Terre di confine – Vineria Coramella a Brisighella

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Nonostante abbia trascorso il più bel pomeriggio della “nuova era” (leggasi riapertura post covid), continuo a chiedermi cosa può portare una farmacista e un “gitano “, in epoche pandemiche, a prodigarsi per aprire una micro-vineria.

Ammiro, anzi amo, queste sfide al limite dell’impossibile in terre di confine, quelle terre dove nessuna persona teoricamente assennata si avventurerebbe mai. E’ come Luke Skywalker nel secondo episodio della saga di Guerre Stellari , che cerca e trova il pianeta in cui vive Yoda. Cioè, fra miliardi e miliardi di pianeti lui lo trova. Che sia questo il senso? Alla fine, che siano le enormi fatiche e certe piccole soddisfazioni della vita che ci fanno sentire bene?

Come il resto dell’umanità, sto muovendo i primi passi verso un futuro fatto di molte più incertezze di prima, e quando i quesiti mi risucchiano in un ottovolante di preoccupazioni, ricerco quei posti in grado di stemperare i fantasmi con la quiete interiore. La valle del Lamone è uno di quelli. Lì ci sono luoghi che mi hanno regalato tante sorprese, incontri, storie, sorrisi. Quando posso torno per ricercarli, e loro sono lì che mi aspettano.

Vago su e giù, immerso nelle colline; mi godo i colori e la geometria perfetta dei poderi di questa campagna. Riappacifico il mio cuore con scorci di viti, piantagioni di kiwi, albicocchi, e con un verde che fa male agli occhi. Amo questa valle discreta e laboriosa, e amo la gente generosa e burbera di questa terra.

Come d’abitudine, mi infilo in tutti i viottoli per cercare le sfumature della vita che possono donare ad ogni cosa normale una sua unicità. L’ho trovata per caso.  La Vineria Coramella sta in una piccola piazzetta del bellissimo centro storico di Brisighella, decentrata rispetto al corso principale, ma è così che deve essere. L’architettura tutt’intorno ne fa da custodia e da involucro. Il locale è piccolissimo ma accogliente, il materiale povero dell’arredamento mette in risalto il passato di quel posto che, se ascolti bene, si racconta.

Come da disposizione ministeriale mi accomodo all’esterno e inizio a colloquiare con la proprietaria. Valeria sa come mettermi a mio agio, e mi porta una piccola entrée e un fresco bicchiere di vino di cui mi racconta uvaggio e provenienza. Colgo subito la preparazione tecnica. La quota rosa dell’osteria amministra saperi e cordialità, battute e savoir faire. Mi spiega che la proposta dell’enoteca è orientata esclusivamente su vini biodinamici e biologici. Rigorosamente col fondo, aggiunge. Non ho fretta. Mi godo il passaggio degli avventori fra calici che si alternano (venti bottiglie alla mescita per un locale di quindici metri quadri). Approfitto per sapere di più dei proprietari.

La Dott.ssa Valeria Rondinelli, farmacista in quel di Marradi, si trasferisce sui pendii di Brisighella per amore. Galeotta fu una scampagnata fuori porta in cerca di piccole cantine artigiane che nella valle del Lamone, da oltre vent’anni, hanno una delle roccaforti. Originaria della bassa Romagna, di Lugo per l’esattezza, Valeria ha probabilmente un’indole curiosa che contiene però uno spirito tenace e battagliero, merito forse degli antenati celti che abitavano quelle pianure in epoche tarde.

Invece il “gitano”, all’anagrafe Luigi Zoli, si è laureato in scienze gastronomiche presso l’Alma Mater di Pollenzo. Grande appassionato di vini naturali, impegna la sua gavetta, durante e dopo l’università, nelle cantine di un bel pezzo d’Europa: dalla Spagna alla Francia, passando per Tenerife e le terre di Stefano Pelloni, il passator cortese. E’ un giovane dalle tipiche doti passionali romagnole, che ben incarnano lo spirito del famoso brigante: vulcanico, gioviale, generoso e rodomonte.

E’ un sogno per tutti e due“ – mi racconta Luigi. “Conosco Valeria da tempo, essendo la moglie di un carissimo amico. Il nostro progetto è quello di raccontare non solo il vino ma soprattutto chi lo fa. Un percorso che va dal campo al cliente che viene qui per rilassarsi, con un bicchiere di vino vivo “.

Valeria : “L’idea di Coramella è quella di un’osteria  smart . Le nostre proposte spaziano fra produttori di vino di tutta Europa. Dalla Spagna all’Ungheria, e non avendo cucina lo stile è quello delle tapas alla romagnola. C’è tanta ricerca di qualità nei prodotti che proponiamo, perché io per prima sono il cliente più esigente.”

Perché il nome Coramella?, chiedo io.

Valeria: “qui ha chiuso i battenti un paio di anni fa il barbiere storico, e in suo onore abbiamo usato il nome dell’attrezzo che affila i rasoi, come pseudonimo della vineria”.

Mi scusi, ma come concilia la farmacia con la figura dell’oste?

Valeria : “la passione per il mio territorio. Solo e soltanto la passione: per il vino, le cose buone e il convivio. Abbiamo aperto in piena pandemia sapendo perfettamente che l’incertezza era l’unica realtà che ci attendeva, ma lo abbiamo fatto. Penso che quando è tempo che affronti qualcosa di nuovo ti può aiutare solo la consapevolezza di quello che sei e che hai imparato.

Ecco, era proprio quello di cui avevo bisogno. In certi luoghi il tempo si ferma e tutto quello che succede diventa arte. Me ne vado senza salutare,  in fondo sono soltanto uno dei tanti che è passato da lì, e uno dei tanti che passerà. Sorrido pensando a chi con coraggio, nella vita, affronta con incoscienza nuove strade, e mi ritorno in mente.

Vineria Coramella – Via Gattamarcia, 3 – 48013 Brisighella – Tel 348 747 7429  –   vineriacoramella@gmail.com

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Marco Bonanni

Sono cresciuto con i Clash, Bach e Coltrane, quello che so del vino lo devo a loro.

1 COMMENT

  1. Bravo Marco, con toni originali e leggeri racconti la tua storia…. E mi hai fatto venire voglia di andare a vedere questo posto.

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