Il Villaggio della Birra: che cosa ci fa una colonia belga in Italia?

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Dal Settembre 2006 nel villaggio di Bibbiano, a pochi passi da Buonconvento, in uno dei luoghi più incantati della Toscana senese, si svolge un evento molto particolare. Birrai artigianali belgi e italiani si incontrano per confrontare conoscenze, metodi, risultati. Un appuntamento fresco e spontaneo che è andato arricchendosi di laboratori del gusto, esposizioni di cibo da strada, e così via.

Il Villaggio della Birra ha compiuto quest’anno dunque quattro anni e per festeggiare il suo compleanno, anche se un po’ in ritardo, ho deciso di presentarvi il suo ideatore, Gianni Tacchini.

Com’è nato il tuo amore per la birra belga?

“L’amore per la birra c’è sempre stato, è stata la curiosità di ricercare nuovi prodotti e la giusta evoluzione del mio lavoro che mi hanno fatto arrivare in Belgio. Ho aperto il mio locale a 23 anni nel 1994, e purtroppo quello che trovavo, anche come consumatore, erano solo birre industriali con gusto standard. Invece uscendo dal nostro paese anche solo per brevi gite si spalancava davanti agli occhi un nuovo mondo. Se ti piace la birra dopo la Germania dove approdi? In Belgio! Qui mi si è aperta anche la mente. Il contatto con questi piccoli artigiani mi ha fatto scoprire cosa c’è dentro un bicchiere di birra, non solo soldi ma comunicazione, cultura, tradizione, arte. Come mi piace ricordare ogni sorso era (ed è) un viaggio.”

Qual è la tua birra preferita?

“Non c’è una sola birra ma le Birre. Per affetto ma anche per gusto personale amo le birre di Kris Boelens (Bieken e Pagijs in particolare).”

Da quanti anni ti occupi di birra belga?

“Il primo viaggio in Belgio l’ho fatto nel 1999. Nel 2000 ho fatto la prima “scappata” di due giorni (2800 km a/r) per riempirmi la macchina. Nel 2001 ho pensato al beershop online oltre che ad importare birre per il mio locale ed ho iniziato a richiedere i permessi all’Ufficio Dogane e a contattare i birrifici. Il vero punto di partenza, però, è stato il porta a porta in Belgio tra i vari produttori per fare una prima scelta. Oltre che lavoro è stata una bellissima esperienza umana. In tutto questo non sono stato solo, ho due importanti collaboratori: Vanessa Rusci, che è sempre stata al mio fianco per la promozione della birra artigianale e del bere consapevole, ed Alberto Laschi il nostro “sommelier della birra”… anche lui innamorato delle birre artigianali.”

Com’è nata l’idea del “Villaggio della Birra”?

“Il rapporto con i miei fornitori è cresciuto fino a trasformarsi in amicizia e dato che erano soliti visitare la Toscana nel corso dell’anno, ho solo pensato di raggrupparli tutti insieme nello stesso periodo. A quel punto ci voleva una festa.. così è nato il Villaggio.”

Gianni ha proprio ragione: il Villaggio è una vera e propria festa per tutti coloro che amano la birra e la cucina belga. Infatti, forse non tutti sanno che c’è la possibilità di cenare in loco a base di piatti della cucina tradizionale belga con birra in abbinamento. Quest’anno per esempio, la cena prevedeva: un radicchio Gratinato alla Bieken (abbinato e cucinato con Waaslander del birrificio Boelens), un delizioso coniglio alle Prugne e patatine fritte in stile belga abbinato e cucinato con la Bon Homme del birrificio De Leite, e un tortino di riso allo zafferano ricetta tradizionale di Ghent (abbinato a Sint Canarus Tripel) di cui spudoratamente i miei amici e io abbiamo chiesto il bis. Durante la cena, c’è stato un solo piccolo inconveniente: una delle nostre birre ha preso vita e invece di farsi docilmente versare nel bicchiere era tutta una spuma sgorgante a cascata! Un bellissimo effetto scenico, peccato però che mezza sia finita sulla tovaglia. Ma questo per chi conosce un po’ le birre belga non è poi così strano…

Hai qualche aneddoto da raccontare sull’evento di quest’anno?

“Ho in mente Kris Boelens (il mastrobirraio del birrificio Boelens). Abbiamo passato l’estate a scriverci email per scegliere i piatti belgi per il ristorante (ho così tante ricette che potrei scrivere un libro!). Mi ha addirittura spedito la misura ufficiale delle loro patatine. Una volta al Villaggio ha mangiato di tutto e di più esclamando ogni volta: «Meglio che in Belgio!» A questo proposito, ringrazio mia sorella Chiara che segue la ristorazione del Villaggio e del TNT!”

Com’è andata l’edizione del 2009?

“Questa edizione è andata benissimo e ne siamo orgogliosi. Orgoglio per una creatura, il Villaggio della birra di Bibbiano … vicino Bruxelles, che ogni anno cresce sempre più solida ed equilibrata; orgoglio perché abbiamo visto solo facce serene e contente fra le tantissime persone che sono venute a trovarci; orgoglio perché i mastri birrai, belgi e nostrali, si sono dichiarati orgogliosi essi stessi di aver preso parte a questa grande kermesse. Quest’anno, più di ogni altro, dobbiamo ringraziare subito, e di cuore tutti gli amici, italiani e non, che ci hanno aiutato a “mettere in moto” questa macchina: non era facile, i giorni a ridosso sono stati particolarmente delicati. Partire è stato difficile, ma poi è stato bello  viaggiare. Considerando il tutto, ci sentiamo di dire che il quarto anno del Villaggio è stato davvero l’anno della consacrazione. Visto adesso con il distacco dovuto,  il meccanismo appare più che rodato, gli automatismi quasi naturali, e le aggiunte/modifiche messe in atto gradevoli e gradite. Sciorinando i numeri abbiamo “fatto” 8833 gettoni di degustazione (quasi 3000 in più dell’anno scorso), quasi 1500 litri di birra e nessun bicchiere rotto! Ricordo che il Villaggio della Birra è legato anche all’Associazione Italiana per la Ricerca sui Tumori a cui andranno in beneficenza (grazie anche ai mastrobirrai presenti) 883.30 euro.”

Ho notato che è aumentata la presenza di birrifici italiani, stiamo imparando anche noi a produrre buona birra?

“Ormai la positiva realtà dei microbirrifici in Italia è un dato di fatto, ne dobbiamo prendere atto. Si stanno alzando anche i livelli qualitativi e ce ne siamo accorti anche quest’anno durante il nostro festival ma ovunque le birra italiana stà incamerando consensi positivi. Purtroppo non tutti i birrifici che aprono sono all’altezza della situazione… molti si buttano nel business a testa bassa senza umiltà, senza il considerare il sacrificio di avviare un’attività economica.”

Prima di salutarci un’ultima domanda: Che birra consiglieresti ad un neofita?

“Con un neofita partirei con qualcosa di tranquillo (una Blond o una Saison). Se poi vedo che è disposto ad allargare gli orizzonti partirei con birre un più complesse.”

Che aggiungere di più se non…è un’esperienza da provare!

Lola Teale

1 COMMENT

  1. […] Se c’è un fenomeno dell’italica enogastronomia che ha avuto una macroscopica svolta in intensità, è stato quello delle birre artigianali. Dai dati riportati sulle due pagine dedicate recentemente al movimento da Il Fatto Quotidiano, si apprende che dal pioniere Teo Musso del Birrificio Baladin rimasto unico fino al 2003 si è passati agli oltre 600 birrifici di oggi ed alle 2000 etichette commercializzate. Al contorno, libri e riviste specializzate (vedi l’interessante Fermento Birra), eventi organizzati ormai in tutta Italia (vedi Villaggio della Birra di cui hanno parlato Leonardo Mazzanti qui e Lola Teale qui) […]

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