Etyssa, nuova scommessa (senza compagnie cantanti) per il Trentodoc

0
12190

Inizia da qui, da questo contributo, la collaborazione con Elena Pravato, giovane studentessa trentina che all’obiettivo di portare a termine gli studi giurisprudenziali associa una voglia incontenibile di raccontare storie. Ovviamente su temi a noi cari….

image2Oggi facciamo conoscenza di una giovanissima azienda che gli amanti degli anglicismi chiamerebbero start up, termine che in realtà appiattisce assai il risvolto umano di cui si alimenta il progetto Etyssa. Etyssa, nuova etichetta di Trentodoc, nasce dall’amicizia e dall’unione di quattro amici che hanno condiviso un sogno e che con le proprie forze l’hanno realizzato.

Per prima cosa c’è da dire che i produttori di Trentodoc Metodo Classico sono selezionatissime cantine, meno di cinquanta, che devono rispettare un severissimo disciplinare. Per un’azienda appena affacciatasi al mondo enologico, come Etyssa, essere già annoverata fra i produttori autorizzati è un riconoscimento notevole.

La storia di questa impresa parte dai banchi del liceo, quando Giovanni (Grandi), Malcolm (Salvadori), Stefano (Bolognani) e Federico (Simoni) iniziarono a sviluppare la passione per la viticoltura e il mondo dell’enologia. Ancora insieme all’Università, nel 2009, i quattro amici, un po’ per goliardia un po’ per scommessa, decidono di produrre lo spumante che poi stapperanno il giorno della laurea. Ecco, da qui inizia l’avventura di Etyssa.

Ci racconta Malcolm: “Giovanni nel 2005, durante il liceo, aveva acquistato dei terreni incolti sulle pendici del Monte Calisio, sopra Trento. I terreni sono stati bonificati e Giovanni vi ha piantato viti di chardonnay e, in piccola parte, di pinot nero. Il nostro spumante ha origine proprio dai 15 ettari di Giovanni. La prima annata vinificata è stata la 2009, ma abbiamo iniziato a commercializzare le nostre Cuvée a partire dal 2016 con la Cuvée Nr 1 del 2012, dopo 36 mesi di affinamento sui lieviti in bottiglia”.

PARMA, 15/11/2016. TEATRO FARNESE. CERIMONIA DI PREMIAZIONE GUIDA MICHELIN 2017.NELLA FOTO MASSIMO SPIGAROLI. PHOTO CANIO ROMANIELLO / OLYCOMEtyssa è quindi soprattutto storia di amicizia: “ Ognuno di noi ha un preciso ruolo: Giovanni è l’esperto vignaiolo che effettuta la selezione delle migliori uve in accordo con l’enologo, Stefano segue tutti i processi di cantina; Federico ricalca un po’ il ruolo del direttore, in quanto che segue gli aspetti amministrativi ed ha curato tutte le pratiche burocratiche. Infine c’è il sottoscritto, che si occupa della parte commerciale e del marketing”, continua  Malcolm.

Come ogni impresa giovane (e giovanile) che si rispetti, gli inizi hanno sempre come protagonista il garage o le cantine di casa: “ Infatti , le prime annate, non immesse sul mercato, sono state affinate nelle nostre cantine e garage. Con l’annata 2012, iniziando ad avere buone quantità, abbiamo deciso di proporre le prime bottiglie sul mercato e da quell’anno ci appoggiamo -per la vinificazone e l’affinamento- presso aziende del settore con sede a Lavis,  mentre il magazzino si trova a Moià, nel comune di Trento, in una ex stalla oggi totalmente ristrutturata. Purtroppo l’acquisto di uno stabile e di macchinari di nostra proprietà è ancora prematuro, dato che abbiamo sempre fatto tutto con le nostre forze, senza aiuti o finanziamenti pubblici. Vorremmo che diventasse il nostro primo lavoro, ma al momento dedichiamo a Etyssa ogni ritaglio di tempo, i weekend e le vacanze estive”.

Giovani, anzi giovanissimi, ma molto determinati e con un preciso progetto enologico in mente…

“Il progetto Etyssa ha una sua peculiarità, dal punto di vista enologico: abbiamo scelto di valorizzare ogni annata, effettuando un’attenta cernita delle uve migliori. Siamo convinti infatti che tutte le vendemmie possano offrire grappoli eccellenti, che vanno però scelti con cura se si vogliono veramente esprimere le caratteristiche di quel millesimo. Ogni annata produce quindi una e una sola cuvée millesimata, e non viene posta in commercio l’annata successiva finchè non abbiamo terminato la precedente. Attualmente è in commercio la Cuvée n. 2  del 2013. Con il tempo abbiamo compreso che il nostro Trentodoc, con il protrarsi dell’affinamento in bottiglia, diventa sempre migliore, e infatti la prima Cuvée ha riscosso sempre maggior successo con il passare dei mesi.”

image1Malcolm ci guida poi nella degustazione della cuvée Etyssa : “I vigneti si trovano relativamente ad alta quota, ad un’altitudine compresa fra i  500 e 650 mt sul livello del mare, e questo conferisce ai vini un’inedita freschezza, freschezza che è supportata da note acide e da una buona struttura grazie anche all’esposizione a mezzogiorno. Inoltre Etyssa si distingue per la mineralità e sapidità, peculiarità che derivano dalla composizione del terreno di origine calcarea con affioramenti di rocce basaltiche.

La temperatura ideale per coglierne tutti i sentori è di 8 °. Per quanto concerne gli abbinamenti, Etyssa permette di osare matrimoni anche poco convenzionali, magari accompagnando un filetto di cervo con funghi e polenta. Abbinamento ideale è ad esempio quello con i primi piatti trentini come i canederli al burro fuso, dove la sua freschezza e la sua acidità sgrassano il palato. Consueto, invece, l’impiego come aperitivo. Da evitare l’abbinamento con i dolci, perchè Etyssa è un extra-brut.”

L’impresa dei ragazzi di Etyssa racchiude in sé un forte attaccamento al territorio ma con una importante proiezione verso il futuro, e questo si coglie anche nelle parole di Malcolm quando svela l’origine del nome: “ Il nome Etyssa deriva da Etisa, il fiume Adige in tedesco antico. Abbiamo voluto poi aggiungere un “esse” per dare un tocco di modernità. Un nome che vuole essere un tributo al fiume e ancor prima al ghiacciaio da cui proviene l’Adige, perchè ha plasmato il nostro territorio: l’erosione ha creato dolci vallate, molte esposizioni possibili e un suolo perfetto per le nostre colture.”

Il progetto di Etyssa è però solo agli inizio ed è proprio il caso di dirlo : l’azienda è tutta un fermento!

Malcolm ci anticipa i prossimi obiettivi: “ Per ora la nostra Cuvée viene prodotta da sole uve chardonnay. Prossimamente impiegheremo anche uve pinot nero, che pure stiamo coltivando. Il prossimo traguardo sarà, fra qualche anno, proporre la Cuvée annuale ed affiancarvi un Riserva con 10 anni di affinamento sui lieviti, in modo da poter cogliere la trasformazione e l’evoluzione di Etyssa”. A livello commerciale, il regno di Malcolm Salvadori, Etyssa ha già fornito i primi riscontri significativi grazie ad una importante distribuzione, Pellegrini SPA, che ha supportato il progetto fin dall’inizio.

 

Elena Pravato

Se fossi un vino fermo sarei un Moscato giallo Castel Beseno. perché adoro i dolci (prepararli e mangiarli ) e resto fedele alla regola non scritta dei sommelier “dolce con dolce” . Inoltre è trentino come la terra che mi ha adottato. Se fossi uno spumante sceglierei un Oltrepò Pavese perché ricorda la mia Lombardia, dove sono nata e cresciuta. Se fossi un bicchiere sarei un bicchierino da shot o cicchetto, data la mia statura tutt’altro che imponente.

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here