“Sparkling Menu”, X edizione: la tappa di Prato

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Paolo PizziolPRATO – Il concorso Sparkling Menù, giunto alla decima edizione, prevede una serie di appuntamenti sul territorio nazionale che si concluderanno a settembre 2013 con il piatto/ristorante vincitore assoluto. Ad ogni tappa viene scelto un ristorante che deve abbinare un menù ai millesimati di Villa Franciacorta, l’azienda promotrice del concorso. I piatti e il loro abbinamento vengono votati dalla giuria, in buona parte composta da giornalisti e operatori del settore, in modo da decretare quale portata andrà a rappresentare il ristorante nelle fasi finali del concorso.

Prima di addentrarsi nella serata è opportuno descrivere brevemente l’azienda Villa e i suoi vini. Come ha spiegato Paolo Pizziol, direttore dell’azienda, la cantina sorge a Monticelli Brusati – una delle zone più vocate del Franciacorta – e dalla metà degli anni settanta produce i vini usando esclusivamente le uve dei 37 ettari di proprietà. La particolare cura riservata durante tutto il processo produttivo – dalla vigna alla cantina – e la scelta coraggiosa di fare solo millesimati hanno influito non poco a vantaggio della qualità del prodotto finale.

trittico fiori di zuccaLa location pratese designata per l’evento è stata l’Agorà EnoRestaurant di Andrea e Marco Boretti, locale elegante e luminoso nella centralissima piazza Duomo, giusto di fronte al pulpito di Donatello. Per iniziare è stato servito un antipasto a base di trittico di fiori di zucca ripieni abbinati al Franciacorta Brut Millesimato 2007: nel primo assaggio il fiore di zucca era crudo con ripieno di ricotta e menta mentre negli altri due i fiori erano fritti, uno ripieno con funghi e l’altro con ricotta e prosciutto cotto.

BrutLa differente cottura e la variazione dei ripieni hanno reso il piatto articolato e divertente oltre che gustoso, i freschi sentori floreali della menta come la delicata grassezza dei fiori fritti sono stati ben bilanciati dalle pregiate bollicine del Brut, vino dinamico, con buon nerbo acido e dagli aromi complessi. Alla fine della serata, a mio modesto parere, il Brut Millesimato 2007 si è rivelato il vino più eclettico, un vino da poter usare tranquillamente a tutto pasto, eccessi permettendo.

tortellaccioQuindi abbiamo continuato con il primo piatto: i tortellacci ripieni di mortadella pratese con pachino fresco e basilico, la pasta coniugata alla tradizione locale. Pasta rigorosamente fatta in casa, ricca e corposa, per un valido supporto alla consistenza e speziatura del ripieno, ma anche “snella” grazie all’acidità del pomodoro e alla freschezza del basilico.

SatenLa mortadella pratese, con la sua morbidezza dai profumi esotici di cannella e chiodi di garofano, è stata accostata al vellutato Franciacorta Satèn Brut Millesimato 2006, vino così raffinato da aver sofferto un po’ l’esuberanza del piatto. Due prodotti di sicuro effetto ma da rivedere nell’abbinamento.

agnello impanatoA seguire un gustoso carrè di agnello in panatura di pistacchi accompagnato da Franciacorta Cuvette Brut Millesimato 2006. Devo ammettere che sulla carta avevo qualche perplessità sull’abbinamento ma all’atto pratico è stato un tripudio.

CuvetteLa corposità, la mineralità e profondità del vino, affinato in legno e con una permanenza di almeno 48 mesi sui lieviti, ha egregiamente sostenuto la saporita carne dell’agnello. Le dolci sensazioni di crosta di pane e frutta secca hanno incontrato esattamente l’impanatura di pistacchi mentre le finissime bollicine e la giusta acidità hanno pulito correttamente il palato. Alla fine si è rivelato l’abbinamento che ho preferito, comunque di poco superiore a quello più classico dell’antipasto.

dessertPer concludere, bavarese alla pesca con crema di basilico, un dolce ideale per la calura estiva: ottima la consistenza mentre una pesca un po’ timida regala profumi piuttosto delicati; particolare la crema dalle gradite proprietà rinfrescanti. Il Franciacorta Rosé Demi-sec è scivolato bene in bocca ma l’avrei preferito di più in abbinamento con una banale crostata ai frutti di bosco.

Rosè demi-sec Calcolatrice alla mano, il responso non ha tardato a decretare il piattobinamento vincitore. Anzi, caso piuttosto raro, si è verificato un ex-equo tra i tortellacci e l’agnello per opposti motivi, più apprezzati i primi ma meglio abbinato il secondo, con la media dei voti esattamente uguale.

Pertanto saranno tenuti in stand by entrambi i piatti e, in base all’esito delle altre tappe, verrà deciso quale portare alle fase finale. Molto alti i voti per accoglienza e servizio del locale e vorrei concludere aggiungendo un bel dieci alla Villa Franciacorta per la costanza nel proporre una valida iniziativa come questo concorso e per la qualità dei propri prodotti.

Leonardo Mazzanti

Leonardo Mazzanti (mazzanti@acquabuona.it): viareggino…”di scoglio”, poiché cresciuto a Livorno. Da quando in giovane età gli fecero assaggiare vini qualitativamente interessanti si è fatto prendere da una insanabile/insaziabile voglia di esplorare quanto più possibile del “bevibile enologico”. Questa grande passione è ovviamente sfociata in un diploma di sommelier e nella guida per diversi anni di un Club Go Wine a Livorno. Riposti nel cassetto i sogni di sportivo professionista, continua nella attività agonistica per bilanciare le forti “pressioni” enogastronomiche.

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