Colline Albelle, nelle colline toscane vista mare il progetto continua: è arrivato il Sangiovese, in vista agriturismo, cantina e ristorante

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Riparbella è un comune della parte meridionale della provincia di Pisa che si protende verso il mare. Negli ultimi anni è diventata una zona di elezione per una viticoltura assai interessante: fra le sue punte di diamante c’è Caiarossa, da cui proviene Julian Reneaud che oggi sta guidando la crescita questa una nuova e bella realtà che è Colline Albelle, di cui abbiamo già parlato qui.

Veniamo allora a qualche update: la cantina è in costruzione, l’agriturismo molto probabilmente sarà pronto per la prossima primavera e più in là aprirà un ristorante immerso nel panorama. Il tema food è stato affidato a Roberto de Franco, chef di talento al Volver di Prato prima e di Castiglioncello poi e protagonista nelle cucine di Parigi, Shanghai, Hong Kong, Singapore…

E incontrare Julian è sempre assai interessante. Proveniente da una famiglia di vignaioli a Carcassonne, dopo gli studi decide di fare il giro del mondo senza soldi, quindi lavora come cameriere sulle navi, e si offre come enologo o cantiniere nei luoghi dove ottiene il visto. Il giro del mondo lo fa due volte nei due sensi di rotazione, anzi quasi due visto che poco prima di finire il secondo viene assunto ad Opus One.

Poi arriva in Italia, in Toscana, a Riparbella. E nel 2016, dopo aver conosciuto le produttrici bulgare Dilyana Vasileva e Irena Gergova si tuffa nel progetto Colline Albelle. Avendo come stella polare l’assoluto rispetto per la terra segue i principi della biodinamica e della permacultura, affiancandoli a spunti di grande concretezza: conserva impacchi di foglie di vite in casa per capire in anticipo l’arrivo della peronospora; semina trifoglio incarnato fra filari per attirare a primavera gli insetti dal bosco vicino e combattere i parassiti; taglia tralci nelle viti per farli ripartire più giovani in modo da avere una quota di uve meno mature in vendemmia.

Risultato: i vini che si fanno a Colline Albelle hanno profili assai originali. Il vermentino ha come modello la “base spumante”, il vino fresco e dalla gradazione bassa al quale poi si aggiungono la soluzione zuccherina e i lieviti per la fermentazione in bottiglia. E infatti anche questo Colline Albelle In Bianco 2022, da un vigneto di 22 anni vendemmiato l’11 agosto, ottenuto con una vinificazione in acciaio e con un piccola percentuale della massa affinata in barrique, riporta in etichetta un 10% di alcol e sfoggia un profilo di purezza leggera, con toni agrumati, e di frutta bianca e un profilo snello e suadente. L’annata di esordio, il 2020, è ancora in perfetta forma con le sue leggere note mielate e di crema. Il merlot Colline Albelle In Rosso 2021 va fuori dagli schemi del vino voluminoso scegliendo la strada della tensione gustativa, della carnosità del frutto e della verticalità del profilo.

La novità è l’uscita del vino da uve sangiovese, verso le quali un vignaiolo francese si predispone come in patria farebbe con il pinot nero, ossia con la consapevolezza della difficoltà e della bellezza dell’impresa. E il Serto 2020 (da una vigna di 27 anni vendemmiata a fine agosto, affinamento di 30 mesi in barrique) ha un piglio che ricorda i territori più celebrati della Toscana interna più che le rotondità delle interpretazioni costiere anche grazie ad un terreno insolitamente povero di argille “grasse” e ricco di calcare e scisti: è un vino ampio al naso, affascinante nei suoi toni di frutta rossa (non manca l’arancia sanguinella) e pomodoro secco, è snello e nervoso, e di grande energia nel finale. Aspettiamo, a questo punto, il Ciliegiolo e il Canaiolo Bianco che sono all’orizzonte.

Grazie a nuove forze in vigna e in in cantina, Julian ha deciso di cimentarsi in prima persona nella conquista dei mercati italiani ed internazionali. E affronta le mille difficoltà di una concorrenza spietata con il suo entusiasmo contagioso, condito di simpatia e gentilezza. In bocca al lupo!

Nelle prime due immagini, Julian Reneaud e Roberto de Franco

 

 

Riccardo Farchioni

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