunello 2013 di Sesti significa stare bene. Delle sue celesti discendenze non so dirvi cosa conservi, ma la purezza, la profondità, la sincerità e il candore che abitano questa bottiglia forse non sono lì per caso.

Apre alla meraviglia, e mi porta ad immaginare.

FERNANDO PARDINI

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