L’Alto Adige nel bicchiere. Alla scoperta dei vignaioli sudtirolesi

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fws-logoComplimenti. Non si può che iniziare facendo i complimenti all’Associazione Vignaioli dell’Alto Adige per come lavora e per come promuove il vino del proprio territorio. Ne è stata prova la degustazione del 23 novembre scorso a Milano, con 29 piccoli produttori che hanno organizzato presso lo splendido Hotel Gallia una degustazione in spazi accoglienti, con un servizio efficiente, mettendo produttori, stampa e consumatori nelle condizioni ideali per incontrarsi.
È uno stile, un saper fare che è quello giusto per presentarsi in modo forte e coerente sul mercato. La lezione data da alcune grandi zone viticole francesi (ad esempio l’Union des Grands Crus de Bordeaux e il Conseil Interprofessionnel des Vins d’Alsace) è stata raccolta in modo intelligente da questa associazione di piccoli vignaioli che da soli non avrebbero le forze per promuoversi sul mercato. Molti di loro non hanno nemmeno un sito web proprio, e quello ufficiale dell’associazione sopperisce anche a questo. Tanto di cappello, non c’è che dire. Il sito dell’associazione è visitabile qui: www.fws.it/it/

Ma torniamo alla serata. Ventinove produttori, dicevamo, provenienti dalle cinque zone storiche della viticoltura Altoatesina: Valle Isarco, Val Venosta, Oltradige, Bassa Atesina e Bolzano aderenti all’Associazione Vignaioli dell’Alto Adige, FWS ovvero Freie Weinbauern Sudtirol. Qua sotto, le impressioni di degustazione delle aziende visitate.

 

Christian Kerschbaumer-GarliderGarlider (Valle Isarco) http://www.garlider.it
Il colpo di fulmine della serata, i vini che mi hanno maggiormente impressionato. Christian Kerschbaumer coltiva 4 ettari a Velturno (Feldthurns), tra Chiusa e Bressanone, sulla sponda esposta a sud della Valle Isarco. I suoi vini riescono ad abbinare pulizia espressiva e personalità, rivelando un legame fortissimo con i terreni scistosi che li hanno prodotti. Le fermentazioni sono spontanee, senza lieviti selezionati, ma zero sbavature, zero imprecisioni, tantissima personalità.

Müller Thurgau 2013
Ha meno di 12 gradi alcolici e un naso che testimonia bene le sue origini territoriali della valle Isarco: non spara a mille le classiche note varietali, ma va anzi su finezze austere e rocciose. In bocca diventa più eloquente, con una sapidità elegante, una bella acidità agrumata (pompelmo) e una nota fumé che emerge al retronasale davvero molto interessante.

Sylvaner 2012
Naso tenue e composto, con sentori agrumati e lievi richiami di canfora. In bocca torna l’evidente nota fumé già incontrata nel Müller, che lo rende un vino di carattere e spiccata personalità. Splendido.

GarliderSylvaner 2013
Leggermente più caldo e polputo, più tondo del 2012, ma anche qui a caratterizzarlo ci sono i terreni di sciste quarzosa, che lasciano la loro inconfondibile impronta fumé. Forse un gradino sotto al 2012, ma… averne!

Grüner Veltliner 2013
Il vitigno austriaco per eccellenza si presenta con un naso complesso giocato tra note affumicate, vegetali e minerali. In bocca è ampio e caldo, un tripudio di frutta gialla matura (susina, pesca), bilanciato alla perfezione dall’acidità giusta e dalla nota affumicata che riemerge nel finale. Gran vino.

Blauburgunder (Pinot Nero) 2013 (13%)
Rubino trasparente, avvicini il bicchiere al naso e non puoi non esclamare la tua meraviglia, per un gioiello di bouquet giocato sul pepe e sul fumé classico di questo produttore. Complesso, “scuro” nei profumi e nell’espressione in bocca, un vino forse difficile da capire di primo acchito ma eccezionale nella personalità e nella capacità di raccontare il suo terroir. Che sorpresa!

 

wassererhof skt magdalenerWassererhof http://www.wassererhof.com
Valle Isarco, per la precisione Novale di Fié, presso Fié allo Scilar. Si tratta di una piccola e giovane azienda (6 ettari totali) gestita dai fratelli Andreas e Christoph Mock, che hanno iniziato a vinificare nel 2013. I bianchi aziendali vengono coltivati a Fié allo Scilar, quindi sponda sud della Valle Isarco, con esposizione a ovest e ridotte insolazioni al mattino, con grande escursione termica.

Pinot Bianco 2014
Naso complesso e armonico, di una piccantezza affascinante data da grafite, frutta esotica e note morbide che testimoniano l’affinamento in legno. In bocca è sapido, agrumato, ampio, reattivo, con una viva acidità che bilancia bene la sua morbidezza.

Sauvignon 2014
Vendemmiato la prima settimana di settembre. Al naso è vivo, vegetale, fresco, varietale. In bocca è elegante, molto piacevole, anzi più sfaccettato e agrumato rispetto alle note olfattive, morbido e saporito.

St. Magdalener 2014
Da vigne a 350 metri di altitudine, composto da un taglio classico di 95% schiava e 5 % lagrein, affinato in solo acciaio. Christian ci tiene a specificare che questo Santa Maddalena è lavorato “come se fosse un pinot nero”, ossia puntando ad una generosa estrazione. Eccolo nel bicchiere, rubino giovane e brillante, al naso è vinoso, ricorda la mora di rovo, il mirtillo. In bocca è ancora un po’ asciutto, ha bisogno di tempo per distendersi (i tannini sono leggermente crudi). Sensazioni retronasali che rimandano al frutto maturo del sambuco. Da aspettare un annetto.

 

Mason ManincorManincor http://www.manincor.com/it
Ci spostiamo verso il lago di Caldaro per i vini della tenuta Manincor, una realtà storicamente radicata sul territorio e dalle dimensioni generose: 50 ettari vitati di proprietà, da cui il conte Michael Goëss-Enzenberg produce un’ampia gamma di bottiglie.

Réserve della Contessa Terlano doc 2014
Si tratta di un taglio tra pinot bianco (60%), chardonnay e sauvignon. Al naso è sottile, roccioso, richiama gli agrumi e una lievissima nota di cipria, qualche accenno vegetale. In bocca è agrumato, dal carattere sfaccettato. Non è un’annata “da spada”, ma “da fioretto”.

Eich Horn Pinot bianco 2014
Ancora qualche impronta legnosa da smussare al naso di questo pinot bianco, da cui emergono poi rinfrescanti note vegetali; in bocca è ampio, appagante, pimpante di un’acidità e sapidità che lo rendono un vino piacevolmente agrumato, di buona persistenza.

Tannenberg Sauvignon 2014
Da vigneti presso Terlano, con microclima piuttosto caldo, è un sauvignon dal colore paglierino consistente, naso di gran finezza con grandissimo bilanciamento tra note vegetali, varietali e una sua personalità “territoriale”. Morbido, elegante, profondo… molto interessante.

Mason Pinot nero 2013
E qui siamo al vino da “man in cor”, mano sul cuore, per richiamare il motto della casata. Pinot nero in purezza raccolto da un cru di 4 ettari presso una collina morenica più in alto rispetto al lago di Caldaro. Il cru in realtà si chiama Mazzon, ma per non generare confusione con l’omonimo cru poco distante, nei pressi di Egna (di cui abbiamo parlato qui), il nome del vino è stato virato in Mason. Bellissimo rubino trasparente, naso caldo, avvolgente, animale. Vino “di profondità” per eccellenza, di una beva trascinante, dalla personalità lieve eppure ben presente, lunghissimo. Frutto e complessità fusi alla perfezione in un bilanciatissimo mix di levità e discrezione. Da assaggiare e riassaggiare.

 

Ignaz NiedristIgnaz Niedrist http://www.fws.it/it/az-agr-niedrist/
L’azienda di Ignaz Niedrist, 9 ettari vitati, si trova in Oltradige, a Ronco di Cornaiano, a circa 500 metri d’altitudine. Tre i vini di Ignaz assaggiati:

Trias IGP Mitterberg bianco 2014
90% chardonnay, 5% incrocio Manzoni, 5% petit manseng. Vino dal carattere assai moderno ma interessante, soprattutto in bocca, dove la frutta a polpa gialla matura la fa da padrone: saporito, ampio, fruttuoso. Forse da attendere giusto un po’ perché si armonizzi il naso, ancora giovane.

Blauburgunder 2013
Seta. Poco altro da dire riguardo alle sensazioni che regala all’olfatto. In bocca, compostissimo, conferma l’eleganza setosa, non cerca la potenza ma il ricamo sottile, la trina, l’interiorità. Splendido vino.

Berger Gei Lagrein Riserva 2013
Da vigne più basse e calde, in zona di Bolzano, ha un colore impenetrabile dall’unghia violacea. Naso carnoso e avvolgente, e avvolgente è anche in bocca, denso e morbido, di frutto integro e piacevole. Tannino masticabile e ancora impertinente, piacevolissimo.

 

FalkensteinFalkenstein http://www.falkenstein.bz/italiano/
L’azienda è situata a Naturno, dieci chilometri dopo Merano e a non molti chilometri dall’attacco del passo dello Stelvio. Altitudini rilevanti, tra i 600 e i 900 metri, e la particolarissima posizione sulla sponda sinistra della valle dell’Adige con affaccio verso sud fanno di questa azienda di circa 12 ettari vitati una realtà vinicola molto interessante.

Sauvignon 2013
Saporito, potente, con naso che si tiene in equilibrio tra note vegetali-erbacee e note classiche varietali. In bocca è ampio e fruttato, piacevolissimo.

Riesling 2013
Dritto alla meta! Preciso, millimetrico tra mineralità e frutto. In bocca è un derby tra frutto di mela verde e pietra focaia. Di grande caratura già adesso, può esser lasciato evolvere ancora anni, può solo migliorare.

Gewürztraminer 2013
Siamo molto distanti dal clima caldo del lago di Caldaro, l’areale classico per questo vitigno, eppure anche con questa bottiglia siamo davanti a un vino pieno di personalità; appena avvicini il naso al bicchiere ti colpisce il ricordo di una mela verde appena tagliata, anzi spaccata, tanto è intenso. Gran vino, che conferma anche in bocca la sua caratura superiore e complessa.

Blauburgunder 2012
Fine, speziato, nobile, dal colore trasparentissimo e qualche riflesso mattonato all’unghia. Pepe nero al naso, bocca fine e sapida, un bellissimo bilanciamento, in cui si riconosce classe e complessità. Un gioiello di montagna.

 

PlonerPloner http://weingutplonerhof.jimdo.com/it/
Il maso Ploner sorge a Marlengo, sopra la conca di Merano, sulla sponda destra dell’Adige con affaccio verso est.

Blauburgunder 2013
Basta assaggiare questo pinot nero per capire di cosa è capace l’azienda di Herta e Erhard Tutzer. Coltivato in una vigna realizzata “a rittochino” con pendenze del 40%. Fermenta in acciaio a temperatura controllata, poi viene messo ad affinare in legno. Erhard ci tiene a sottolineare il tipo di legno selezionato: piante di rovere maturo, asciugate per anni all’aperto (“più è spessa la doga, più a lungo il legno deve asciugare!”, ripete con decisione). Rubino trasparente e brillante, naso dalla pulizia estrema, complesso, fine. In bocca è frutto e speziatura, acidità e velluto, sapore e finezza. Un grande pinot nero.

galleria di immagini

Paolo Rossi

Paolo Rossi (p.rossi@acquabuona.it), versiliese, laureato in lettere, lavora a Milano nel campo editoriale. Nel vino e nel cibo ricerca il lato emozionale, libertario, creativo. Insegue costantemente la bottiglia perfetta, ben contento che la sua ricerca non sarà mai appagata.

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