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Sediment(A)zioni

Come il salcio per la vite

di Paolo Rossi Un pensiero all'umile salcio, in questo inizio d'anno, possa essere d'augurio per non smarrire la direzione, per non dimenticare da dove si viene, per non credere inutile il passato. Sembra poco, ma è un legame che può salvare i naufraghi dell'abbondanza

I sogni son desideri: conservare il “culto del buono” per l’anno che verrà. O della incrollabile bellezza dei “vecchi” Chianti Classico di Badia a...

di Fernando Pardini Vorrei poter sversare in questi vini un'infinità di parole, le parole che servono, quelle già scritte e quelle da far nascere ancora. Sono certo che le conterrebbero tutte senza sforzo

Ristorante La Madernassa a Guarene. A metà strada fra Parigi e l’oriente. O forse, soltanto, la nuova cucina del Roero

di Fernando Pardini Certo il posto ce la mette tutta per suscitare empatia e immedesimazione. Difatti quell’apparenza maestosa con cui ti si apre alla vista si stempera in fretta in una dimensione fortunatamente più intima e confortevole, di placide raffinatezza e decoro

Le Ragnaie a Montalcino. #IOSTOCONTRONCONE

di Fernando Pardini Tratteggiare una storia affidandola agli “ultimi”. Gettare uno sguardo benevolo dalla loro parte di barricata, abitata dall’umiltà. Immedesimarsi, caldeggiare, comprendere. A loro la parola. Per scoprire che ultimi intanto non sono, e che ad un attore non protagonista non puoi togliere la dignità e il diritto di esprimersi nel rispetto della sua reale attitudine, che altri nomi poi non ha se non VOCAZIONE

Rosso Conero, vino rosso marino/3. Le verticali: Sassi Neri di Le Terrazze, Cùmaro di Umani Ronchi, Nerone di Moncaro

di Riccardo Farchioni Tre tappe per tre verticali di Conero Riserva. La viticoltura marchigiana in rosso in tutto il suo splendore

Il panettone di Marco Rinella e il Blum di Ognissole si affermano a Palazzo Caracciolo

di Riccardo Brandi Vince il Panettone tradizionale del Maestro Marco Rinella e trionfa, fra i vini in abbinamento, il Blum dell’azienda Ognissole abbinato al panettone tradizionale del Maestro Giancarlo De Rosa, nella kermesse dedicata al dolce natalizio per definizione e agli accostamenti enologici proposti sia dai vari Maestri panificatori, sia dall’organizzazione ospitante di Palazzo Caracciolo, a Napoli lo scorso 18 novembre

C’è vita su Marte! Clos de la Roche ’99 Rousseau e Château Montrose 2000 sono ossigeno puro

di Fernando Pardini Non si tratta di etichette “a caso” e non so dirvi se la loro nomea vada inquadrata nel segno dell’elettiva esclusività o dell’ovvietà. Ammesso e non concesso che la strabiliante qualità di un sorso possa definirsi "ovvia", dal momento in cui te l’aspettavi. Ma credo che questo arzigogolo mentale conti poco, oggi. Quello che conta è il risultato terapeutico

Cinque cose da sapere per scegliere e gustare il panettone giusto

di Franco Santini Da dolce della tradizione il panettone si è evoluto fino a diventare una vera prelibatezza gourmet, completa, appagante, irrinunciabile tanto che qualche pasticcere serio lo ha in produzione tutto l’anno. Ecco alcuni aspetti di cui bisogna tener conto quando ci apprestiamo a scegliere quello giusto

Ristorante La Grotta a Montepulciano: il dolce conforto della tradizione

di Lorenzo Coli Tanto per cominciare l’arrivo a “La Grotta” vi toglierà il fiato: una terrazza aperta su dolci e incantevoli colline con la visione quieta e maestosa del Tempio di San Biagio, realizzato in travertino da Antonio da San Gallo il Vecchio in epoca rinascimentale

La cantina del Castello di Monsanto è il più grande spettacolo dopo il big bang. E il “Poggio” ’67 uno dei suoi primattori

di Fernando Pardini Sapete quando la forma si salda alla sostanza e crea un tutt’uno? Ecco, Castello di Monsanto è anche questo, un’armonia sotterranea che investe cose, vini e persone. E’ bello tornare lì. C’è aria buona che ti rimette a nuovo

Un tranquillo weekend nella Champagne/parte prima

di Leonardo Mazzanti A dire il vero la prima tappa del lungo viaggio in macchina è stata Eguisheim, piccolo e carinissimo paese medievale nel cuore dell’Alsazia. Una sosta quasi obbligatoria per la bellezza del paesaggio e per le specialità enogastronomiche locali, su tutti il foie gras e i particolari vini dalla bassa gradazione

Qui Città di Castello: reportage sul tartufo, con la scoperta di una piccola grande cuoca

di Riccardo Farchioni CITTA' DI CASTELLO (PG) - Alzi la mano chi considera il borgo umbro di Città di Castello un luogo cruciale per il tartufo. E invece è proprio così. E non solo se ci si riferisce al "bianco pregiato": infatti è immerso in uno di quei rari e fortunati territori del "tartufo tutto l'anno"

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