Dalla Tenda Rossa ai Colli Fiorentini. Osteria di Torre a Cona, la nuova vita di Maria Probst e Cristian Santandrea

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A vederla giù dalla strada mette quasi soggezione, l’imponente villa settecentesca oggi di proprietà della nobile famiglia piemontese dei Rossi di Montelera che qui producono vino di qualità, orgogliosamente Chianti Colli Fiorentini. Una volta parcheggiato nel verde e ammirato il panorama, eccola la torre rinascimentale dalla quale partì la famiglia fiorentina dei Rinuccini e dalla quale prende il nome una realtà già assestata ma in fase di sviluppo in fatto di ricettività e accoglienza. Anche in fatto di ristorazione, come dimostra questa Osteria di Torre a Cona, aperta nella primavera scorsa e subito baciata da un bel successo di chi non ne poteva più di avere gli orizzonti chiusi dallo stramaledetto Covid19.

Gli ambienti, fra delicate decorazioni e toni verde chiaro e crema, sono elegantemente country. Se potete, scegliete il tavolino con l’affaccio sulla deliziosa aiuola di fiori alti e discreti (bellissimi ceratostigma blu, per la precisione). Ma forse la maggior curiosità è rivolta alla coppia che sta in cucina, coppia anche nella vita: Maria Probst e Cristian Santandrea, già mente e braccio dei fornelli della Tenda Rossa, lo storico e glorioso ristorante di Cerbaia in Val di Pesa. La sfida che hanno accettato qui è stata quella di passare dall’”alta cucina” delle complesse combinazioni di materie prime frutto di ricerca estenuante, delle miscele di farine studiate al millimetro, delle elaborazioni e le cotture meditate ed eseguite con precisione, all’esecuzione di piatti ispirati dai prodotti della terra e della tradizione, con i giusti tocchi d’autore. Il tutto accompagnato (e forse ispirato) da una nuova gioia, quella che arriva della campagna, dal sole e dai panorami aperti.

Ecco quindi che fra gli antipasti c’è il crostino toscano, ma è abbinato a chips di lenticchie e cipolle, mentre le salsicce e le acciughe sono coraggiosamente, e con successo, grigliate assieme. I pici sono accompagnati dall’aglione della Val di Chiana e dal tartufo, e il tocco di classe si avverte netto nei bellissimi contrasti di sapori e temperature del risotto con zucca gialla, uva rossa e salame di selvaggina: i duelli fra il dolce e salato/piccante, e fra il caldo/cremoso del riso e il freddo/succoso dell’acino d’uva che si rompe in bocca sono un’esperienza (anche istruttiva) per il palato. La qualità dei prodotti della campagna (toscana: siamo in un agriturismo) si avverte nell’uovo poché, porcini e bietole speziate; l’equilibrio e la giusta sapidità caratterizzano la coda di bue con crema di topinambur e porro. Il fondente di cioccolato firmato Cristian Santandrea è naturalmente elegante e coinvolgente.

La carta dei vini, oltre alle etichette aziendali, valorizza il territorio e non mancano belle referenze dal resto della Toscana. Tre piatti stanno sui 45 euro, il menu completo sui 55. L’Osteria riaprirà a Marzo.

Osteria di Torre a Cona
Loc. Torre a Cona, 49 – Rignano sull’Arno (FI)
Tel. 055 699000
www.torreacona.com

Riccardo Farchioni

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