Brunello di Montalcino Riserva 2004. C’è luce

0
12434

MONTALCINO (SI) – L’attesa fremente degli attesissimi Brunello Riserva 2004 ha la sua buona ragion d’essere, sotto questi chiari di luna. Sarà finalmente la volta buona? Si tratterà cioé di selezioni reali o di vini “annata” lasciati semplicemente “vecchieggiare” in cantina un anno in più? E la sterzata stilistica nella direzione del buon senso, intravista di già nei Brunello “base” 2004, dopo anni di euforici e smaliziati travisamenti della tipicità, troverà conferme anche stavolta? Infine, i chiaroscuro nei giudizi critici che a fasi alterne hanno decretato l’annata “grande” per poi pensarci su e correggere il tiro in “non tanto grande”, per poi ancora ripensarci su e ricorreggere il tiro in ” piuttosto grande” ecc. ecc., troveranno una “luce” omogenea nel nome della coerenza? Alla fine del salmo, sono buone o no queste Riserve?

Bene, l’assaggio fitto ed esaustivo effettuato nel corso di Benvenuto Brunello edizione 2010 mi ha garantito il conforto di qualche certezza in più. Intanto, che l’annata è stata davvero generosa, perché se da un lato ha consentito di portare in cantina una materia prima potenzialmente ottima, soprattutto dal punto di vista “strutturale” e del corredo tannico, dall’altro non si è “dimenticata” dell’alcol, che non di rado si è divertito a turbare gli equilibri ostacolando la beva. Ecco, trovo stia lì, nell’equilibrio con la componente alcolica, la chiave di volta su cui si giocano le sorti delle etichette più riuscite rispetto a quelle meno riuscite, senza dimenticarci poi del peso non trascurabile da attribuirsi all’elettività di un terroir rispetto a un altro (e su questo argomento apriti cielo!).

Inoltre, se è vero come è vero che permangono alcuni casi di Brunello chiamati “selezione” solo in quanto più ostinatamente concentrati, senza che nulla abbiano da guadagnare in termini di profondità e di articolazione rispetto ai “base”, e che più di un campione sembra piuttosto la conseguenza alchemica di una elaborazione raffazzonata, dove intuisci instabili gli equilibri, è pur vero che il panorama di quest’anno brilla di lodevoli conseguimenti, peraltro orgogliosamente aderenti ai canoni di classicità e caratterizzazione che ci si aspetterebbe da uve sangiovese nate, cresciute e trasformate a Montalcino.

Insomma, l’appassionato e l’addetto ai lavori, pur dovendo fare i conti con i prezzi delle bottiglie (che in certi casi però sono equilibrati, a fronte della reale qualità del vino che ci sta dentro), potrà trovare a mio parere un bel po’ di suggestioni interessanti da mettere in cantina. Per cui, se mi si domandasse oggi se finalmente siamo di fronte a vere e proprie Riserve, risponderei più convintamente di un tempo: “sì”!

La rassegna che segue è soltanto un estratto dei tanti Riserva (circa 80) assaggiati  a Benvenuto Brunello. Su per giù intende includere quei vini che maggiormente hanno stimolato le parole, presentati in stretto ordine di apparizione e non di gradimento, gradimento che si muove comunque fra il buono e l’eccellente. Devo specificare che in qualche caso ho voluto commentare dei vini per i quali, più che per il mio grado di coinvolgimento, mi è sembrato interessante segnalare il nuovo viatico stilistico intrapreso, quando questi abbia preferito lo “smorzamento dei toni” e un registro maggiormente orientato all’equilibrio rispetto alle versioni precedenti.

Per completezza citerò anche i Riserva degustati (in certi casi si è trattato di selezioni) ma che non hanno trovato in questa sede lo spazio di un commento, non senza precisare che in diversi casi i campioni presentati all’assaggio non risultavano significativi per problemi di bottiglia, assetto, tappo e quant’altro. Infine, non dimentichiamoci che mancavano all’appello alcuni dei papabili protagonisti. Qualche nome? Conti Costanti, Poggio di Sotto, Biondi Santi, Salicutti, Pian dell’Orino, Collosorbo, Tenimenti Angelini (con il Vigna Spuntali, che era pur presente a Montalcino ma, mannaggia, l’ho involontariamente saltato !)….. Per cui, grazie ai Brunello Riserva 2004, potremo vederne delle belle, ed era ora.

BANFI – Brunello Riserva Poggio all’Oro 2004

Carnoso, grintoso, ricco ed equilibrato. Bella verve con buone infusioni di eleganza, qui dove regnano ordine e pulizia senza che mi significhino accademia. Brunello ineccepibile, di chiara connotazione territoriale, che ci fa intuire che un colosso come Banfi, qualora volesse…

BARBI – Brunello Riserva 2004

Sfruttando appieno una fase evolutiva solitamente espansiva, il Riserva di quest’anno non smentisce il pregresso conservando lo spirito dei migliori vini della maison: naturalezza, confortevole abbraccio etereo, candore fruttato, misura. In più, stavolta -e non è così scontato- continuità di sapore, senza troppi “allargamenti” di trama.

CANALICCHIO DI SOPRA – Brunello Riserva 2004

Brunellone classico&struggente, potente e generoso, dall’esprit piritico-terroso in evidenza. Tannini ancora vivaci per un vino che sembra possedere mezzi e volontà per ammansirli. L’alcol tende oggi a guidare le danze, domani vedremo.

CAPARZO –  Brunello Riserva 2004

Nel solco espressivo già tracciato con il Brunello “base”, si inserisce con dovizia di particolari e savoir faire questo elegante Riserva: cordialità, nitida espressione fruttata, dolcezza e rotondità al gusto, con l’alcol in leggero esubero e un briciolo di complessità  – che non guasterebbe – da guadagnarsi sul campo.

CASISANO COLOMBAIO – Brunello Riserva 2004

La cosa che più mi intriga è quel finale contrastato, di marca acido/salina, perché gli dona freschezza. A seguire quello sviluppo “affilato”, senza ridondanza alcuna. Non possiede la progressione del fuoriclasse, quella no, ma è un buon sorso.

CIACCI PICCOLOMINI D’ARAGONA – Brunello Riserva Vigna Pianrosso Santa Caterina d’Oro 2004

Solarità nei tratti, con accenti più garbati e sottili, ad annunciare un Brunello di notevole profondità aromatica e di matura impalcatura tannica. Espressivo e futuribile.

DOMUS VITAE – Brunello Riserva 2004

Tonico e arioso, dà l’idea di trovarsi in una fase armonica della sua curva evolutiva. Insomma, è un vino pronto, oggi. E oggi è un vino davvero gustoso.

DONATELLA CINELLI COLOMBINI – Brunello Riserva 2004

Vino “consapevole”, di cura formale evidente, eppure meno incaponito di altre edizioni a mostrare di sé soltanto le apparenze e l’esteriorità: seppur non troppo complesso, trova oggi un assetto equilibrato e uno sviluppo sicuro senza forzature.

FATTOI – Brunello Riserva 2004

Tratto aromatico ruspante-ferroso, grintoso e umorale, in piena coerenza stilistica con l’imprinting della casa; bocca di succo e sapore, vibrante e lunghissima, dal bel corredo tannico. Grande conseguimento per un vino viscerale, struggente, artigiano nell’anima.

FORNACINA – Brunello Riserva 2004

Un pelo d’alcol in esubero dilata i profumi all’aria. Chiedono tempo per profilarsi. Poi bella scorrevolezza e finezza sul palato, assieme ai candidi rivoli fruttati, a una indefessa mineralità di base e ad un finale che vira i sapori in dolcezza.

GIANNI BRUNELLI LE CHIUSE DI SOTTO – Brunello Riserva 2004

Qualche screziatura aromatica, volume, calore, compattezza, “legnetto” ancora in fase digestiva, tannini non finissimi ma buona energia e temperamento.

IL PARADISO DI MANFREDI  – Brunello Riserva 2004

Stimolante nota mineral-ferrosa, gradevole “rusticità” olfattiva e bella scioltezza al palato, che è palato fresco e puro, dai tannini dolci e fusi.

IL POGGIONE  – Brunello Riserva Vigna Paganelli 2004

Ottima presenza scenica e bella tonicità, garantite da un gusto avvolgente e da una buona presa del rovere. Succoso, “sentimentale”, leggermente alcolico, vi respiri razza e nobiltà.

INNOCENTI LIVIO – Brunello Riserva 2004

Classica impronta mineral-terrosa, souple e scioltezza; felpato, serio, coordinato, solo frenato da una montata tannica irriverente.

LA COLOMBINA  – Brunello Riserva 2004

Austero, potente, coeso, determinato. Tannini incisivi e finale leggermente bruciato dall’alcol. La materia c’è.

LA GERLA – Brunello Riserva Gli Angeli 2004

In chiaroscuro: all’apprezzabile eleganza del tratto gustativo corrisponde un quadro aromatico ancora preda del legno, almeno in questa fase. La finezza e il calibro della sua trama spingono a fidarsi di lui.

LA LECCIAIA – Brunello Riserva 2004

Coeso, tosto, tutto grinta e sapore. Lodevole conseguimento, da seguire con attenzione.

LA LECCIAIA – Brunello Vigna Manapetra 2004

Più  “precisino” e meno caratteriale del Riserva, di lui mi convincono la morigeratezza dei toni (senza che siano spenti) e il cordiale abbraccio fruttato. Un Brunello che non intende urlare la sua presenza insomma, tentando la via del dettaglio e della sottigliezza.

LA PALAZZETTA – Brunello Riserva 2004

Profilo aromatico in ritardo di focalizzazione (e non è una novità per i rossi della casa) ma notevole profondità di intenti per un vino voluttuoso, caldo, carnoso, importante, senza impacci & senza impicci. Attenzione!!!

LA PODERINA – Brunello Poggio Banale 2004

Manifattura moderna ma finalmente senza esagerazioni: toni più garbati del solito, minor cupezza nei cromatismi, una estrazione più calibrata. Sì, veleggia dalle parti dell’equilibrio il nuovo Poggio Banale, mantenendosi a debita distanza, per l’appunto, dalla banalità. Interessanti risvolti sapidi.

LA RASINA – Brunello Il Divasco 2004

Bella materia, gusto pieno dagli appigli sapidi intriganti. Peccato per la “confezione”, oltremodo marcata dal rovere e dalla generosa estrazione tannica.

LA VELONA MONADE 90 – Brunello Riserva 2004

Grinta, schiettezza, solarità. Stimolante pure nei pertugi gradevolmente chinati, mantiene sapore e barra dritta esprimendosi nel nome della tipicità.

LE CHIUSE – Brunello Riserva 2004

Ancora da sbrigliarsi nelle trame, non smette i panni del vino rigoroso, austero e compassato. Al naso, nel frattempo, se ne escono curiose note di frutta esotica. E’ mooolto giovane, e va atteso con fiducia.

LE MACIOCHE – Brunello Riserva 2004

Aromaticità singolare e personalizzante (sono erbe aromatiche e fiori essiccati, ma anche “nuove” tentazioni di frutta tropicale), coesione, sapore e droiture. Bella personalità.

LISINI – Brunello Ugolaia 2004

Elegantissimo. “Setoso” già al naso, pensa un po’ te! Stoffa fina, equilibrio e profilatura. Un soffio di bontà. Non ricordo un Ugolaia così da molto tempo.

FRANCO PACENTI – CANALICCHIO – Brunello Riserva 2004

Classe e sentimento, grip e autenticità. Vivace e scattante, il tannino lo incalza increspandone la trama, ma il vino ha futuro e anche le doti per conquistarlo.

PERTIMALI LIVIO SASSETTI – Brunello Riserva 2004

Viscerale, terroso, archetipico, di stile classico. Deve ancora sdilinquirsi nell’eloquio, ma la razza che cova la senti tutta nel bicchiere.

PIAN DELLE QUERCI – Brunello Riserva 2004

Qualche velatura olfattiva non riesce a scalfirne più di tanto l’anima varietale: sapore e continuità non gli fan difetto. Lo slancio finale, condito da sapidità, è di quelli che lasciano il segno. Attenzione!!

PIANCORNELLO – Brunello Riserva 2004

Sottobosco, funghi e menta danno respiro ai profumi; il rovere guida le danze al palato, (co)stringendo un po’ il finale. Nel frattempo, brividi di sensualità fanno ben sperare in armonizzazioni migliori nel prossimo futuro.

PODERE BRIZIO – Brunello Riserva 2004

Ricalcando le delizie del Brunello “base” anche qui dolcezza, eleganza e sensualità. Avvolgente e setoso, è un vino curato senza che sfiori il manierismo. Potrà crescere nel tempo.

POGGIO ANTICO – Brunello Riserva 2004

Profilo “scuro”, freddo e compassato al primo approccio; trova maggiore scioltezza e “sentimento” se lo bevi. Ne apprezzerai allora il contrasto sapido.

POGGIO DELL’AQUILA – Brunello Riserva 2004

Bell’affresco aromatico, tipico e profondo. Dinamismo e tattilità confortanti. Una sorpresa.

POGGIO IL CASTELLARE – Brunello Riserva 2004

La compattezza della materia non sfiora la staticità. Il vino ha energia, buona grana tannica e buona progressione. Bellamente terroso, si lascia apprezzare.

SAN POLINO – Brunello Riserva 2004

Tocco moderno, frutto maturo e concentrato, gusto sanguigno e saporito. Più calibrato rispetto alle  precedenti edizioni, anche se si può fare di meglio in termini di agilità e dinamismo.

SASSODISOLE – Brunello Riserva 2004

Buon impatto mineral-ferroso per un vino caratteriale, di bella presa sul palato, ben oliato in tutti i meccanismi. Niente male!

SESTI – Brunello Riserva Phenomena 2004

Profondo, terroso, artisan, “ghiandoso”. Ottima avvolgenza e ottima continuità, saporito e futuribile. Bel conseguimento.

SIRO PACENTI – Brunello PS 2004

Prima selezione in casa Pacenti, derivante da una vecchia parcella di sangiovese in località Canalicchio. Il nuovo PS esibisce l’ormai proverbiale limpidezza fruttata dei vini della casa. In più ti regala equilibrio, eleganza, sapore e continuità. Trovo qui un bonus di anima rispetto al solito.

TENUTA DI SESTA – Brunello Riserva 2004

Note ferrose in evidenza, mineralità e scioltezza al palato. Tende a perdersi nel finale ed è un peccato, ma le intenzioni sono buone. Occhio all’alcol.

TENUTA LE POTAZZINE GORELLI – Brunello Riserva 2004

Affascinante, profondo, elegante, complesso, profilato, lunghissimo. Potrei continuare. Qui lo dico e qui lo nego: a scanso di verifiche (che presto seguiranno) e a scanso di alcol (che non scherza) , potrebbe trattarsi di un vino incredibile.

UCCELLIERA – Brunello Riserva 2004

Sanguigno, viscerale ma più composto del solito, è una esplosività solo latente la sua, come trattenuta. Il colore non manca, l’alcol non scherza. Carattere conclamato e “movimenti”, almeno in questa fase, non propriamente fluidi.

VASCO SASSETTI  – Brunello Riserva 2004

Sincero ed espressivo, i profumi appaiono ancora da registrare ma possiede un carattere generoso. Tratto gustativo leggermente severo per via della “montata” tannica.

VENTOLAIO – Brunello Riserva 2004

Sottile, poco estrattivo rispetto alla media, fa dell’equilibrio e della bevibilità le sue armi migliori. Buona la progressione, in crescita (e da crescere) la personalità.

Altri vini assaggiati: Abbadia Ardenga, Centolani Friggiali, Comunali, Brunelli-Martoccia, Camigliano, Canneta-I Mori, Capanna, Caprili, Castelgiocondo, Castello di Romitorio, Castiglion del Bosco, Citille di Sopra, Collemattoni, Corte Pavone, Ferrero, Il Palazzone, La Fornace, La Fortuna, La Magia, Lazzeretti, Marchesato degli Aleramici, Mocali, Padelletti, Palazzo, Pian delle Vigne, Pinino, Podere La Vigna, San Filippo, San Polo, Scopone, Solaria, Tenuta La Fuga, Tenuta Oliveto, Terre Nere, Tornesi, Verbena, Villa Poggio Salvi, Vitanza.

FERNANDO PARDINI

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here