Anteprime vini di Toscana 2024: Chianti Classico 2022

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In quella striscia di terra di 70mila ettari che si estende nel cuore della Toscana seguendo all’incirca l’inclinazione nord ovest-sud est della nostra Penisola e occupando in tutto o in parte otto comuni delle province di Firenze e Siena, affondano le radici 10mila ettari di vigneto dei quali 7mila iscritti all’albo del Chianti Classico. Da questa terra e dal lavoro di vignaioli, famiglie, aziende si ottengono ogni anno in media 35-38 milioni di bottiglie che vengono consumate in oltre 160 Paesi del mondo, con in testa gli Stati Uniti (35%), poi l’Italia (22%), il Canada (10%), il Regno Unito (7%), Germania (6%), Scandinavia (5%) e giù a scendere.

Questo, in dati e cifre, è uno dei territori più importanti della vitivinicoltura italiana e non, fra i più antichi ad essere stati storicizzati e codificati, e il cui Consorzio di tutela festeggia quest’anno il primo secolo di attività. Come è ormai consuetudine, a febbraio vengono presentate le “fatiche” dei vignaioli organizzate in una gerarchia, spesso più formale che sostanziale, che ad una “base” costituita dalle etichette “annata”, sovrappone la vecchia e gloriosa tipologia Riserva, e poi, al vertice, la più recente Gran Selezione, di cui va segnalato un aggiornamento del disciplinare in cui viene assegnato un ruolo dominante al sangiovese (minimo 90%) affiancato da una quota minoritaria di uve rosse autoctone. Questo in qualche modo affida a questa tipologia la espressione più importante della tradizione, che invece, sulla spinta del successo dei Supertuscan, era stata “modernizzata” consentendo l’uso (non superiore al 20%) di uve rosse che potevano comprendere merlot, cabernet sauvignon e syrah, il cui effetto è di cambiare il carattere stilistico dei vini mantenendolo però, si può dire, entro una “tipicità” garantita dalla forza del terroir.

In questa prima rassegna, ecco gli appunti di degustazione dell’annata 2022 dei Chianti Classico di quei produttori che hanno ritenuto opportuno presentare i risultati delle loro fatiche già un anno e mezzo dopo la vendemmia. Sono espressioni di una annata piuttosto discontinua, che a fronte di una buona piovosità tardo-invernale e tardo-estiva, ha visto invece un assoluto blocco delle precipitazioni in una primavera e in una estate assai siccitose. Va detto che i temuti segni di surmaturazione o “cottura” nei profili gustativi dei vini sono apparsi assai limitati, forse un segno che le vigne hanno le “forze” per poter compensare andamenti climatici anche estremi.

Altiero (sangiovese, bio)
Intenso, croccante, impattante con una prevalenza di frutta nera affiancata da toni ferrosi. Al palato è denso, giovane e ancora un tantino scalpitante.

Buondonno (sangiovese, bio)
Naso gentile, elegantemente fruttato e di bella persistenza. Fresco, godibile, lieve sul palato. Bel finale piacevole.

Capraia (90% sangiovese, 5% canaiolo, 5% colorino)
Profondo e fine seppur non apertissimo, in bocca appare ancora un tantino bloccato.

Carpineto (90% sangiovese, 5% canaiolo, 5% colorino)
Molto classico nell’espressione, è leggero, di medio impatto, succoso e piacevole.

Castagnoli (sangiovese, bio)
Delicato, fine, esprime una piacevole frutta rossa in un olfatto persistente. Rotondo in bocca, progressivo, sfoggia una bella acidità e un finale in cui si avverte ancora l’influenza del rovere.

Castellare di Castellina – Castellare (95% sangiovese, 5% canaiolo)
Fine ed affascinante grazie anche ad una bella componente floreale, si conferma in una bocca ampia, polposa e di ragguardevole impatto.

Castellinuzza e Piuca (90% sangiovese, 10% canaiolo – bio)
Finezza e persistenza al naso. Alla beva sfoggia un bel volume e si distende setoso e impalpabile fino ad un finale percussivo.

Castello di Monsanto (90% sangiovese, 5% canaiolo, 5% colorino)
Fine, impeccabile in un naso floreale e leggermente ferroso. Nella beva, sapida all’ingresso e di buon impatto, si percepisce una acidità piccante che la sostiene e la rende viva, fino a un finale consistente e lungo.

Castello di Querceto (92% sangiovese, 8% canaiolo)
Bell’olfatto, ampio e intenso; bocca succosa, che progressivamente perde in materia e acquista in dinamica. Impronta dolce.

Castello di Volpaia (90% sangiovese, 10% merlot)
Elegante in un olfatto di medio impatto, sfoggia una bella beva setosa, scorrevole, che rende il vino assai piacevole.

Castello di Vicchiomaggio – Guado Alto (sangiovese)
Bel frutto maturo in un naso di discreto impatto, levigato e persistente. Rotondo al palato, offre una beva priνa di asperità esprimendo una delicata caramella di frutta rossa.

Cecchi – Storia di Famiglia (90% sangiovese, 10% cabernet sauvignon)
Dolcezza di frutto in un naso di buon impatto. La beva si sviluppa con energia, con rimandi del rovere che si fanno sentire nel finale.

Cigliano di Sopra (sangiovese, bio)
Colore brillante e dalle belle trasparenze e naso delicato, persistente, affascinante. L’ingresso in bocca è lieve, in fase di assestamento, la beva è succosa, anche se alla lunga il rovere si fa sentire.

Fattoria San Giusto a Rentennano  (95% sangiovese, 5% canaiolo – bio)
Naso intenso e imperioso, con profumi dotati quasi di “grip” e con qualche tono acre. Al palato è potente, caratteriale, sapido, con tanta materia ancora da assestare. Finale esplosivo.

Fattoria di San Michele a Torri – Tenuta La Gabbiola (90% sangiovese, 5% syrah – bio)
Frutto levigato e suadente al naso; ingresso coerente in una bocca piacevole, di spessore e buona acidità. Peccato che alla lunga si avverta un certo calo nella dinamica.

Fèlsina – Berardenga (sangiovese)
Frutto rosso maturo espresso con grande eleganza. In bocca è caldo, potente, saporito, maturo, e dopo un finale snello si avverte una lunga e piacevole scia gustativa.

Il Molino di Grace (sangiovese, bio)
Al naso il frutto rosso maturo è accompagnato da sfumature di caffè, erbe aromatiche e menta. Coerente in una bocca levigata e segnata da un contributo del rovere ancora da amalgamarsi.

Istine (sangiovese, bio)
Fine, delicato, floreale al naso. Ingresso in bocca subito vivo e succoso; la beva, leggera e fragrante, va in crescita arrivando ad un finale pieno di energia.

La Montanina (90% sangiovese, 5% ciliegiolo – bio)
Colore rubino luminoso, frutta rossa ed erbe aromatiche a configurare un bell’assetto olfattivo. Entra in bocca ampio, setoso, increspato da una piacevole acidità piccante, e arriva ad un finale in crescita e lunghissimo.

Le Filigare (90% sangiovese, 5% canaiolo, 5% colorino – bio)
All’olfatto, impostato sul frutto dolce, è significativo l’apporto del rovere. Al palato è saporito e scorrevole e finisce leggero sul palato.

Le Miccine (sangiovese, bio)
Naso diretto e spontaneo, giocato su frutto rosso e spezie. Si conferma in una beva a trama larga, leggera e quasi impalpabile.

Le Palaie (80% sangiovese, 10% merlot, 10% Cabernet Sauvignon)
Toni di chewing gum alla ciliegia, crostata, mostra al naso quasi caratteri da vino con appassimento delle uve. Bocca più “ortodossa”, dal buon profilo gustativo, succosa ed energica nel finale.

L’Erta di Radda (90% sangiovese, 20% canaiolo – bio)
Naso intenso, fresco, spontaneo, anche floreale, di grande persistenza. Conferma in una beva nervosa, saporita e progressiva.

Luiano (90% sangiovese, 10% merlot)
Naso placevole, anche se po’ trattenuto, con un frutto rosso “abbondante” in primo piano. Conferma in una bocca impattante, “piaciona”, levigata. Finale dolce e persistente.

Monte Bernardi – Retromarcia (sangiovese, bio)
Prevalenza floreale e poi ribes in un naso diretto e comunicativo. Bocca spessa, scorrevole, piena, con qualche giovanile intemperanza. Alla lunga il rovere si fa sentire.

Montesecondo (90% sangiovese, 5% ciliegiolo, 5% colorino – bio)
Naso piacevolmente caramelloso sulle note della frutta rossa. Conferma bocca piacevole, priva di spigoli, di innegabile dolcezza.

Oliviera – Lavoro (sangiovese)
Un frutto rosso molto “classico” domina un offatto intenso e persistente. Conferma in una bocca che sembra risentire dell’annata calda, ma il carattere c’è.

Podere Terreno alla via della Volpaia (sangiovese)
Suadenti note di amarena in un naso affascinante e “levigato”. Bocca setosa, saporita e densa, che rimane espressiva fino al finale.

Principe Corsini/Villa Le Corti – Le Corti (90% sangiovese, 5% colorino – bio)
Frutto rosso maturo e caldo. È coerente in una bocca saporita, apporto del rovere compreso.

Quercia al Poggio (80% sangiovese, 12% ciliegiolo, 3% malvasia nera, 2% colorino – bio)
Naso molto bello, classico e territoriale, di grande ampiezza e fascino. Conferma in una bocca piccante e larga.

Riecine (sangiovese, bio)
Olfatto profondo e fine su note floreali e di frutto del bosco fresco. Conferma in una bocca succosa e ancora giovanile.

Rocca delle Macìe (90% sangiovese, 5% merlot)
Frutto rosso maturo e polposo. Bocca snella e sinuosa di buona freschezza, leggera sul palato, in cui si avvertono chiaramente anche note del rovere.

Rocca di Castagnoli (90% sangiovese, 5% canaiolo, 5% colorino – bio)
Naso levigato all’insegna della piacevole dolcezza del frutto, ribadito in un palato di assoluta coerenza.

San Fabiano Calcinaia (90% sangiovese, 5% canaiolo, 5% colorino – bio)
Olfatto pieno di confettura di cilegia e lampone, espresso con buona persistenza. In bocca una bella succosità riesce a bilanciare un carattere incentrato sulla dolcezza del frutto.

Tenuta di Arceno (90% sangiovese, 15% merlot)
Colore giovanile e naso molto intenso e pieno di frutto, espresso con buona finezza. È coerente in una bocca che sconta una certa gioventù, e il contributo del rovere è ancora da amalgamare.

Tenuta di Bibbiano – Bibbiano (sangiovese, bio)
Bel colore rubino e naso caratteriale in cui il fruttato è accompagnato da intensi toni fumé. Più equilibrato in una bocca di grande progressione, che chiude ampia configurando un vino di fascino e con il rovere percepibile ma integrato.

Tenuta Pian del Gallo (sangiovese)
Frutto rosso leggero e affascinante, ribadito in una beva fresce e succosa. Finale percussivo.

Tolaini – Vallenuova (95% sangiovese, 5% canaiolo)
Naso leggero e ampio per un vino di buon fascino, ribadito da un palato fresco e succoso.

Triacca/La Madonnina – Bello Stento
Naso all’insegna della classicità di espressione sulle note della frutta rossa, brillante e levigato. Beva tesa e finale piccante.

Riccardo Farchioni

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