Innocenti wine experiences, bella cucina e scaffali gremiti di vini alle porte di Poggibonsi

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Percorrendo la Cassia in direzione Poggibonsi, alle porte del borgo sulla destra si affaccia quello che sotto le apparenze spigliate del wine bar ha invece una scarpa, se non due, ben piantate nella ristorazione di qualità.

Partiamo dall’inizio: se ogni luogo è frutto di un progetto e possiede un’anima,  progetto e anima qui sono il frutto della volontà dei fratelli Francesco e Gianni Innocenti, titolari della ben avviata e valida distribuzione Innocenti Wines, ai quali ad un certo punto è venuta voglia di affrontare un percorso  diverso, un percorso di estremo fascino ma anche complesso e ricco di risvolti quale è quello della ristorazione di qualità.

L’occasione, sembrerà strano, è arrivata in questo tempo impazzito del Covid19. Quando può anche succedere che dei validi professionisti siano disponibili perché “in pausa” e con una mobilità ridotta, e che vengano intelligentemente reclutati da chi vuole osare, nonostante tutto e proprio in questo periodo, in un progetto nuovo, e assai interessante. Quello di offrire una cucina “pensata” ed elaborata non solo nei momenti “canonici” dei pasti, ma anche quando, semplicemente, si vuole bere un calice di qualità. E qui, grazie (ma non solo) all’appoggio della Innocenti Wines, i calici di qualità abbondano.

L’ambiente è unico, i tavolini portano le testimonianze delle tante casse di vino aperte e “smistate”: è qui che accoglie con spigliatezza e competenza Ivan Sapora, che si è fatto le ossa in tanti luoghi di charme della campagna senese, e che sa anche consigliare la bottiglia giusta assieme al sommelier Giacomo Machetti. Alle pareti, alti scaffali gremiti di bei vini frutto anche dei tanti viaggi perlustrativi in giro per l’Europa, offertI a prezzi competitivi. E, soprattutto, che potete scegliere, spendendo lo stesso,  se portarveli a casa o gustarveli al tavolo accompagnati non solo dai classici (e ben selezionati) taglieri di affettati e formaggi, ma anche da assaggi della cucina, pescandoli magari dal menu “Per ogni momento”.

Ed è con la cucina che si arriva alla vera sorpresa. Si può osservare, dalla sala, il “regno” di Thomas Palmieri da cui trae origine, giovane allievo di Gaetano Trovato (Arnolfo, due stelle Michelin a Colle Val d’Elsa) coadiuvato dal “vice” Jacopo Spinelli. Giovane ma già sicuro di sé, saldo nella tecnica, abile nei cromatismi e nelle composizioni, e soprattutto appassionato del suo lavoro nel quale sa coniugare fantasia e pensiero.

Eccoci allora al menu che conferma, negli antipasti, la tendenza a riversare idee nuove in piatti meno legati a schemi classici. È quello che accade  nel Cilindro d’anatra, un petto cotto a bassa temperatura e ripieno di foie gras, lampone, emulsione al pistacchio e con chips di riso soffiato, mentre lo Gnocco di semola con spuma di Blu, salsa e insalata di cime di rapa, polvere di pomodoro, ha più leggerezza e stimola il gusto nel modo ideale per proseguire il pasto.

Veniamo ai primi: gli appassionati del genere non possono non curiosare subito nell’interpretazione del risotto e quindi eccolo, il Pila Vecia con gambero rosso di Porto Santo Stefano, zucca mantovana arrosto e caffè Ashora: armonia ed equilibrio, cottura impeccabile. Se si preferiscono i piatti impattanti e giocati su sapidità e contrasti la scelta giusta sono le Eliche in cui al ragù bianco di anatra si affiancano il pecorino stagionato e le mandorle tostate, o anche il complesso Tortello ripieno di formaggio di capra, mostarda di mele, miele, senape e grue di cacao, con la pasta all’uovo fatta in casa ad alto “tasso” di tuorli, in cui i sapori si rincorrono giocando sui piani della dolcezza e della freschezza fruttata.

Fra i secondi salta subito all’occhio un interessante classico del menu, un piatto “leggero”, privo di carne o pesce che ne marchino il gusto e intelligentemente “polifonico”, oltre ad essere originale perché intitolato a un cibo povero per eccellenza, la patata. E la Patata croccante con spuma di Parmigiano, cipolla stufata e pomodoro confit esplora piani gustativi inconsueti, tutti giocati sulla leggerezza. Si va poi sul sicuro con la morbidissima Guancia brasata con cavolfiore al forno.

Nella carta dei dolci, ricchi e mai stucchevoli, vale la pena provare Tartelletta alla vaniglia, confettura di agrumi, cioccolato Olelys al Muscovado e parfait di zucca.

Due menu degustazione (4 piatti a 40 euro, 6 a 60) per provare la cucina; alla carta, si spendono sui 40 euro per due piatti più il dessert ma, come detto, la flessibilità è massima.

Innocenti Wine Experiences
Via Cassia Nord, 2F – 53036 Poggibonsi (SI)
Tel. 0577 980800
www.innocentiwines.it
box@innocentiwines.it

Riccardo Farchioni

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