Le pesche di Monate

2
333

Il cibo, se fresco, è migliore. Una regola che ha poche eccezioni ma che non rende merito a tutta una serie di “preparazioni” frutto di un passato in cui conservare era una necessità, e che oggi continuano ancora ad abitare le nostre tavole perché, oltre a essere comode, sono anche buone. Parlando di frutta la mente corre ovviamente alle marmellate, o alla frutta sottospirito, ma non è certo possibile dimenticarsi delle pesche sciroppate, di quei bei barattoloni (necessariamente voluminosi dato il contenuto) da aprirsi nelle fredde giornate invernali per ritrovare un po’ della dorata estate sotto forma di gialla, succosa e profumata semisfera.

Certo, ci sono pesche sciroppate e pesche sciroppate, anche se, pur essendo un prodotto industriale per eccellenza, possiamo affermare che si tratta di una delle preparazioni che riescono meglio anche nella “linea di montaggio”, offrendo un prodotto quasi sempre piacevole. Detto questo è quanto mai ovvio che la materia prima e la cura nella lavorazione daranno il loro frutto. Già ne avemmo un esempio assaggiando, per rimanere in tema, le Confetture di Pesche di Leonforte, specialità sicula di fronte alla quale certo non sfigurano le Pesche di Monate, coltivate all’estremo opposto della penisola, e ora di fronte a noi, in una rassicurante e lucente lattina ingentilita da una etichetta artistica.

Il Lago di Monate, in provincia di Varese, è ancora contornato dalle residue coltivazioni di questa varietà di pesche, documentate fin dal rinascimento. Pesche bianche dalla polpa compatta, particolarmente adatte alla conservazione secondo una ricetta semplicissima risalente all’inizio del secolo scorso: pesche, denocciolate e sbucciate a mano, conservate in acqua e zucchero. Semplice ma con un corollario, quello della lavorazione in giornata del frutto, a garanzia di freschezza.

L’Azienda Agricola Le Selve, forte dei suoi 250 alberi di pesco e 25 alberi di susine (un totale di circa settemila metri quadri che quasi raddoppieranno nei prossimi due anni) ha deciso di riproporre le tradizionali pesche sciroppate solo da quest’anno, basandosi su una lavorazione completamente manuale che già si può notare dalla sbucciatura, chiaramente a coltello, delle mezze pesche. Oltre alla ricetta tradizionale, tre variazioni sul tema, con aggiunta di cannella, come in foto, di rum o di vaniglia, completano la gamma di questa piccola produzione. E naturalmente non mancano marmellata e prugne sciroppate, che però non abbiamo avuto ancora la fortuna di assaggiare.

Se già l’aspetto è attraente, per il bel colore e per l’evidente artigianalità delle forme, non da meno sono i profumi, naturalmente più intriganti nelle versioni aromatizzate, ma quello che sorprende veramente è l’assaggio. Un morso sodo, croccante, giustamente dolce, squisito!, non trovo altri aggettivi. Un vero esempio di come conservando si possa riproporre la freschezza del frutto originale anche a mesi di distanza e, anzi, arricchendo il tutto con la dolce cremosità dello sciroppo, anche questo da bersi a bicchierate.

Produzione piccola e quindi distribuzione circoscritta, qualche negozio di alimentari, qualche ristorante, la vendita diretta… se volete proprio assaggiarle potete provare a farvele spedire, ma ormai il prossimo anno perché per questo sono andate a ruba, oppure fare un bel giro nel Varesotto che, nonostante il nefasto allargamento edilizio della vicina Milano, continua a possedere zone paesaggisticamente attraenti, e paesi degni di una visita.

Azienda Agricola Le Selve
Via Martiri della Libertà, 593
Travedona Monate (VA)
Tel. 335 7577416

L'AcquaBuona

2 COMMENTS

  1. In vino veritas – L’AcquaBuona » Prima pagina » Le pesche di Monate…

    Il Lago di Monate, in provincia di Varese, è ancora contornato dalle residue coltivazioni di questa varietà di pesche, documentate fin dal rinascimento. Pesche bianche dalla polpa compatta, particolarmente adatte alla conservazione secondo una ricetta …

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here