Azienda Capitoni. La forza di Marco e della “sua” bifora romanica

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Nello struggente panorama dell’Orcia, tra colli, crete, castelli, città e villaggi colmi di arte e di storia, si fa anche il vino. E che vino. Il Frasi di Marco Capitoni ne è un esempio luminosissimo ed il suo recente successo super meritato.

E’ una giornata di dicembre di qualche anno fa. Piove a dirotto e stiamo attraversando i colli che dall’abbazia di S. Galgano ci portano verso Buonconvento e poi Pienza. La strada tortuosa consiglia prudenza, come quel grosso cinghiale che ci attraversa la strada, anch’esso stupito della nostra presenza. Si, forse non è la stagione giusta per visitare la Toscana. Ma non c’è niente da fare: quando ne sento nostalgia devo andare, faccia caldo o freddo. E’ come se i cipressi, le crete, le torri e le chiese mi mandino un richiamo e mi trascinino al pari delle sirene di Ulisse.

A pranzo siamo invitati presso Montepulciano. C’è tempo per rintanarsi da qualche parte. Perché non andare in quella cantina semi-sconosciuta vicino a Pienza, gioiello impareggiabile dell’arte rinascimentale? Una certa guida ne parla in modo discreto. Non conosciamo i vini dell’Orcia, vale la pena provare. Una breve telefonata e subito gli accordi vengono presi. “Ad un certo bivio fermatevi. Ci sarà qualcuno ad aspettarvi ed accompagnarvi da noi”. Sotto un’acqua che sembra un muro e ci vieta la vista delle colline più belle del mondo, una macchina è già in attesa ed un signore non più giovane ci accoglie. Un sorriso sincero, una parlata schietta, occhi carichi di una cultura antica come il mondo, ci fanno strada. In effetti non vi sono frecce. Sembra che non si possano mettere, dato che è già stato fatto il “pieno” di quelle turistiche. Prima dell’ultimo bivio, una commovente damigiana con il segnale “vino”, fa finalmente la sua comparsa. Arriviamo e ci rifugiamo all’interno della cantina.

Un vero piccolo gioiello, lindo ed ordinato. Marco Capitoni ci aspetta e, finalmente all’asciutto, riusciamo a presentarci anche al papà che ha fatto da guida. Poche parole, qualche sguardo, due battute sul tempo e già ho capito che quella pioggia non è stata casuale: ha voluto favorire un incontro veramente importante. Marco è la quintessenza dell’umiltà, della serietà professionale, della volontà di lottare e di non piangersi mai addosso. Un personaggio modesto, ma forte come il Monte Amiata che domina tutta la valle. Un solo vino, allora, l’orcia Capitoni. Prima di assaggiarlo, avrei già giurato sul risultato: sincero e piacevolmente ruvido, appena addolcito da un’aggiunta di merlot, che però non riesce a nascondere la vera essenza del sangiovese. “Sai, il mercato li preferisce così”, mi dice Marco e si vede che in fondo gli dispiace dover “ritoccare” il SUO sangiovese. Sento che quella strada sterrata diverrà sicuramente un luogo che impareremo a conoscere molto bene.

E poi c’è l’etichetta che mi svela completamente l’animo e la mente di Marco: la bifora della pieve romanica di Corsignano, l’antica Pienza. E’ un indizio chiaro di sapienza, cultura e tenacia nel rimanere ancorato alla propria gloriosa storia. Siamo già amici, al di là delle poche parole dette e dalla bontà indiscussa del suo vino. A me spiace un po’ la presenza troppo marcata del legno nuovo e glielo dico. Lui mi risponde con la sua disarmante sincerità: “lo so, ma devo aspettare che le barrique diventino più vecchie…”. E ha ragione. Ed anche il vino gli dà ragione col passare degli anni. Ritorno anche su quell’aggiunta di merlot che vorrei veder sparire, anche se il risultato è splendido. Marco mi fa cenno di seguirlo e si avvicina ad una grande botte. “Qui c’è sangiovese in purezza, il mio prossimo vino”. E gli occhi si illuminano di un sorriso che vale cento parole. Lo assaggiamo ed è colpo di fulmine, benché ancora un neonato. Bisognerà aspettare, ma non ho dubbi in proposito.

Da quel giorno siamo diventati amici, veri amici, al di là del vino e del luogo stupendo. Ogni anno, anche più di una volta, andiamo a trovare lui e la simpaticissima moglie Antonella (Tata per gli amici). E’ lei che gli dà spesso forza e allegria, che lo spinge e lo aiuta. Il Sole ci ha mostrato spesso la meraviglia del paesaggio che si vede dalla loro casa: da un lato immenso e solenne il Monte Amiata, con crete e colli che si rincorrono per creare un angolo di paradiso. Dall’altra Pienza, con i suoi edifici purissimi che ricordano le vette immense della cultura italiana.

L’amore per quella terra ci ha “costretto” ad affittare ogni anno una casetta immersa negli ulivi, dove i compagni più assidui sono l’istrice, il capriolo, i fagiani, la volpe e, qualche volta, il cinghiale. E ci siamo trovati molte volte a pranzo o a cena con Marco e Antonella. Si parlava di tutto, delle speranze e dei problemi. Ogni tanto Marco si lamentava pacatamente di essere poco visibile: “niente cartelli, le guide che mi citano appena o non mi considerano affatto, il lavoro duro e poco redditizio, non so nemmeno per quanto potrò andare avanti…” Poi si riprendeva e con il suo sorriso contagioso pensava alla botte, a quella botte di sangiovese. Ogni volta che andavamo da lui era doveroso un assaggio, ormai era come un fratello anche per noi. Sempre più buono.

Il 2005 va finalmente in bottiglia, è la prima uscita ufficiale. Si chiama Frasi e riporta ogni anno un pensiero diverso di Marco. Il 2005 recita: “una lepre a correre sfidai. La raggiunsi… mai!”. Una sfida, la sua sfida, portata avanti con dignità, rispetto e forza. Ed è già un vino sublime, quasi perfetto. L’anima del vero sangiovese esplode al naso ed i grintosi tannini ancora da sfumare mi riportano alle amate Langhe ed a sua maestà il nebbiolo. Ci abbracciamo con il trasporto che solo la vera amicizia sa regalarti. Le parole sono inutili. Marco ce l’ha fatta. Manca solo il riconoscimento ufficiale per quel capolavoro.

Il 2006 è ancora meglio. Ci scherzo sopra (ma non so quanto fosse scherzo e quanto vera aspettativa) e gli dico: “questo è un fuoriclasse, non teme confronti, un capolavoro di eleganza e potenza. Sarà tra i primi, se non il primo!”. Lui si schernisce con la sua umiltà e modestia innate. Ma in fondo sa benissimo che dovrebbe e potrebbe essere così. Ormai ci capiamo al volo.

Due mesi senza computer, che rabbia, resto fuori dal mondo. I premi delle guide escono e quando finalmente posso andare a leggere i risultati della mia preferita, vedo il Frasi 2006 nell’Olimpo dei vini toscani e non solo. Lo speravo, lo sentivo, ma vengo colto da grande emozione. Mi commuovo anche, quel vino mi sembra un poco anche mio. Telefono subito a Marco e riesco ad abbracciarlo anche a centinaia di chilometri di distanza. Lui capisce il mio stato d’animo e lo ricambia. Ci mettiamo a scherzare come sempre. Al primo incontro dobbiamo brindare. Indovinate con che vino?

Marco ha i piedi per terra, ha la bifora romanica nella sua etichetta (ricordate?) e quindi una saggezza ed una tranquillità quasi arcaica. Sa che forse poco cambierà, anche se adesso molti di più cercheranno quel bivio che dalla strada Pienza – Montepulciano porta verso Montichiello. Ma il riconoscimento delle proprie fatiche vale a volte molto di più di quello economico. E poi sa che niente ha fatto per ottenerlo, a parte l’avere aggiunto tutto il suo amore, passione e forza dentro a quella botte di sangiovese. E malgrado i vertici raggiunti, i prezzi sono da persona saggia ed avveduta.

Auguri e complimenti Marco e Tata! Ve li siete proprio meritati!!

Azienda Agricola Capitoni Marco
Podere Sedime 63
53026 Pienza (SI)
Cell. 338 8981597
e-mail: capitoni.marco@libero.it

Vincenzo Zappalà

5 COMMENTS

  1. Ciao Enzo, Marco Capitoni è uno tra i migliori produttori dell’ Orcia, zona stupenda dove sarò nei prossimi giorni
    Un caro saluto
    Roberto

  2. caro Sig.Roberto,
    è un piacere risentirla! Si, ha proprio ragione: due persone esse stesse luminose che riescono a dare un tocco di luce semplice e vera in questo mondo sempre più buio… La prossima rimavera ci vedremo sicuramente!!! E brinderemo con …Frasi!!

  3. Ci siamo incontrati e velocemente salutati…è sempre uno dei miei preferiti, insieme ad altri 3/4 produttori
    Ciao a presto
    Roberto

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