Giacomo Fogli è l’italiano che a ottobre sfiderà i migliori bartender del mondo

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Giacomo Fogli con il trofeoFIRENZE – Parla toscano lo spillatore di birre che a ottobre rappresenterà l’Italia nella sfida internazionale organizzata da Pilsner Urquell in Boemia.

Dopo avere sbaragliato la concorrenza di circa quattrocento partecipanti, il titolare del Chimney Pub di Pontedera ha sorpassato gli ultimi otto finalisti italiani convenuti a Firenze ospiti di Ora d’Aria, il ristorante dello chef stellato Marco Stabile apprezzato, tra gli altri, per i piatti con Pilsner Urquell. Perché la prima birra chiara al mondo è sì un’ottima compagna nel bicchiere, ma ha molto da dare anche in cucina. Dopo l’ormai famosa Super Tartara marinata nella Pilsner, Stabile propone in carta anche il Kebab toscano di agnello di Zeri con salsa di yogurt e birra, tortelli con farcia a base di “bionda” e persino un dessert.

Marco Stabile e parte del team di Pilsner Urquell ItaliaBravo nella prova di riconoscimento alla cieca, impeccabile nel miscelare le giuste dosi di schiuma e di parte liquida, Giacomo Fogli ha ingranato la quinta esibendosi in uno show di grande abilità dialettica durante la prova di storia. Perché i bartender non solo dovevano mostrare eccellenti capacità tecniche nel blind test e nella spillatura, ma anche profonda conoscenza di peculiarità proprie della prima birra chiara al mondo. “Pilsner Urquell può veramente contribuire a far crescere l’immagine della birra nel nostro paese – afferma Luca Beretta, il Business Unit Director Pilsner Urquell Italia – perché è un prodotto che combina una qualità superiore ad un’incredibile storia da raccontare con i suoi 171 anni di indiscusso prestigio, con ingredienti super selezionati, con una ricetta speciale e un processo produttivo immutato dalla nascita”.

spillare una birraSoddisfatto dell’entusiasmo dimostrato dai partecipanti, Luca Beretta continua dicendo: “È evidente quanto tutti i bartender siano innamorati del messaggio di eccellenza che porta con sé Pilsner Urquell, lo hanno dimostrato dando il massimo in questa competizione che cresce ogni anno sia per seguito sia per livello di preparazione. Un grazie a loro va per tutto quello che fanno ogni giorno, nel contatto diretto con il pubblico, attraverso professionalità e conoscenza e infine nel servizio, elementi che possono rendere unica l’esperienza del consumatore con la le cantine a Pilsnernostra birra”. Da degustare al modo internazionale nel bicchiere allungato da 0,3 cl con 1/3 di schiuma, se invece volete calarvi nel territorio allora suggeriamo il boccale da 0,5 con tre dita di schiuma e 2 di birra, oppure (e al solo pensiero avremmo voglia di assaggiarne un’altra fresca di spillatura) chiedete una Mliko: una nuvola di sola schiuma bianca, da bere velocemente prima che torni a riappropriarsi del colore oro chiaro che la distingue.

Era il 5 ottobre 1842 quando Josef Groll mise insieme un processo bavarese a fermentazione con uno speciale orzo ceco, il luppolo di Saaz, l’acqua dolce e leggera di Pilsen, un lievito (rimosso dopo la fermentazione) vendutogli da un monaco che lo trafugò fuori dal monastero per appianare un debito. E il 5 ottobre i suggestivi cancelli della fabbrica di Pilsen si spalancheranno ancora una volta nell’ufficialità di un grande evento per accogliere Giacomo Fogli e una ventina di colleghi giunti da ogni angolo del pianeta per contendersi l’International Master Bartender. Per cui in bocca al lupo.

Galleria Fotografica (le foto della serata sono di Ezio Zigliani)

 

 

 

 

 

 

 

Irene Arquint

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